Final Fantasy XII: The Zodiac Age

La nuova era del dodicesimo capitolo della fantasia

Recensione di Roberto D'Amore

Final Fantasy XII  ha avuto uno sviluppo travagliato. Un gioco che sarebbe potuto uscire di lì a poco sulla nuova ammiraglia di casa Sony, ossia la Playstation 3 e che invece fu indirizzato per uscire su Playstation 2, costringendo il team di sviluppo a più di qualche compromesso. Per chi ha conosciuto e giocato questo titolo ai tempi, rimane comunque un gioco con delle ottime potenzialità e per molti fan anche un capitolo importante per l’intera saga. Dopo diversi anni ecco che Final Fantasy XII torna su Playstation 4 e PC, in una veste non soltanto rivista sul lato tecnico del titolo ma anche lato di gameplay. The Zodiac Age è una versione precedentemente uscita soltanto nella Terra del Sol Levante e che ha introdotto diverse modifiche all’intero sistema di apprendimento. Ma andiamo a vedere le novità introdotte da questa nuova versione e a cosa si riferisce la dicitura The Zodiac Ag e(per chi se lo stesse chiedendo, no, non si riferisce ai più famosi Cavalieri dello Zodiaco).

Final Fantasy XII è un JRPG con elementi MMORG ambientato nella terra di Ivalice (terra cara anche ai titoli dello spin-off Tactics). Il continente di Ivalice è dilaniato dalla guerra tra i due imperi che comprendono la maggioranza dei suoi territori. Parliamo dell’impero di Arcadia, con cui ci confronteremo per tutto il gioco, nel nord e dell’impero di Rozarria nel sud. A fare le spese di questa guerra sono i piccoli regni nel mezzo come quello di Dalmasca e la repubblica di Bujerba ad est. Infatti, proprio la sete di potere dell’impero di Arcadia e della famiglia Solidor (famiglia che guida l’Impero), porta alla sottomissione di Dalmasca e alla morte del suo sovrano Re Raminas. La nostra storia parte due anni dopo l’annessione di Dalmasca ad Arcadia e ci conduce lungo un percorso di ricerca di un mistico e antico potere in grado di fronteggiare la potenza militare dell’odiato impero e di liberare finalmente Dalmasca dal giogo dei suoi oppressori.

Dal punto di vista della trama nulla è cambiato da ciò che abbiamo potuto vedere in passato. Certo questo è lontano dall’essere un male, in quanto Final Fantasy XII offre dei personaggi che ancora oggi sanno rendersi interessanti grazie al loro carisma ed alle loro vicende personali. I villain che abbiamo imparato ad odiare rimangono ben caratterizzati ed interessanti anche con il passare del tempo. Certo rimangono anche le imperfezioni di trama che tradivano i problemi di sviluppo di cui era stato vittima Final Fantasy XII, ma le soluzioni per sistemare tali problemi si dimostrano comunque soddisfacenti e sufficienti. Sembra una cosa banale da dire, ma molti titoli più moderni di questo sono incappati nello stesso tipo di errore, senza però riuscire a risolvere il tutto altrettanto elegantemente (DLC a pagamento per due anni di fila dopo l’uscita non è proprio quello che si definirebbe una soluzione elegante)

A differenza dei precedenti capitoli di Final Fantasy, gli scontri non sono più casuali ma i mostri si trovano effettivamente sulla mappa e possono essere affrontati o evitati a seconda della volontà del giocatore. Durante lo scontro vedremo delle linee che collegano i nostri personaggi ai nemici, le quali se rosse indicano a chi sta mirando il nemico e se sono blu a chi sta mirando il nostro alleato. Scompare anche il sistema a turni introdotto dal decimo capitolo e viene reintrodotto il sistema ATB (opportunamente modificato) che ci permette di eseguire un’azione solo dopo che è passato un certo tempo dopo la sua selezione (dovuto anche alla velocità del nostro personaggio). In battaglia avremo sempre tre personaggi a cui si uniranno tre riserve, che potranno sostituire i membri attivi che non sono oggetto di alcuna azione, più degli occasionali “guests” che di tanto in tanto si uniranno come quarto membro temporaneo del party.

Per semplificare la gestione dei personaggi che partecipano agli scontri interviene il sistema Gambit. Il Gambit è stato appositamente ideato per Final Fantasy XII e permette di impostare un’ azione che il personaggio deve eseguire, insieme alla condizione che si deve verificare per attuare tale azione. Un esempio può essere: “alleato con HP<40%”–→ Energia”. Questo Gambit permette ad un personaggio di lanciare la magia Energia su un alleato con gli HP inferiori al 40%. Grazie all’enorme numero di condizioni (ottenibili da alcuni bauli o acquistabili negli appositi negozi) e azioni eseguibili (praticamente tutte quelle selezionabili manualmente) il sistema è molto vario e permette un vasto numero di combinazioni da provare a seconda delle necessità del giocatore, facilitando di molto gli scontri.

Fino a qui le due versioni di Final Fantasy XII si equivalgono, ora arrivano i veri cambiamenti. Le modifiche introdotte al sistema di apprendimento, note come Zodiac Job System cambiano di molto quella che era la struttura originaria di progressione. Per permettere ai nostri guerrieri di utilizzare una tecnica, una magia, equipaggiare un’arma o un’armatura, non dovremo solo comprarla in negozio, ma bisognerà anche acquistarne la licenza per il personaggio a cui vogliamo farla usare (se si tratta di una tecnica o di una magia basta comprarla una volta e chiunque disponga della licenza può utilizzarla) e per farlo è possibile utilizzare gli appositi punti licenza ottenuti dopo ogni scontro (infatti l’esperienza e il salire di livello aumenteranno soltanto le nostre statistiche).

Uno dei cambiamenti maggiori in The Zodiac Age risiede proprio nel rimodernamento del sistema delle licenze. Sebbene il generale funzionamento sia identico tra le due versioni, nel gioco per PlayStation 2 tutti i personaggi avevano tavole di licenza uguali, mentre in The Zodiac Age ad ogni personaggio bisogna assegnare un job (legato ad uno dei dodici segni zodiacali e non modificabile una volta assegnato) con la propria tavola di licenze, diversa quasi in toto da quella degli altri job. Al primo job, dopo un certo punto della storia, può essere accostato anche un secondo job con il quale è possibile o specializzare un personaggio verso un determinato ruolo o bilanciarne le debolezze.

Questa modifica va a risolvere quello che era uno dei problemi del titolo originale. Nel primo FF XII era infatti possibile arrivare all’endgame con tutte le tavole delle licenze completate, permettendo così ad ogni personaggio di ricoprire qualsiasi ruolo e svolgere qualsiasi azione, in barba alle sue statistiche ed alle sue attitudini (infatti specializzare un personaggio secondo le sue caratteristiche era quasi una finezza per giocatori esperti).

Il sostanziale cambio nel sistema di sviluppo dei personaggi ne ha portato anche un altro, a mio parere dovuto: un sostanziale stravolgimento dei punti in cui si possono trovare determinati equipaggiamenti o magie, anticipandoli tutti, in modo da non sfavorire nessuna classe se scelta all’inizio dell’avventura. Da notare anche un considerevole cambio del bottino negli scrigni con un consistente aumento dei tesori importanti che si possono trovare per la mappa, rendendo l’esplorazione di fatto molto più appagante che in passato.

Tutta questa serie di modifiche riesce a ridare nuova linfa vitale al gameplay di Final Fantasy XII che, anche se con qualche difetto, era molto solido di per sé. Assegnare per la prima volta i job ai propri personaggi non è affatto una decisione semplice, anche per i giocatori più navigati, in quanto le combinazioni sono numerose e la loro sinergia con le statistiche di ogni personaggio introduce un ulteriore livello di sfida tattica non poco interessante, ma una volta eseguito tale compito, il livello di difficoltà subisce un certo declino. Più volte durante la storia capiterà di ritrovarsi in punti che, se prima erano ostici nonostante il party fosse livellato a dovere, ora sono parecchio più semplici. Ciò è anche dovuto a quel cambiamento del bottino e della mercanzia nei negozi che rende disponibili strumenti ottenibili in precedenza solo con l’avanzare della trama (personalmente ho trovato degli accessori per raddoppiare l’esperienza in una delle prime aree di gioco, mentre nella versione originale era disponibile solo verso la fine dell’avventura).

Anche se tali cambiamenti, come detto in precedenza, sono dovuti a motivi di bilanciamento, sarebbe stato opportuno aggiustare con essi anche la difficoltà di certi avversari della storia per equipararli al nuovo sistema, non lasciando le sfide più ostiche solo per la fine.

Il gameplay non è stato l’unico a subire delle modifiche. I comparti audio e grafico sono stati anche essi ritoccati rendendo di fatto il titolo migliore sotto il profilo tecnico. Certo non sono stati fatti miracoli, ma è visibile un lavoro di pulizia delle texture e dei modelli abbastanza riuscito. Piacevoli anche gli arrangiamenti dei brani originali che offrono una colonna sonora che rispetta pienamente l’ottimo materiale di partenza senza però promuovere alcuna sonorità nuova.

 

INFO UTILI

Final Fantasy XII: The Zodiac Age non solo offre un restauro del comparto tecnico del titolo, ma un intero sistema di progressione nuovo, chiamato Zodiac Job System, prima appannaggio esclusivo di una seconda versione di Final Fantasy XII, chiamata anch'essa The Zodiac Age, uscita solo in Giappone. Questa remaster è uscita per PS4 e PC. La versione testata è quella per Playstation 4 standard.

Durata
  • La durata complessiva del titolo si aggira tra le 40 e le 45 ore, senza considerare tutti i boss opzionali offerti dalle missioni di caccia e i boss delle invocazioni, i quali non sono pochi e non sono semplici da affrontare
Struttura
  • Oltre alla storia principale è presente anche una nuova modalità sfida dove utilizzare il proprio party della campagna per affrontare sfide di difficoltà sempre maggiore.
Collezionabili e Extra
  • A livello di collezionabili il gioco è piuttosto scarno, ma la sfida nel trovare tutti gli equipaggiamenti più forti per ogni job è sicuramente una di quelle che prendono molto tempo e molte energie.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Final Fantasy XII: The Zodiac Age
  • Data d uscita: 1 Febbraio 2018
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4
  • Lingua doppiaggio: Inglese, Giapponese
  • Lingua testi: Italiano

In conclusione Final Fantasy XII: The Zodiac Age è un’ottima remaster di un titolo che ha ancora molto da dire. Sebbene i cambiamenti del sistema delle licenze fossero necessari per dare quel tocco in più che mancava al gameplay del titolo originale, sarebbe stato opportuno gestire meglio il grado di difficoltà complessivo del titolo, ora decisamente inferiore all’originale lungo tutta la durata della campagna principale. Buono anche il comparto tecnico, ora molto più fluido da guardare e ascoltare. Anche grazie ad una storia e dei personaggi, che meritano molto più dei mezzi che erano stati dati loro in origine per raccontarsi, è consigliato sia per gli amanti della versione originale, sia per coloro che per la prima volta si approcciano al titolo.

Grafica

Sebbene la grafica non sia cambiata di molto da quella del titolo originale è comunque riscontrabile un certo lavoro di pulizia sulle texture e sui modelli che rende maggiormente apprezzabile il comparto grafico nel suo insieme.

75
COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

E' stato fatto un ottimo lavoro di riarrangiamento della colonna sonora. Rispetto totale delle sonorità dei brani originali anche se si poteva osare di più. I nuovi brani non hanno comunnque nulla da invidiare alle loro versioni più vecchie. Il doppiaggio anche con il passare del tempo rimane uno dei migliori che abbia mai ascoltato in un Final Fantasy e con un audio più pulito e meno compresso è anche maggiormente apprezzabile il lavoro svolto.

85
GAMEPLAY

Interessante la nuova svolta offerta dallo Zodiac Job System implementato in questa remaster, che dona al gioco un nuovo strato di complessità nel gameplay e spinge il giocatore a sperimentare e a sviluppare il proprio party in maniera più tattica rispetto al passato. Purtroppo alcune scelte di contorno che accompagnano questa novità hanno abbassato il livello di difficoltà generale del titolo.

80

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