Rilasciato senza troppo clamore lo scorso 8 novembre, data in cui l’uscita di un certo Death Stranding ha fatto abbastanza parlare di se, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è il sesto episodio della serie collaborazione tra Nintendo e Sega con licenza ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale. Saltato il capitolo invernale del 2018 a PyeongChang, questo nuovo party game in salsa sportiva multi-evento ha il compito di riabilitare la serie dopo il dimenticabile episodio di Rio 2016. Allacciate le cinture dell’aereo, e della macchina del tempo, perché si vola verso la Tokyo del 2020 e del 1964!
Una delle più grandi novità del gioco è la presenza di una Modalità Storia. Mario e Sonic, insieme ai loro acerrimi nemici Bowser e Dr.Eggman, vengono risucchiati all’interno di un videogame arcade ambientato durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964. Questo banale espediente narrativo da vita ad una trama sicuramente dedicata ai più piccoli, nonostante una verbosità esagerata, che ha il pregio di farci girovagare tra la Tokyo del 2020 e quella del 1964 attraverso una mappa con delle micro location che sapranno sicuramente strappare un sorriso a chiunque abbia visitato la capitale Giapponese. Proseguendo nella storia si affrontano mano a mano tutti gli sport disponibili, in aggiunta ad altri minigiochi sbloccabili solo attraverso la campagna. Inoltre, come piccolo bonus sono presenti dei dialoghi con personaggi non giocanti che permettono di scoprire molte chicche sui Giochi Olimpici e sulla cultura Giapponese. Nulla di eclatante sia chiaro: la Modalità Storia è purtroppo un’occasione sfruttata a metà, con una progressione fiacca e priva di elementi che possano realmente emozionare o divertire al di là dei giochi stessi.
Il punto focale di tutta l’esperienza sono ovviamente i vari eventi sportivi che possono essere affrontati in single player, in multiplayer locale (sia con una sola Switch e più controller, sia con più console) ed in multiplayer online. I personaggi selezionabili sono in totale venti, dieci da entrambe le serie, più altri esclusivi per determinate discipline. Ogni personaggio ha, in teoria, delle caratteristiche distintive nell’approccio fisico allo sport, ma difficilmente è una cosa che noterete. Grande enfasi è stata invece posta sui sistemi di controllo che sono quasi sempre tre diversi per ogni disciplina: solo bottoni, joycon singolo con sensori di movimento oppure joycon doppio con bottoni e sensori di movimento.
Gli sport presenti sono in totale ventinove , suddivisi in:
La varietà non è certo un problema: dalle classiche discipline di atletica agli sport di squadra fino alle gare in piscina o al poligono di tiro. La maggior parte degli eventi permette, quando affrontati in multiplayer, di scegliere la modalità cooperativa o competitiva per fare di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 il perfetto party game per le vacanze natalizie in famiglia. L’immediatezza dei titoli non deve però trarre in inganno: diversi di essi, come il karate o il rugby, presentano meccaniche più complesse di quanto sembri a prima vista e solo dopo diverse partite si può acchiapparne la profondità. Da questo punto di vista gli sviluppatori Sega hanno fatto un ottimo lavoro: non ci sono esempi di eventi particolarmente negativi nonostante sia chiaro come alcuni siano più deboli di altri, come ad esempio il lancio del disco oppure il badminton e ed il ping pong che soffrono di eccessiva automazione delle meccaniche. Una grande nota di merito va fatta agli eventi 1964: una vera e propria genialata che gioca con l’effetto nostalgia, e la generale assenza di competitor sullo stile dei classici titoli Track & Field, per regalare alcuni delle migliori discipline di tutto il pacchetto.
Se i singoli eventi sono indubbiamente ben riusciti, lo stesso non si può dire di tutta la struttura che ne fa da supporto. Il titolo soffre di una generale carenza di opzioni che non sempre permette di godere al meglio della bellezza degli eventi. Ogni disciplina permette solamente di personalizzare il livello di difficoltà, ma non esiste selezione di numero di turni, tempi di gioco o anche solamente la possibilità di creare delle playlist di eventi. A causa di quest’ultima carenza, durante il quick play si è costretti costantemente a tornare alla schermata di selezione dell’evento alla fine di ognuno di essi, con anche la conseguente nuova selezione del personaggio. Inoltre, l’impossibilità di controllare la lunghezza delle partite rende alcuni match come quelli di calcio o pallavolo eccessivamente brevi e per questo difficili da apprezzare con calma. Online la situazione è leggermente meglio: se non altro è possibile scegliere tra match veloci e match classificati che permettono di ottenere punti e record. La stabilità del gioco durante le sessioni in multiplayer online si è sempre rivelata positiva. Un altro difetto non di poco conto è da riscontrare nei tutorial delle singole discipline che, essendo solo testuali, risultano tediosi e spesso anche poco utili per comprendere le meccaniche.
Dal punto di vista grafico Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 si comporta complessivamente bene. I modelli poligonali dei personaggi sono in linea con le altre produzioni della serie Super Mario su Nintendo Switch con ottime animazioni e costumi personalizzati per tantissime discipline sportive. Un po’ più carenti sono invece alcune ambientazioni che presentano texture spoglie ed una generale vuotezza, specie se contrastate ad altre più iconiche e meglio realizzate come l’attraversamento pedonale di Shibuya. Senza avere dati certi, posso affermare che il gioco gira con una risoluzione dinamica in modalità portatile e fissa, e spesso si attesta alle due massime configurazioni di 720p e 1080p con un frame rate piuttosto stabile sui 60fps. Il pacchetto di discipline 1964 in pixel art è poi visivamente squisito, nonostante ho inizialmente storto il naso di fronte all’utilizzo di sprite 8-bit per i personaggi di Mario e 16-bit per i personaggi di Sonic: che razza di scelta insensata è mai questa? I classici sprite dell’era Super Nintendo di Super Mario sarebbero certamente stati più consoni abbinati a quelli Megadrive di Sonic. Per quanto riguarda invece l’accompagnamento sonoro, il team di Sega ha fatto un ottimo lavoro: i temi principali sono molto piacevoli nel loro suono orientaleggiante e l’effettistica sonora durante gli eventi accompagna perfettamente il loro svolgimento.
Ho giocato a Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 con una copia acquistata personalmente. Ho completato la campagna e giocato diverse ore in multiplayer locale ed online testando i vari metodi di controllo.
Durata
Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è un buonissimo party game per le vacanze natalizie che migliora notevolmente la negativa esperienza di Rio 2016. La maggior parte dei minigiochi è divertente ed immediata, con anche un certo grado di profondità per chiunque voglia sfidare il mondo nelle classifiche online. La grande qualità dei singoli eventi non è pareggiata dalla modalità storia e da un corollario di opzioni e modalità di gioco insoddisfacenti che minano in parte la riuscita dell’intero pacchetto. Nonostante questo, mi sento di raccomandare senza dubbi il titolo anche in virtù del suo status di unicità come sportivo multi-evento nel panorama videoludico attuale.
Piacevole, colorata e ben animata, la grafica del titolo è perfettamente in linea con le altre produzioni di questo calibro su Switch. L'introduzione delle discipline in pixel art è una genialata, nonostante lo scivolone sugli sprite 8bit di Super Mario.
L'accompagnamento musicale fa il suo dovere con temi orecchiabili, mai fastidiosi ed epici quando serve. Buonissima anche l'effettistica durante gli eventi sportivi. Non è presente alcun doppiaggio.
Completata la dimenticabile Modalità Storia, il cuore del titolo è ottimo: i minigiochi sono quasi tutti divertenti, facili da giocare ma potenzialmente complessi da padroneggiare. Peccato per una mancanza quasi totale di opzioni di personalizzazione per queste esperienze che ne pregiudica in maniera sensibile la rigiocabilità sul lungo periodo.
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Peccato che non riesca a fare il salto di qualità che merita, dopotutto è sempre divertente e piacevole. Peccato anche che non scenda mai di rezzo, sarebbe un bel gioco da trovare a prezzi interessanti 🙁
Sono d’accordo, intorno ai 30-40 euro sarebbe molto più facile raccomandarlo.