L’attesa è finalmente terminata!
Final Fantasy VII Remake è qui: gioia, tripudio e l’emozione di cominciare un titolo che nella sua incarnazione originale, datata 1997, ha rappresentato per chi vi scrive un porto ammaliante nel quale attraccare per decine (e decine) di ore.
Complice la situazione di emergenza causata dal COVID-19, suppongo, ho ricevuto in anticipo la mia 1st Class Edition, comprata sullo store di Square-Enix. Ben 300 euro più 15 di spedizione, una cifra importante solo in parte giustificata dal contenuto (la moto!) ma poco importa: al cuore non si comanda.
In questo articolo fotografico trovate la mia recensione di questa speciale Collector’s Edition, nei prossimi giorni arriveranno le impressioni estese sul gioco senza spoiler, che anticiperanno la recensione completa quando avrò metabolizzato la mia avventura all’interno di Midgar.
La 1st Class Edition ha dimensioni generose ed è composta da due “blocchi”. Il primo comprende la confezione col gioco, steelbook, artbook e colonna sonora; il secondo ospita l’action figure Play Arts con Cloud Strife, Buster Sword e la motocicletta Hardy Daytona.
Final Fantasy VII Remake richiede circa 100 GB su Hard Disk (la PlayStation 4 mi segnala 90,66 GB) ed è spalmato su due dischi Blu-Ray. Il primo è denominato “Data Disc” e va inserito per primo allo scopo di trasferire i dati su disco fisso; il secondo è denominato “Play Disc” e va lasciato nella console per giocare effettivamente.
La 1st Class Edition offre la Deluxe Edition del gioco vero e proprio, che tra le altre cose, in termini di DLC, contiene la Materia per le Summon di Carbuncle, Cactuar e Chocobino.
Lo Steelbook ha sulla parte anteriore l’artwork di Sephiroth tra le fiamme, con Midgar in sotto fondo. Sul retro, il logo del gioco.
Abbiamo poi un artbook di 64 pagine, in inglese, con le illustrazioni dei personaggi, delle Summon, nemici, ambientazioni e gadget. Invero piuttosto deludente perché in formato compatto e povero di contenuti, si poteva fare di meglio.
Sulla stessa falsariga la mini colonna sonora su CD, che comprende solo 12 tracce tra le quali il tema principale, Tifa’s Theme, Let the Battle Begin! e poco altro: toccherà sentire quella completa, quando sarà, su Apple Music oppure Spotify.
Il pezzo forte della 1st Class Edition, ad ogni modo, è rappresentato dalla action figure targata Play Arts, solitamente una garanzia in termini puramente qualitativi.
La moto Hardy Daytona è, infatti, semplicemente goduriosa: solida e pesante, circa 1,5 Kg, stracolma di dettagli e bella da vedere, al tatto provoca eccitazione. La doppia ruota posteriore può essere orientata di diversi gradi, in generale si nota estrema cura per quello che rappresenta un ottimo pezzo da collezione.
Per quanto riguarda Cloud Strife i sentimenti sono contrastanti sia per quanto riguarda il volto, tutto sommato accettabile per realizzazione, che le proporzioni, con le gambe dal mio punto di vista troppo lunghe rispetto al resto del corpo.
Gambe, testa e alle braccia sono mobili, è possibile accomodare il protagonista sulla moto oppure utilizzare l’apposita base per esibirlo in solitaria.
Non mancano diverse mani “di ricambio”, dedicate alle pose e all’impugnatura della Buster Sword.
Quest’ultima è un po’ troppo leggera, tanto da farla sembrare gracile, ma ben dettagliata con tanto di slot che ospitano la Materia.
La 1st Class Edition vale i 300 euro richiesti da Square-Enix? La moto rappresenta la punta di diamante, promossa a pieni voti, Cloud Strife è accettabile mentre non ci siamo per gli altri contenuti. Un prezzo più basso (200 euro? 250?) avrebbe fatto più contento il nostro portafoglio, senza ombra di dubbio.
Qui sotto trovate il video fatto-in-casa dedicato all’unboxing, con i dettagli in movimento; ci sentiamo nei prossimi giorni per gli approfondimenti sul gioco!
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Sempre belle queste recensioni delle edizione da Collezione. Bisognerebbe acquistarne di più per rimpinguare un pò questa rubrica (e prima che lo si dica, no non te li darò io i soldi!).
Nulla da dire su quello che è già stato scritto, recensione onesta di tutti i contenuti. Nemmeno la OST completa hanno inserito su disco, che diamine. Alla fine risulta quasi del tutto inutile perchè poi se si vuole ascoltare bisogna andare necessariamente di Spotify (o Apple Music, ma lì con le Playlist trovo tutto molto confusionario). La Play Arts Kai è carina ma nulla di cui strapparsi i capelli ne che giustifica un esborso di più di 300 euro.
Non sono uno che acquista molte Collector – poche e ben mirate – mi son fatto passare lo sfizio con quella di The Last of Us Part II semplicemente perchè ho amato il primo capitolo e mi mangio le mani a non aver scelto, al tempo, la Pandemic Edition con Ellie e Joel. A questo giro non ho voluto sentire ragioni. Ad ogni modo il prezzo, pur essendo decisamente alto, è ancora ragionevole (più o meno) 180 eurini ma se fosse stato decisamente più alto avrei desistito, a malincuore.
Grazie Alessio, anche io ne acquisto pochissime in realtà. Questa è stata una scelta di cuore a priori, anche se il portafoglio adesso piange 😀