Recensione di Tanzen
Scrivere la recensione di un videogioco dedicato ad un personaggio proveniente da altri medium necessita di un approccio differente nella valutazione, perché il potenziale acquirente si aspetterà una buona dose di fan service al servizio di un titolo comunque di qualità, ma che non deve reinventare la ruota per essere apprezzato.
Personalmente mi reputo tra gli estimatori di Spider-Man ma non tra quelli che conoscono a menadito l’immaginario dell’eroe mascherato, ho cercato quindi di giudicare il titolo Insomniac in una doppia chiave di lettura, che tenesse conto dell’aderenza di cui sopra ma anche delle sue caratteristiche videoludiche, perché alla fine tante ore pad alla mano devono essere ricompensate con un prodotto di qualità.
Ebbene, direi che lo sviluppatore americano ha fatto un gran lavoro nel bilanciare le due cose, grazie ad un titolo godibile e divertente.
Facciamo un passo indietro, il Peter Parker di questa avventura ha ventitre anni, otto di “servizio” e piena consapevolezza dei propri mezzi, all’interno di una storia originale creata ad hoc da Insomniac con l’apporto della stessa Marvel.
La lista dei cattivoni e dei comprimari di Spider-Man è lunghissima: buona parte di essi fanno parte del gioco, ma pur essendo del tutto identici a quelli dei fumetti, anche da un punto di vista caratteriale, hanno a volte retroscena, genesi e mire differenti.
Giocare Spider-Man su PlayStation 4, quindi, sarà al contempo un’esperienza familiare e differente, forse la combinazione migliore per un titolo che vuole sfruttare al massimo una licenza così importante.
Il teatro di questa avventura in terza persona con struttura open world, ovviamente, è quello di Manhattan, riprodotta per l’occasione in maniera magistrale soprattutto per quanto riguarda l’impatto complessivo.
Dalla scala di colori accesa ma non sgargiante fino alla definizione dell’immagine, passando per il sistema di illuminazione e il dettaglio tra i palazzi, la resa finale è davvero di gran pregio, forse la miglior rappresentazione di New York che mi sia capitato di vedere.
Il framerate è in pratica ancorato ai trenta fotogrammi al secondo, garantendo una fluidità impeccabile anche grazie all’utilizzo del motion blur, la sfocatura, durante i movimenti di telecamera.
Io l’ho giocato interamente su PlayStation 4 Pro, dove il gioco raggiunge, non nativamente, la risoluzione 4K mediante la stessa tecnica utilizzata da Insomniac per Ratchet & Clank, col risultato di un’immagine morbida, piacevole, che rende piena giustizia alla bellezza della città. Confrontandomi con alcuni colleghi, il risultato su PS4 “liscia” e Slim pare essere egualmente buono, al netto della minor definizione generale e dell’assenza dell’HDR nel primo caso. Purtroppo non ho potuto fare un’analisi in prima persona non essendo in possesso di due modelli differenti di PlayStation 4.
Protagonista assoluto è il sistema di controllo: librarsi in aria, tra i grattacieli o sui tetti diventa pratica naturale dopo la piccola curva di apprendimento iniziale. Davvero un ottimo lavoro da parte di Insomniac, che ha demandato al trigger destro R2 il rilascio delle ragnatele e il parkour, fino alla pressione congiunta con L2 per raggiungere appigli specifici.
La facilità e la fluidità con le quali è possibile muoversi attraverso i distretti di Manhattan si sposano inoltre alla perfezione con le attività secondarie disponibili. Viene naturale, infatti, deviare dalla storia principale per risolvere un crimine di strada, raccogliere collezionabili o liberare un avamposto, proprio perché il tutto avviene senza passaggi farraginosi e in maniera dinamica.
La gestione del tutto, poi, è molto intelligente, perché la prima missione per ciascuna tipologia viene introdotta nel filone narrativo principale, e ci sono diversi incentivi a completarle.
In taluni casi, inoltre, vi è un collegamento ad un personaggio secondario e ricompense aggiuntive. Vi faccio un esempio specifico: come saprete tra i DLC è stato annunciato quello con Felicia Hardy. Ebbene, Black Cat è presente nel gioco sotto forma di alcuni compiti da portare a termine, un oggetto da ottenere e diversi dialoghi, che poi si ricollegheranno al DLC in questione.
In generale ogni attività secondaria porta in dono dei gettoni che sono l’unica maniera per sbloccare i gadget ed i costumi di Spider-Man. Questi ultimi, oltre a garantire una buona dose di fan service, portano in dono un’abilità speciale legata alla barra di concentrazione, che si riempie dopo un certo numero di colpi portati a segno.
Il cuore del sistema di combattimento ricorda indubbiamente la serie moderna di Batman, grazie alla “danza” tra un nemico e quello successivo, la necessità di schivare gli attacchi avversari – in questo caso specifico grazie al senso di ragno – e inanellare una certo numero di abilità per avere la meglio in maniera più efficace e veloce. Le differenze sono in un’azione che risulta ancora più fluida e verticale grazie alle ragnatele e ai tre alberi di abilità disponibili, all’interno dei quali spendere i punti guadagnati ad ogni passaggio di livello. I gadget rientrano nell’equazione con le loro diverse tipologie, dalle ragnatele ad impatto ai droni, arricchendo il campionario di mosse complessivo.
Quadrato per i pugni, triangolo per raggiungere i nemici a distanza, X per il salto e il cerchio per la schivata, a cui vanno aggiunti L1+R1 per agguantare oggetti e poi le combinazioni che man mano si sbloccano.
In diversi passaggi è possibile eliminare in maniera silenziosa gli avversari, e la cosa funziona bene forse perché Insomniac non si è arrovellata nel voler costruire un’intelligenza artificiale credibile, bensì suggerire lo sfruttamento di posizioni sopraelevate per ripulire la zona prima di entrare nel vivo dello scontro.
Insomma, la varietà complessiva è più che buona; niente di innovativo o mai visto, sia chiaro, ma tanti piccoli accorgimenti per evitare che sopraggiunga la ualle..ehm noia. La criticità maggiore l’ho riscontrata nei combattimenti con i boss, che risultano poco elaborati in termini di gameplay, regalando situazioni già viste o “sotto steroidi”.
Non difettano di spettacolarità visiva e quantità, ma non eccellono nelle meccaniche.
La trama principale è iper classica, dedicata agli appassionati: è una bella storia, raccontata e scritta bene, chiaramente al servizio dell’immaginario conosciuto e senza velleità di reinventare la ruota. Ci sta ma è bene sottolinearlo, seguire le vicende di Peter Parker e Spider-Man da soddisfazione e qualche colpo al cuore in occasione di passaggi “iconici”, non preclude un eventuale seguito ma è perfettamente compiuta.
D’altronde è l’alto valore produttivo a dare qualità al tutto, piuttosto che picchi di sceneggiatura o implementazioni che non ti aspetti.
Mi piacerebbe fare esempi specifici ma senza spoiler sarebbe impossibile: per adesso accontentatevi di un discorso generale, magari ne riparleremo in seconda battuta.
A garantire immedesimazione col protagonista principale ci pensano la colonna sonora, di indubbia qualità, ed il doppiaggio, di buona fattura anche in italiano. Il timbro di voce scelto è perfetto per Spider-Man, difficilmente si sentono ripetizioni e nemmeno si avvertono tempi morti, poiché il protagonista parla costantemente, senza annoiare, tra dialoghi con altri personaggi e battute anche nei momenti pericolosi: davvero un gran lavoro.
Come scritto nel box apposito ho terminato l’avventura all’84% dopo circa 19 ore: una durata contenuta se giudicata nell’ottica di un titolo “aperto”, secondo me ideale in relazione alla mappa e alla qualità delle missioni presenti, che mai raggiungono l’inutilità o la ripetitività estrema. Tra l’altro una volta terminato il gioco mi è venuta voglia di completarlo al 100% e di provare i DLC annunciati, cosa che mi accade sempre meno dopo aver giocato le produzioni videoludiche attuali.
Ho giocato Spider-Man su PlayStation 4 Pro in italiano con la patch 1.01, portando a termine il titolo e completando quasi tutte le attività secondarie. Al day one arriverà un ulteriore patch con l'introduzione della modalità fotografica.
DurataLo Spider-Man di Insomniac non ha nessuna velleità di introdurre qualcosa di nuovo nel panorama delle avventure in terza persona con struttura open-world, ma è un titolo leggero, fresco, fatto dannatamente bene in tutte le sue componenti.
La gioia di controllare il protagonista principale è derivata da un sistema di controllo e combattimento fluido e dinamico, che invoglia tra le altre cose a fare attività secondarie e girovagare per Manhattan anche solo per cazzeggiare e scattare qualche foto.
Non siamo ancora nell’olimpo delle produzioni videoludiche, vuoi per le meccaniche di gameplay relative ai boss o per la super classicità della struttura generale. Per me, ad ogni modo, è promosso a pieni voti: sono sicuro che i fan e i simpatizzanti dell’uomo ragno si divertiranno assai con l’ultima avventura di Peter Parker.
Ottima definizione e colori, gran dettaglio, buona fluidità: la riproduzione di Manhattan è davvero top. Animazioni di qualità, volti discreti.
Il doppiaggio italiano mi ha sorpreso in positivo, in aggiunta alla qualità e varietà dei dialoghi e ad una colonna sonora pomposa ma non troppo.
Fluido, divertente, dinamico, il sistema di combattimento e di controllo si innestano in una struttura estremamente classica, ma curata nei minimi dettagli. Gestione intelligente delle attività secondarie, trama principale familiare ma ben scritta.
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Bello,divertente e spassoso.
Unica pecca le missioni secondarie un pochino ripetitive..però,grande gioco di Spiderman.