Aspetto Everspace 2 da quasi due anni, anche se la mia agonia è iniziata nella primavera del 2017. Il primo Everspace era (è) una meraviglia nel panorama degli sparatutto spaziali moderni: un po’ roguelike e un po’ story-driven; un po’ looter-shooter e un po’ FTL: Faster Than Light; un po’ Unreal Engine 4 e un po’ Edge of Tomorrow con il Tom Cruise del 2014. Era (è) bellissimo da vedere, veloce da assimilare, accattivante nella progressione ma… ecco: era tipo una versione zippata di quello che avrei voluto giocare.
Nello specifico l’ho portato a termine due volte, su PS4 e PC, poggiando prima il DualShock 4 e poi mouse e tastiera con un senso di costipazione piuttosto importante, come se non ne avessi mangiato abbastanza e di conseguenza non riuscissi a scaricarmi a dovere. Quando mi hanno annunciato un seguito ambientato in un mondo aperto non casuale, forte di missioni lineari, secondarie e una progressione da GDR, garantendomi al contempo un’esperienza audiovisiva ancor più strabiliante, mi sono sentito mancare.
È quindi naturale che a giugno 2020 io mi sia fiondato sulla versione alpha – pubblicata su Steam a mo’ di demo – e che nei mesi successivi abbia messo da parte i quattrini sufficienti a garantirmi l’unico day one che stavo davvero aspettando. Sapevo sarebbe stato un Accesso Anticipato e che molte delle cose promesse sarebbero state inserite strada facendo, ma l’hype per il 10 dicembre 2020 era sincero. Poi, un po’ per colpa dell’emergenza sanitaria in corso e un po’ perché Cyberpunk 2077 avrebbe monopolizzato l’attenzione pubblica, gli amici di ROCKFISH Games hanno spostato tutto alla fine di gennaio 2021, per arrivare a oggi, 12 marzo, che ancora stiamo aspettando il primo update di quello che, per larghi tratti, potrebbe già essere un videogioco completo. Uso il condizionale perché in questa prima release mancano quasi tutti i sistemi solari, le missioni principali e le navi; manca la localizzazione, per me fondamentale ai fini dell’immedesimazione e… insomma: manca l’arrosto per cui sto tenendo viva la brace del mio barbecue in cui sono passati tutti gli sparatutto spaziali e i 4X di cui ho memoria (tranne Star Citizen, ché tanto non arriverà mai e, anzi, fossi in Chris Roberts mi sarei comprato un atollo e tanti saluti ai backer).
com’è il feeling del sistema di controllo? Quant’è scalabile il motore di gioco? Vale la pena salire a bordo fin da subito?
Il punto, qui, è che non voglio parlarvi di quello che sarà o non sarà Everspace 2, perché Everspace 2 è già una bomba nonostante sia ancora in una build acerba. Questi elenchi puntati da “tanti nemici a schermo, gameplay frenetico, Unreal Engine 4 spremuto al massimo” li lasciamo a chi non ha voglia di raccontare quello che il trailer non può mostrarvi, ossia: com’è il feeling del sistema di controllo? Quant’è scalabile il motore di gioco? Vale la pena salire a bordo fin da subito? Continuo poi, ora vi lascio al trailer così potrete compilare in autonomia gli elenchi di cui sopra prima di andare al sodo.
Ora che vi siete rifatti gli occhi e avete capito anche da soli che non stiamo parlando di Elite: Dangerous ma di uno sparatutto GDR con le astronavi, vediamo insieme come si controlla. Per prima cosa sono partito dal consiglio degli sviluppatori: “Non giocate Everspace 2 con un HOTAS perché non è una simulazione”. Per capriccio ho quindi tirato fuori il mio Sidewinder Force Feedback 2 della Microsoft – tipo il miglior joystick mai prodotto nella storia dei joystick – che se anche non è un sistema combinato di throttle e control stick fa comunque la sua porca figura. La configurazione è stata piuttosto semplice e accoppiandolo alla tastiera sono riuscito a ottenere un buon bilanciamento tra immersività del sistema di controllo e accessibilità dei comandi. C’era comunque un “però”: Everspace 2, in effetti, non è un simulatore di volo.
il Sidewinder Force Feedback 2 di Microsoft è ancora il miglior joystick mai prodotto nella storia dei joystick
Ci sono tutti gli elementi che lo caratterizzano: beccheggio, rollio, imbardata… ma anche lo strafe laterale, la velocità di crociera, quella super veloce, senza contare che non mi è stato riconosciuto il pommello multidirezionale e che per un gameplay al cardiopalma la necessità di usare la cloche per puntare il nemico è giusto un tantino scomoda. Accantonata l’idea di servirmi de “il miglior joystick mai prodotto nella storia dei joystick”, ho provato le varie configurazioni per il pad di Xbox One, riuscendo a trovare un buon compromesso tra il mio bisogno di un sistema di controllo intuitivo e le tante variabili offerte dal sistema di volo di Everspace 2. Anche in questo caso ho sofferto molto per la rigidità del mirino, inveitabilmente legato ai movimenti della nave.
Beh: inutile dire che alla fine sono capitolato sulla combo mouse + tastiera trovandola in assoluto la scelta più semplice per far fronte alle frotte di nemici e ai numerosi (numerosissimi) indicatori a schermo, soprattutto per la velocità di puntamento e il ritardo nell’orientamento della nave verso il mirino che offre il movimento del mouse, riuscendo così a sparare ancor prima di avere il nemico in asse.
Volendo riassumere quanto appena scritto, specie per i più pigri, Everspace 2 ha un sistema di controllo molto duttile, totalmente personalizzabile a seconda delle abitudini e capace di restituire la sensazione di avere il pieno controllo della propria nave. Ca va san dire che tutto ciò avrebbe senso nel momento in cui non si dovesse assitere a continui cali di frame rate (non è vero). Con la mia GTX 1660 Ti OC e il sempre fedele Ryzen 5 1600 (è un processore anziano, lo so, ma gli voglio ancora molto bene), al servizio di un SSD e 16 GB di DDR4, con tutti i dettagli a EPIC in Full HD viaggiavo infatti tranquillo sui 60 FPS in campo aperto, subendo però veri e propri drop in prossimità dei corpi celesti. Cercando nel mare magnum di internet ho trovato una guida piuttosto esaustiva per sistemare questo problema senza rinunciare alle impostazioni consigliate in automatico (tutto a EPIC, appunto), lavorando in primis sulla disattivazione dello Screen Space Global Illumination. L’SSGI è una feature dell’Unreal Engine 4 che permette di dare maggiore naturalezza alla luce grazie all’illuminazione indiretta sulle superfici riflettenti. In sostanza è un’imitazione del ray tracing. Per uno come me che ancora viaggia a bordo di una GTX è un’implementazione davvero gradita ma… giocare a scatti anche no. Beh, la faccio breve: spenta quella il mio frame rate è rimasto ballerino.
Everspace 2 implementa l’SSGI, ossia il ray tracing senza una scheda RTX
Prima di smanettare su altro m’è venuto il dubbio che la colpa fosse del V-Sync – intuizione poi dimostratasi corretta – che tagliava di netto un frame rate superiore alla capacità di refresh del mio monitor (60 hz). Si tratta quindi di un titolo già super ottimizzato anche per configurazioni di fascia medio/bassa, ma ROCKFISH Games ha comunque introdotto la possibilità di intervenire su tantissimi fattori tra i quali le volumetrie, il post processing e lo shading. Personalmente, visto lo spettacolo visivo e la build acerba, mi sento di promuovere a mani bassime il grande lavoro fatto dagli sviluppatori tedeschi senza “se” e senza “ma”, però qui entriamo in un “qualcosa” che avrete già compreso guardando sempre il solito trailer e non ha senso dilungarmi sugli effetti particellari, le texture o il fatto che alcuni studenti, l’anno scorso, abbiano spacciato per loro un prototipo di Everspace 2 cambiando giusto qualche colore.
Prima di salutarvi voglio rubarvi ancora un minuto per riflettere insieme su due cose. La prima è relativa allo storytelling in-game, che ricorda chiaramente capolavori quali i vari X-Wing e TIE Fighter della LucasArts ma, soprattuto, l’indimenticabile serie di Wing Commander della Origin Systems. Senza scherzarci troppo su, sono davvero vent’anni che attendo qualcosa di simile a Prophecy (e… no: Freespace non era all’altezza del compito), quindi lacrime agli occhi e palpitazioni, in attesa di giocare la versione definitiva per poter esplorare tutto l’arco narrativo di Everspace 2. La seconda questione, forse meno rilevante, è quella di rispondere alla domanda: “Vale la pena comprarlo ora, in attesa dell’estate 2022 ossia quando verrà pubblicata la build 1.0?“. Con tutta onestà, se siete arrivati fin qui e sapete cosa sia un Sidewinder Force Feedback 2, la risposta è smaccatamente “sì, adesso nel senso di ADESSO”. Questo non significa che Everspace 2 sarà un gioco perfetto, quanto piuttosto che ROCKFISH Games ha garantito che il prezzo dell’Accesso Anticipato sarà uguale a quello pagato dai backer durante la campagna Kickstarter ma che salirà non appena ne uscirà. Uomo avvisato…
L’amteprima di Everspace 2 contribuisce a sostenere la ricerca scientifica sulla sindrome di Rett. Trovate i dettagli dell’iniziativa a questo link.