Nell’era in cui il videogioco sta vivendo una “globalizzazione di piattaforma”, è sempre più comune vedere videogiochi esclusivi sbarcare su PC. Se da parte di Xbox questa cosa esce anche più normalmente (visto che si tratta sempre di Microsoft), da Sony queste pratiche invece risultano, o almeno risultavano, inattese. Se quindi Death Stranding e Horizon: Zero Dawn hanno aperto le danze, molti giochi sono in arrivo (secondo alcuni rumor) e altri sono già stati annunciati. Una delle esclusive Sony più controverse degli ultimi anni è senza dubbio Days Gone, gioco che ingiustamente ha vissuto nell’ombra di The Last of Us ma che ora, finalmente, potrà essere provato da tutti quei giocatori PC che ancora non hanno in casa una console Sony.
Dopo quindi aver provato di nuovo l’avventura di Days Gone, stavolta in trasferta su un PC, abbiamo potuto tirare le somme e analizzare nel dettaglio questo titolo che ora, con due anni di esperienza alle spalle, si trova dentro una piattaforma sicuramente più variabile ma con un potenziale maggiore di una “semplice” PlayStation 4.
Per chi non conoscesse il gioco, Days Gone racconta le vicende di Deacon, ex militare che vive una vita all’interno di un mondo post-apocalittico come cacciatore di taglie. Il mondo è infatti pieno di infetti, creature chiamate furiosi che ormai non ragionano più ma puntano solo a trovare esseri umani e divorarli. Le vicende del gioco, che scorrono attraverso una storia principale che supera le 30 ore e una valanga di contenuti secondari diversificati che portano sopra le 50, non brillano per originalità ma riescono a mantenere incollato il giocatore grazie a qualche colpo di scena ben piazzato.
La vera magia il gioco però la fa quando analizziamo il lato tecnico: se infatti PlayStation 4 permetteva di godersi per bene Days Gone, un PC di buona fascia permette sicuramente ad oggi di avere maggiori dettagli in gioco. Non è presente il Ray Tracing (anche perché altrimenti, con tutta probabilità, sarebbe uscito anche su PlayStation 5) e manca anche il DLSS; a prescindere però, gli scorci di gioco sono decisamente più suggestivi e, con la giusta configurazione, avrete per mano un vero gioiello.
Un’altra cosa che non va assolutamente sottovalutata riguarda il fatto che il gioco è disponibile ormai da anni: questo lascia fuori dall’equazione molti glitch e bug che al day one erano presenti, dando quindi un’esperienza più ottimizzata e rifinita. Migliorato anche il missaggio dell’audio, che ora non sovrappone volumi sbagliati e permette di capire bene i dialoghi e di godere a pieno delle musiche. Ovviamente Days Gone non è pensato per una fascia elitaria di giocatori PC, e per questo presenta una moltitudine di impostazioni che potrete cambiare, permettendo quindi la giocabilità decente anche su schede video di generazioni fa (con VRAM basse).
Ovviamente se però avete tra le mani una macchina capace di spremere al massimo gli engine dei vari giochi che avete, allora vi interesserà sapere che il titolo presenta compatibilità con i monitor 21:9 e ha il frame rate sbloccato, superando i limiti imposti dalle console (che sono di 30 su PS4 e 60 su PS5). Personalizzabile infine anche il Campo Visivo (FOV), che vi permetterà di aggiustare ulteriormente la telecamera in modo tale da settarla nel modo più comodo al vostro stile di gioco.
Ultimo ma non per importanza, c’è da parlare del gameplay. Come abbiamo detto, il gioco ha vissuto un periodo d’ombra sotto The Last of Us: questo, decisamente ingiusto, non ha permesso a molti giocatori di scoprire la magia che si cela dietro alle meccaniche di gioco del titolo. Come prima cosa, ci troviamo davanti a orde intere di nemici affamati capaci di incutere terrore senza jumpscare, posti cupi o musiche strane, ma semplicemente con la forza del numero: succederà di frequente che Deacon dovrà affrontare gruppi di centinaia di infetti – che su PC sembrano essere ancora di più – che appena vi vedranno inizieranno a muoversi in massa e di corsa verso di voi. Purtroppo come tutti i giochi nati su console, l’implementazione di mouse e tastiera fatica a decollare: di certo chi ama giocare su PC si troverà abbastanza bene, ma consigliamo comunque l’implementazione di un joypad per sfruttare a pieno i comandi di gioco.
Ho giocato a Days Gone su PC grazie ad un codice recensione inviato da Sony PlayStation Italia
Scheda GiocoDays Gone su PC è quella che definiremmo la forma perfetta del gioco originale: pur non aggiungendo nulla in termini di trama, il titolo mostra delle zanne aguzze che purtroppo su PlayStation 4 non brillavano allo stesso modo (seppur si parla sempre di un comparto tecnico buono anche sulla console Sony). Con l’arrivo su PC del titolo di Bend Studios, sembra quindi che l’interesse di Sony di proporre i suoi giochi esclusive ai PC Gamer sia una realtà (anche se perde quindi di senso la scelta di bloccare il secondo episodio della serie).
L'ambientazione rimane suggestiva, ma migliora la qualità grazie alla potenza del PC. Le animazioni, i modelli 3D e gli effetti permettono di godersi pienamente un mondo vivo, che diventa anche adrenalinico grazie al frame rate sbloccato.
Il doppiaggio rimane lo stesso, nel bene e nel male, mentre le musiche sono le solite suggestive del gioco originale. Il missaggio, d'altro canto, stavolta è stato sistemato permettendo un'esperienza priva di grosse falle.
Se l'intelligenza artificiale non avanza più di tanto, l'esperienza ripulita da bug e glitch permette di vivere meglio il gioco. Rimangono le divertenti sezioni contro orde di nemici, così come la moltitudine di missioni da completare.
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A me days gone è piaciuto un botto,non è esente da difetti e ci sono idee non originali,ma è stato l’unico titolo PlayStation che ho platinato in vita mia..
Gioco da provare e portare ai titoli di coda,ne vale la pena.