L’amore viscerale per le simulazioni è un sentimento che caratterizza da sempre questo settore e che negli ultimi anni, di pari passo ai miglioramenti della tecnica, è finito per chiamare a raccolta sempre più utenti e giocatori. Basti pensare al primo capitolo della saga di Microsoft Flight Simulator che risale al lontano 1982 mentre invece, quest’anno, la serie fa il suo glorioso ritorno sugli scaffali, a quattordici anni di distanza dall’ultima e apprezzata iterazione.
Ebbene sì, il capitolo precedente uscito nel 2006 e che si rifà al nome di Flight Simulator X, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per il genere, merito anche dei contenuti di terze parti e dei miglioramenti susseguiti negli anni. Questo dunque, ci dovrebbe dare un’idea della dimensione e della rilevanza del progetto di cui si è fatto carico Asobo, lo studio di sviluppo di Microsoft Flight Simulator 2020, e del valore intrinseco che questa uscita assume per gli appassionati.
Con in testa l’idea di voler parlare a un pubblico più vasto e sostenuti per la prima volta da un comparto grafico davvero incredibile, FS2020 è alla ricerca di un rischioso equilibrio tra produrre la simulazione di volo definitiva e creare un prodotto più accessibile e capace di strizzare l’occhio al grande pubblico. Ci saranno riusciti?
Ecco dunque che, per rendere giustizia a questa duplice anima incarnata da Flight Simulator 2020, abbiamo deciso di proporre ai nostri lettori una recensione speciale, unica nel suo genere. Il pezzo che state per leggere è stato infatti scritto a quattro mani ed è il frutto di un confronto tra due persone quanto più diverse possibili. Da una parte ci sono io, che non avevo mai provato prima d’ora un simulatore di volo – ma non sono estraneo al genere, avendo speso diverse decine di ore su Euro Truck Simulator 2, ndr – che quindi mi limiterò a spiegare se il titolo sia approcciabile o meno per chi non ne sa davvero nulla ma vuole soltanto lasciarsi entusiasmare dalla riproduzione grafica o dalla cosiddetta ‘magia del volo’; dall’altra invece troverete un parere strettamente tecnico, manna dal cielo per gli appassionati, poiché realizzato da un amico di Gameplay Café come Gabriele, un vero e proprio pilota commerciale che si è prestato per questo esperimento, giocando e studiando a fondo la struttura del gameplay per comprendere quanto l’esperienza di volo proposta sia fedele a quella reale.
Un parere per gli appassionati e uno per chi non sa da che parte iniziare.
Un elemento che si intuisce fin dall’inizio e che possiamo confermare in maniera preliminare, è la cura che lo sviluppatore ha impiegato nella realizzazione di questo gioco. Il piccolo team di Asobo, che probabilmente avrete già conosciuto per A Plague Tale: Innocence, si è davvero impegnato a fondo per confezionare un prodotto ricco e sfaccettato; un plauso dunque anche allo sforzo compiuto da alcuni membri del team, i quali si sono cimentati anche nella pratica, prendendo diverse ore di volo prima ancora di rinchiudersi in ufficio a scrivere codice.
La prima impressione che si ha avviando Microsoft Flight Simulator 2020, che siate novizi o veterani, è quella di trovarsi dinanzi a un vero e proprio videogioco: ecco dunque che scorrono i titoli uno dopo l’altro, fino a una schermata dinamica che mostra diverse fasi di volo VFR e un paio in IFR (il che ci offre già un’anticipazione sull’attenzione che hanno ricevuto i due tipi di volo nel corso dello sviluppo). Insomma, un qualcosa di più propulsivo e accattivante anche per quanto concerne il menu principale e le prime opzioni cliccabili, ben distante dalle schermate statiche proposta dal precedente capitolo e da P3D ma leggermente più vicino allo stile di X-Plane 11. Allo stesso modo, anche la schermata home è ben ordinata e presenta una parte di gestione, sia dei contenuti nel caso vogliate rimuovere qualcosa per alleggerire il pacchetto di dati, che grafici, con tutta una serie di impostazioni circa il rendering dell’immagine, l’HDR, la risoluzione e gli immancabili fps.
Un indice importante di quella bidirezionalità a cui accennavamo all’inizio, lo si trova nella parte di menu “Assistenza” che offre al giocatore una serie molto varia di opzioni per ridurre le complicazioni in volo o più in generale per semplificare l’esperienza complessiva. In una maniera per certi versi simile a quella sviluppata per The Last of Us Parte 2, lo sviluppatore ha ben pensato di dare al giocatore la possibilità di personalizzare a fondo ogni partita: in questo senso, sono previste opzioni per rendere ogni processo più facile da gestire e altre per produrre un’esperienza di gioco ancora più immersiva, eliminando HUD e notifiche di sorta. Per gli utenti più esperti, ovviamente, la presenza di notifiche, alert o punti di interesse sulla mappa è quasi fastidiosa e quindi da mettere alla porta, nel caso di giocatori alle prime armi come il sottoscritto invece, non soltanto tali elementi si sono rivelati molto utili ma, assieme ad altre opzioni come il carburante illimitato, la possibilità di eliminare danni e problemi che possono sorgere in volo o, addirittura, la semplificazione delle sezioni di decollo e atterraggio, mi hanno risparmiamo più di un momento frustrante. Sarebbe stato interessante poi se gli sviluppatori avessero scelto anche di introdurre altri tipi di fallimenti che possono avvenire in volo (e.g. fallimenti al sistema elettrico, meccanici alla superfici di controllo) e non soltanto quelli più catastrofici ma poco frequenti quali la perdita di un motore, perdita di olio, fuoco etc.
I danni presenti sono pochi e non troppo vari, si poteva fare di più!
Per inquadrare il lavoro svolto in termini di controlli e compatibilità, abbiamo provato il simulatore con diverse configurazione: la prima è stata quella di mouse e tastiera ed è risultata veramente poco praticabile, sia per esperti che non e, soprattutto, colpevole di snaturare fin troppo la percezione del volo che invece si dovrebbe avere con un titolo del genere. Oltre ai controlli decisamente più costosi e professionali (Thrustmaster USB Joystick e un più appagante Saitek X-52 Pro), abbiamo avuto modo di sperimentare il gioco anche con un controller Xbox One. Questa ‘curiosa’ configurazione si pone a metà tra la due citate sopra in quanto, grazie all’utilizzo degli analogici, la sensazione restituita è più credibile ma si perde purtroppo in una eccessiva semplificazione dovuta ai pochi tasti a disposizione. Attenzione però, perché se siete davvero alle prime armi, partire in questo modo potrebbe farvi prendere un po’ di confidenza con alcuni nomi e processi che è bene conoscere ad esempio prima, dopo e durante un decollo.
Un aspetto negativo che potreste riscontrare, se siete già navigati in questo ambito, riguarda l’utilizzo eccessivo della localizzazione in italiano che, purtroppo, finisce per intervenire anche laddove non sarebbe stato necessario, andando a modificare termini inglesi ma utilizzati universalmente nell’aeronautica come i flaps che diventano ‘ipersostentatori’ e il trim che viene proposto come ‘compensazione dell’equilibratore’.
Sempre dal menu principale è possibile accedere ad alcune schede piuttosto interessanti: per chi avvia un simulatore per la prima volta, Asobo ha dedicato l’Addestramento di volo per insegnare nozioni fondamentali e permettere di sperimentare la magia del volo. Per gli altri, utenti esperti e intermedi, in pieno stile videogioco sono presenti gli eventi come sfide di atterraggio e una leaderboard; decisamente apprezzabile poi, l’introduzione delle escursioni naturalistiche. Insomma, si ha a disposizione una mappa così affascinante e vasta e allora perché non dare agli utenti la possibilità di esplorare tali zone come farebbe un vero bush pilot?
Avionica e fisica del volo dopo quattordici anni, fanno un grande passo avanti.
Ma i miglioramenti che accompagnano l’uscita di questo simulatore non riguardano soltanto una maggiore varietà dell’offerta contenutistica ma anche tanti piccoli ma rilevanti dettagli per quello che concerne la fisica del volo e, più in generale, l’avionica di tanti modelli. Aerei di base come DA40, Baron 58 (Avionics: Garmin G1000) risultano molto più credibili rispetto a quanto proposto dai competitor FSX e P3D. Si può davvero interagire con l’avionica, il GPS funziona veramente ed è molto vicino ad un vero G1000. Il vantaggio degli altri prodotti però, al momento, è quello di essere presenti sul mercato da molto più tempo e poter contare dunque su applicativi di terze parti sviluppati da Flight1 e Carenado, i quali sono riusciti a restituire un’esperienza più curata di Flight Simulator 2020 e da cui Asobo avrebbe già potuto prendere spunto, avendo lavorato con Garmin (il logo dell’azienda appare all’accensione degli schermi a bordo, ndr).
E questo aspetto è da tenere ben in considerazione se siete persone che da anni masticano simulatori di volo: Microsoft Flight Simulator 2020 è davvero un grande passo avanti praticamente sotto ogni punto di vista ma è un qualcosa che ancora fatica a competere con prodotti che hanno alle spalle decine di anni di miglioramenti e un grande supporto dalle terze parti. Il potenziale è davvero pazzesco ma, appunto, al momento resta un potenziale che richiederà ancora qualche anno per potersi realizzare davvero.
Quando poco fa abbiamo parlato di miglioramenti rispetto al panorama dei simulatori, non ci riferiamo soltanto alla proposta di un mondo di gioco realistico ma anche a tanti aspetti tecnici che rendono, ad esempio, il bilanciamento del peso credibile. A livello di pilotaggio, la posizione del centro di gravità (CG) è forse uno dei punti cardine del volo: mettere il CG nella posizione sbagliata può sfociare in catastrofe. Flight Simulator 2020, come nella realtà, rende di difficile gestione l’aeromobile e ci porta verso alcune difficoltà di gestione come l’early rotation, tipico di un CG posizionato male e fuori dal limite posteriore.
Meteo in tempo reale, turbolenze e molto altro!
Per quanto concerne poi, l’intero sistema di cause, effetti e forze che agiscono durante un volo, è necessario fare una premessa: replicare la realtà in tutto e per tutto non è affatto semplice. Questo anche perché, banalmente, ogni aereo su cui si sale nella realtà, specialmente se vissuto, differisce da i suoi simili. Peso, prestazioni, equipaggiamento… in termini più semplici potremmo dire che due aerei identici di una stessa flotta, per quanto uguali esteriormente e ad occhio nudo gemelli, quasi mai riproducono le stesse identiche condizioni di volo. Queste peculiarità spesso si acquisiscono con il tempo e con l’attività svolta dall’aeroplano. Tale fattore di ‘usura’ non è presenta ma sarebbe stato invece utile a differenziare l’esperienza di volo poiché, in FS2020, ogni volta che si avvia un aereo questo è come se fosse uscito dalla fabbrica, tutto funziona, non esiste un log che identifichi difetti o anomalie pre-esistenti. Per quanto concerne il meteo invece, è presente come altrove la possibilità di impostare una temperatura o una pressione atmosferica specifica ma anche, per la prima volta, prendere spunto dalla realtà e utilizzare la funzione di meteo e orario in tempo reale (senza ricorrere a plugin come Active Sky, ndr).
Microsoft Flight Simulator rinnova quanto visto nel 2006 con FSX, proponendo un'esperienza simulativa ancora più vasta e stratificata, condita da una cura grafica veramente eccellente e inedita per questa categoria di prodotti. Lo abbiamo recensito grazie a una copia review fornita da Microsoft su un PC con CPU AMD Ryzen 7 2700 3.4Ghz, 16 GB di RAM, una SSD Crucial e una GPU RX590 8 GB DDR5.
DurataLa risposta che l’aereo dà alle differenti condizione meteorologiche invece è realistica in quanto, vi accorgerete ad esempio, che decollare da luoghi tropicali con aerei di linea richiederà un utilizzo maggiore della pista rispetto a zone più fredde. Il rateo di salita di un dato aereo con motori a pistone inoltre, sarà maggiore in un aeroporto come Milano rispetto all’aeroporto di Nairobi (alta temperatura ed elevata altezza sopra il livello del mare). Oltre a ciò, sono state introdotte delle piccole turbolenze, assolutamente piacevoli perché si fanno notare e sono comunque semplici da correggere.
Indubbiamente in secondo piano la parte legata alla torre di controllo (gestita dall’IA) che serve per aiutarci a far pratica o entrare nel mondo delle comunicazioni senza dover utilizzare app per parlare con gli altri, come invece avveniva sui vecchi simulatori. Se prima dunque potevano interagire con persone vere e aumentare così il nostro coinvolgimento, adesso tale aspetto è affidato al computer e ciò è stato probabilmente pensato per gestire al meglio la componente di traffico online. Sarebbe carino se gli sviluppatori riuscissero a organizzare dei server da suddividere in base a ciò che vuole l’utenza: uno per i principianti o per chi vola liberamente, uno per il volo VFR, uno per l’IFR e così via. Un altro problema di localizzazione vicino a quello che abbiamo citato in precedenza riguarda l’ATIS (ovvero la descrizione meteo riprodotta in forma audio in ciascun aeroporto su frequenza dedicata), la quale viene fatta mescolando (a caso?) sia parole inglesi che italiane.
Da segnalare, purtroppo, anche un codice ancora un po’ troppo acerbo
Probabilmente anche a causa di un periodo un po’ più difficile per tutti, FS2020 è arrivato sui nostri PC con decisamente troppi problemi tecnici, bug di ogni sorta e crash, a partire dal lungo processo di installazione. I dati da scaricare sono davvero tanti ma non mancano anche svariate problematiche legate all’assenza di pacchetti, al gioco che talvolta richiedeva l’inserimento del disco o schermate che si bloccavano irrimediabilmente. Allo stesso modo, è capitato più di una volta di assistere anche in gioco, durante la preparazione di un volo, a schermate nere in loop o a blocchi su “premi un pulsante per iniziare”. Da notare anche come, nei mesi antecedenti all’uscita, Microsoft aveva chiesto agli utenti di sottoscriversi per la partecipazione alle fasi di alpha e beta ma qualcosa dev’essere andato storto dal momento che moti inviti non sono stati recapitati e, purtroppo, leggerezza circa la fase di test si è riflessa sulla release finale.
Definire Flight Simulator 2020 come un prodotto ambizioso forse è riduttivo. Il simulatore su licenza Microsoft torna a fare capolino dopo quattordici anni e lo fa proponendo agli utenti una riproduzione incredibile del globo, con tantissimi aeroporti e diversi aeromobili (se però avete acquistato l’edizione Premium Deluxe, un po’ più scarna quella standard). I contenuti proposti sono dunque tantissimi (e richiedono infatti un bel po’ di spazio sulla vostra SSD) a partire dai differenti scenari. Volare sopra Milano, Napoli o sopra Manhattan è un qualcosa di fantastico ma non finisce qua. Siete liberi di volare dove volete grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale che Asobo ha sfruttato per riprodurre determinate aree di interessa, partendo dalle immagini 2D delle mappe di Bing.
Se siete dunque alle prime o primissime armi, Flight Simulator 2020 è senza dubbio il simulatore di volo più appagante e meno respingente che possiate trovare sul mercato: esistono le opzioni giuste per semplificare l’approccio e avvicinarsi così al mondo dell’aviazione. Se invece siete giocatori più navigati o che hanno comunque una certa confidenza col mezzo, potrete restare (al momento) delusi da alcune assenze ingiustificate. Oltre a quelle già citate, manca la funzione di replay (che era invece presente in FSX) per rivedere alcune parti e studiare le fasi di decollo o atterraggio per imparare dai nostri errori. Insomma, FS2020 è un investimento sul futuro: un prodotto mastodontico che probabilmente richiederà qualche anno per sbocciare e diventare, ufficialmente, il punto di riferimento per gli appassionati.
Un grazie a Gabriele, pilota commerciale, che ha scelto di provare con noi il gioco per darci le sue impressioni e per dare un giudizio sulla parte squisitamente simulativa di Microsoft Flight Simulator 2020.
Un comparto grafico che, nella sua massima qualità, è a dir poco strabiliante: passerete le ore esplorando i luoghi che conoscete, la vostra città o ambienti esotici per godere degli eccellenti effetti di luce e di un colpo d'occhio sempre eccezionale.
Un voto buono ma non perfetto, penalizzato in particolare da una localizzazione del gioco fin troppo presente, che sceglie di tradurre e intervenire anche sui termini che in aeronautica sono universalmente conosciuti in lingua inglese, generando negli utenti esperti un po' di confusione.
Avionica realistica e con cui si può interagire al cento per cento, fisica di volo, gestione del centro di gravità molto credibili che, combinati assieme, costituiscono un'esperienza di volo davvero appagante in termini di realismo. Interessante gli aspetti legati al meteo reale e le turbolenze; si poteva fare di più invece per quanto concerne danni e fallimenti in volo.
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