Nello scenario indipendente molte volte assistiamo alla nascita di piccole gemme che utilizzano il videogioco in maniera così creativa da lasciarci a bocca aperta. Durante quel florido anno che fu per l’industria videoludica il 2017, ricevemmo diverse perle create da giovani studi formati da sviluppatori intraprendenti con idee rivoluzionarie. Tra esse, spicca sicuramente il recente Night in the Woods, un’eccellente avventura grafica creata da Infinite Fall e Secret Lab.
Il titolo in questione ci offre una stravagante vacanza all’interno di Possum Springs: una ridente cittadina popolata da animali antropomorfi che si ispira vagamente alle realtà rurali dell’America, immerse nel verde e con radicate tradizioni da scout. Con uno stile che ricorda molto Il Fantastico Mondo di Gumball, impersoneremo i panni della gattina Mae, tornata in città dopo aver rinunciato agli studi in un prestigioso college. Dal primo momento in cui metteremo piede nella stazione ferroviaria del posto, ci troveremo spaesati quasi quanto la nostra eroina, finita in un posto che dopo tanti anni è radicalmente cambiato.
Proprio il mutamento – interno ed esterno – e la scoperta sono i due cardini dell’esperienza proposta da Night in the Woods, sia a livello di gameplay che in quello puramente narrativo. Tutto quello che dovremo fare durante il gioco è riducibile all’esplorazione degli ambienti e dei vari personaggi che abitano la città, quasi come se ci fossimo appena trasferiti in quel borgo tra la foresta. Sebbene tutti questi elementi possano ricordare un semplice Animal Crossing nelle prime ore della nostra avventura, ben presto ci si accorge di essere davanti a un’opera molto riflessiva, in grado di parlare di argomenti decisamente forti e seri nonostante l’apparenza prevalentemente umoristica, perfino caricaturale a volte.
La storia “principale”, che si può anche seguire senza troppe deviazioni, è basata principalmente su alcuni avvenimenti misteriosi e inquietanti che iniziano a serpeggiare in Possum Springs; casualmente proprio quando Mae fa il suo trionfale ritorno nel suo quartiere. Giocando a fare i detective, la gattina e i suoi amici saranno coinvolti in un grande dramma che fonde la dimensione soprannaturale con quella puramente criminale, unione spesso vista in questo genere di intrecci basati sulle avventure di un gruppo di adolescenti a stelle e strisce.
Questo è in sintesi il filo rosso che tira le corde della trama, ma Night in The Woods offre molto di più, utilizzando un’enorme tela di ramificazioni e storie, così grande da costruire un ecosistema al pari di quello di una vera città. Ciò è piuttosto evidente soprattutto nei riguardi degli abitanti, i quali possiedono personalità uniche in grado di fornire una narrazione che ci porta a saperne di più su ogni singolo cittadino. Il particolare da sottolineare in questa istanza è che gli sviluppatori hanno utilizzato tale caratteristica per parlare approfonditamente di vari problemi seri che affliggono il mondo degli adolescenti o del passaggio all’età adulta. Sfruttando le diverse figure e stereotipi presenti nella società moderna, Infinite Fall ha dato linfa vitale a una lunga serie di comparse che vanno ben oltre il loro ruolo per trasformarsi in incarnazioni di emozioni, stati d’animo e questioni sociologiche.
Attraverso la facciata da cartone animato e le battutine da Cartoon Network, gli spunti di riflessione si fanno sentire costantemente. Quando, ad esempio, riallacceremo i rapporti con la nostra amica d’infanzia, un alligatore di nome Beatrice, dovremmo fare i conti con una famiglia distrutta dalla perdita della madre e con il peso economico che tale lutto ha imposto. Per quanto possa essere divertente vedere un gatto e un coccodrillo discutere in una stanza sgangherata, le pesanti parole di sfogo che l’amica ci vomiterà addosso saranno ancora più d’impatto proprio per l’assurdo contrasto con la leggera e vivace estetica che la circonda.
Night in the Woods è pieno zeppo di momenti simili, bilanciati però da altri puramente divertenti che spesso sfruttano l’ausilio di piccoli minigiochi contestuali. Tuttavia è quasi impressionante il modo in cui il gioco mi ha portato a struggermi in dei momenti quasi insospettabili, fermando la musica e lasciando solo il suono delle parole lette nella mente. Giorno dopo giorno, ascoltando costantemente i problemi dei vari cittadini ed amici, sono stato portato ad affezionarmi così tanto da arrivare alla commozione in alcuni momenti. A livello emotivo, il lavoro di Infinite Fall è completamente in grado di toccare i tasti più dolenti dei sentimenti umani nonostante la sua grafica parodistica. Si azzarda perfino a trattare argomenti forti come l’omosessualità, il cancro e l’elaborazione del lutto, temi che difficilmente trovano spazio nei mondi cartooneschi di un simile stampo.
In questo particolare intenso meccanismo di dualità tra risate e lacrime, la nostra protagonista è la campionessa scelta per rappresentare appieno questa particolare condizione. Per quasi tutto il gioco, avremo indizi sui problemi che hanno portato Mae a lasciare la scuola e su quello che è stato il suo passato. Il rapporto con la famiglia è irrimediabilmente incrinato nonostante i sorrisi a mascherare le crepe, così come quello con gli amici ritrovati dopo anni e anni. Tale frattura con la realtà è frutto della persistenza della gattina a voler tornare ai tempi in cui nulla era stato rovinato, di cancellare semplicemente le cose brutte e divertirsi tutti i giorni senza pensieri, cullati dall’innocenza fanciullesca. Lavoro, famiglia, drammi, tutto sarebbe dovuto passare in secondo piano, quasi come a rimandare quell’assunzione di responsabilità che deriva dalla crescita morale.
Eppure, come nei migliori romanzi di formazione della tradizione italiana, assistiamo all’insorgere delle complicanze che costringeranno Mae a evolversi e ad accettare i suoi errori per guardare al futuro davanti a lei. Un messaggio importantissimo che, personalmente, ritengo essenziale nelle opere che trattano dell’adolescenza, viste spesso nelle produzioni degli ultimi anni come Life is Strange e Oxenfree. L’intento di rappresentare accuratamente la titanica lotta del passaggio dall’ingenua giovinezza alla cruda dimensione dei problemi reali è stato eccellentemente esplorato da Infinite Fall, creando il giusto mix di immagini e argomenti sapientemente scelti per permettere a Mae di struggersi ed evolversi.
Proprio per concentrare tutti gli sforzi in quello che è, senza fronzoli, un prodotto puramente narrativo, il gameplay è stato strutturato in modo da funzionare in maniera molto semplice. Abbandonando il mouse, ci si muove con WASD (o con i direzionali del controller) e si salta con spazio (o con il tasto corrispondente), per poi interagire con X. Queste poche piccole indicazioni sono quanto basta per esplorare gli ampi spazi di Possum Springs, che semplicemente adottano alcune meccaniche da platform per rendere il tutto meno monotono. In tal senso, i sogni di Mae rappresentano il momento più “giocoso” del titolo, forzandovi a trovare diverse soluzioni a seconda dell’obiettivo.
Ma, se ci allontaniamo dalle pure sezioni richieste per lo scorrimento dell’intreccio, Night in the Woods offre gradite sorprese a chi avrà la voglia e il tempo di esplorarlo con dovizia. All’interno del titolo sono infatti presenti moltissimi minigiochi molto diversi, che spaziano da una sorta di Guitar Hero fino a un completo gioco rogue like da giocare sul PC della protagonista. Per quanto tali fattori siano completamente opzionali, la loro presenza è sicuramente gradita, soprattutto come un fattore aggiunto a quell’ecosistema che mira a far vivere il più possibile i giocatori all’interno di Possum Springs. Se non altro, sono piuttosto utili per evitare che la ripetitività della meccanica “vai dal punto A al punto B” della trama potrebbe suscitare in lunghe sessioni di gioco.
Se ancora tutto questo non vi ha convinto, la ciliegina su questa succosa torta è sicuramente l’eccellente stile artistico, utilizzato sia per la parte grafica che per quella sonora. Come abbondantemente sottolineato in precedenza, sembra di essere davanti ad un vero e proprio cartone animato, molto fluido e al nostro completo comando. Sia il mondo che i personaggi appaiono originali e fondono elementi moderni, tipici dell’immaginario adolescenziale, con quelli naturali/animaleschi.
Attraverso l’eccellente uso dei colori, ogni ambiente e momento della giornata è così caratteristico da rimanere impresso nella mente del giocatore. Con assoluta maestria, Night in the Woods passa da sorridenti giornate soleggiate, con tanto di foglie autunnali che si alzano al nostro passaggio, a momenti di pura pioggia contornati da musica depressa. Ciò che rende questi elementi ancora più gradevoli è il modo in cui il team ha reso vivo l’ambiente urbano: ricco di macchine, passanti e altri accorgimenti che rendono lo schermo una continua festa del dettaglio. La colonna sonora è perfettamente orchestrata proprio per accompagnare tali momenti, esaltando l’atmosfera giovanile quando ce ne è bisogno, tra un brano ambientale e l’altro. Per quanto io abbia visto nella mia “carriera”, l’originalità creativa di Night in the Woods è unica nell’intero panorama videoludico, rendendolo una vera e propria gemma d’animazione da non perdere per nessun motivo al mondo. Soprattutto perché, oltre a essere esteticamente appagante, è anche molto leggero e può essere eseguito praticamente su qualsiasi PC.
Ho giocato Night in the Woods su PC, spolpando per bene le varie sottotrame ed i moltissimi minigiochi disponibili all'interno della città.
DurataNight in the Woods è una vera e propria lettera d’amore verso l’adolescenza. Esplorando tematiche forti con uno stile divertente quanto originale, riesce a parlare di crescita, traumi e maturità in maniera intelligente e vicina al pubblico a cui si appella. Oltre ad essere importante a livello educativo, la narrazione e il vibrante scenario di Possum Springs lo piazzano sul podio delle avventure grafiche indipendenti, sottolineando ancora una volta il grande potere della creatività e dei piccoli studi di sviluppatori volenterosi.
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