Of Bird and Cage è un esperimento a cavallo tra l’album musicale e il videogioco che promette di raccontare un dramma urbano con l’impulso del metal forte di tante collaborazioni con musicisti affermati. È dal lontano 2009 che si aspettava un progetto che mettesse al centro dell’esperienza la musica, ovvero da quando Brutal Legend riunì rock, videogiochi e cinema in un’esperienza non perfetta ma comunque amata da milioni di utenti.
Sembrava lecito dunque aspettarsi da Capricia Productions un prodotto innovativo e attuale tenendo conto della propria natura indie, peccato che l’esperimento si sia rivelato un fallimento naufragato sotto il peso delle proprie ambizioni. Volete sapere come? Scopriamolo insieme.
La vita di Gitta Barbot è un incubo. Cresciuta senza una madre all’ombra di un padre alcolizzato e violento, la sua esistenza segue una inesorabile spirale discendente che a venticinque anni la porta a essere una tossicodipendente obbligata a stare con il proprio pusher pur di non rimanere a corto di dosi nonostante i continui abusi. Per tirare avanti Gitta lavora in una tavola calda sottomessa anche qui da un capo che non si fa scrupoli nel metterla in ridicolo e a pagarla una miseria.
L’unica via di fuga dalla realtà è la musica e il sogno di diventare una cantante le permette di non lasciarsi andare del tutto. Una sera si ritrova nel solito bar in città che saltuariamente propone musica dal vivo e dopo aver bevuto un paio di drink ed essersi sparata una dose di GSBV nelle vene chiede all’uomo addetto al palco, Bres Lupus, di inserire il proprio demo musicale in scaletta. La reazione dell’uomo è estremamente brusca e contrariata, ma neanche il tempo di metabolizzare il rifiuto e chiederci perché mai quello sconosciuto ce l’abbia tanto con noi che fa irruzione nel locale il fidanzato/spacciatore pronto a gonfiarci di botte, dando vita a una scazzottata dai tratti a dir poco grotteschi.
Da questo incipit entriamo nel vivo delle dinamiche di gioco e facciamo la conoscenza dell’infausta barra del tempo, una indicazione temporale che ci perseguiterà per tutto il corso dell’avventura scandendo i ritmi delle varie sequenze. La funzione principale della barra è di tenere sotto controllo i ritmi del gioco per permettere alla colonna sonora, la vera protagonista, di seguire l’evolversi della trama senza che ci siano momenti morti.
Presentarsi ad un concerto metal con l’ukulele
Il problema di questo approccio è che stritola il gameplay tra le sue spire, rendendo davvero difficile per il giocatore rendersi conto di cosa fare in un tempo spesso molto breve. Questa è una costante di tutta l’esperienza, una sensazione spesso di impotenza e frustrazione dovuta al non sapere cosa fare e dove farlo con la barra del tempo che corre inesorabile, incalzati dalla musica veloce e spietata del compositore Arnold Nesis in featuring con ex componenti di Guns’n’roses, Within Temptation, Epica ed Evanescence tra gli altri.
Il timer è letteralmente una spada di Damocle che pende sulla testa di Gitta e contribuisce a rendere ancora più caotiche le molteplici fasi di un gameplay totalmente votato alla quantità piuttosto che alla qualità, con l’aggravante della dipendenza dal GSBV che se non assunto per molto tempo porterà Gitta ad avere allucinazioni e ne rallenterà i movimenti. Of Bird and Cage scimmiotta il sistema di scelte di Life is Strange registrando -al fine di sbloccare uno dei quattro finali- le decisioni prese nei dialoghi o le conseguenze di uno scontro perso o vinto.
In due ore Of Bird and Cage riesce a buttare nella mischia una quantità incredibile di situazioni diverse, ma tutte ugualmente sbagliate. Sì va dalla guida per brevi tratti alle numerose scazzottate (Gitta sarebbe un perfetto testimonial nelle campagne contro la Violenza sulle donne per quante ne prende), dal platforming a dir poco buggato alla classica risoluzione degli enigmi finendo con delle incredibili sparatorie. Incredibili nel senso che sono una delle cose più brutte e frustranti che proverete nella vostra carriera di videogiocatori, anche perché implementate in maniera ridicola nella trama.
Già, la trama. Of Bird and Cage ruota molto intorno alla tematica del sentirsi uccelli in gabbia costantemente braccati da qualcuno o qualcosa, e cerca disperatamente di indurre il giocatore a provare empatia nei confronti di Gitta e della sua miserabile vita. In realtà la sceneggiatura del gioco è il punto più basso dell’intera opera sfiorando punte di puro trash e imbarazzo che vanno ben oltre la soglia massima di sospensione dell’incredulità riuscendo a mettere in secondo piano persino un gameplay pasticciato.
Quando il testo non funziona
Considerata la ristretta durata dell’avventura, circa due ore come accennato, è impressionante constatare quante incongruenze e forzature siano riusciti a infilarci quelli di Capricia Productions, a partire dal flashback che da il via agli eventi del gioco, un pretesto così debole e inverosimile che non può che far sogghignare in un momento sulla carta tragico. Ma non è solo nei dialoghi e negli eventi che la storia di Of Bird and Cage si rivela sciatta e abbozzata. Il diavolo è nei dettagli, e vedere che l’outfit dei personaggi rimane invariato di scena in scena e di anno in anno è alienante, basti pensare che la protagonista usa persino durante il sesso sempre lo stesso grembiule con annesso straccio da cucina indossato alla tavola calda, o che suo padre indossa per più di dieci anni la stessa maglia macchiata di sangue.
E’ nel secondo capitolo però che la tragedia si fonde con la commedia, poiché dopo mille alti e bassi la nostra protagonista si trova coinvolta in uno scontro a fuoco contro un plotone di poliziotti armati fino ai denti ma pervasi da un’IA che definirla tale è un complimento immeritato.
Basato sull’Unreal Engine 4 Of Bird and Cage risulta davvero brutto anche per la media dei titoli indipendenti in 3D. Basti guardare lo screen poco sopra per rendersi conto di quanto siano grotteschi e caricaturali i personaggi, caratterizzati da espressioni che ricordano il cinema muto di cent’anni fa in cui gli attori esageravano le smorfie per dare allo spettatore l’idea delle emozioni che volevano trasmettere.
Un gioco da vivere ad occhi chiusi
Anche i movimenti più banali risultano impacciati e sbagliati annientando ogni possibilità di immersione, e dire che i modelli dei personaggi sono estremamente ridotti (quelli ricorrenti sono sei) ma danno la sensazione di essere usciti da una mod amatoriale di Half-Life. Il livello di dettaglio è praticamente inesistente con superfici e personaggi che sembrano fatti di plastilina colorati da una palette cromatica spenta e deprimente. Come se non bastasse non è difficile imbattersi in glitch dovuti a texture che si compenetrano creando strani artifici.
Ma veniamo al piatto forte, sulla carta almeno: le musiche. Di gran lunga l’aspetto meglio riuscito di Of Bird and Cage, il lato sonoro non è eccezionale ma sicuramente accettabile e accompagna bene l’intreccio narrativo. Per gli amanti del metal varrà la pena provare il gioco già solo per la presenza di Ron “Bumblefoot” Thal, Rob van der Loo e Ruud Jolie, ma le sezioni di gameplay spesso confusionarie e l’urgenza del momento tendono a coprire le tracce in sottofondo contravvenendo allo scopo originale. Comoda l’opzione per attivare le lyrics nel mentre la musica va, ma la sensazione è che sarebbe dovuto esserci un approccio più conservativo lato gameplay rendendo Of Bird and Cage un walking simulator capace di esaltare il connubio tra trama (qualora ci fosse) e musica.
Per non perdermi neanche una nota ho vissuto questo trip con le cuffie Corsair HS60 Surround sul mio PC dotato di RX580 8Gb e un processore Ryzen 5 1600 e giocato grazie a una copia review.
Struttura
Collezionabili e Extra
Scheda Gioco
Chiunque non sia un grande appassionato di musica può passare oltre, Of Bird and Cage è un esperimento ambizioso che vuole rendere un album musicale un’esperienza ludica ma fallisce. Chi fa del metal la sua unica ragione di vita ritroverà molti nomi celebri appartenenti a band cult degli ultimi quarant’anni e per questa nicchia l’acquisto potrebbe valerne la pena, ma resta il fatto che bisogna armarsi di una buona dose di pazienza per arrivare al termine delle due ore.
Of Bird and Cage è venduto su Steam in bundle con la colonna sonora ad un prezzo di 19,00 euro, dodici per chi volesse solo il gioco. Statene alla larga (soprattutto) a prezzo pieno, a meno che non rientriate nella categoria dei metallari irriducibili, ma per tutti gli altri il consiglio è di aspettare qualche sconto importante anche solo se si vuole giocare un’avventura trash in compagnia di amici.
Da qualsiasi lato lo si guardi Of Birds and Cage è semplicemente brutto da vedere. L'Unreal Engine 4 è stato sfruttato in maniera pigra sia per quanto riguarda il mero dettaglio grafico -con ambienti che sembrano fatti di pongo e modelli dei personaggi grotteschi- sia per quanto riguarda le animazioni, che sembrano figlie di quelle movenze ed espressioni oltremodo esagerate solite delle commedie popolari
Un progetto che si impone di catalizzare la potenza del metal per raccontare tramite l'esperienza videoludica la storia della martoriata Gitta dovrebbe eccellere nel sonoro, e questo non succede. Intendiamoci, le musiche di Of Bird and Cage sono la cosa più riuscita di tutta l'esperienza (e ci mancherebbe visti i nomi in ballo ma soprattutto la pochezza delle altre componenti) ma non riesce a esaltare le fasi narrative o a gasare durante le sequenze d'azione, figuriamoci emozionare durante quelle tristi
Disastroso. Of Bird and Cage mette tanta carne al fuoco ma finisce col carbonizzare l'intera grigliata. Quello che probabilmente avrebbe funzionato meglio come walking simulator prova a dare al giocatore una caterva di situazioni di gameplay di cui nessuna funzionante: scazzottate, platforming, (assurde) fasi di shooting, guida e risoluzione di puzzle che per una ragione o l'altra rendono l'epopea di Gitta soltanto più ridicola e frustrante