La filosofia di PlayStation 4 si è, fin al suo debutto, rivolta alla “nicchia” dei giocatori e con la versione PRO della propria console ha cercato di afferrare gli utenti più esperti e che gradiscono maggiore qualità. Tuttavia, da poco meno di un anno Sony Interactive Entertainment si è lanciata nella creazione di PlayLink, un sistema che permette di giocare i titoli esclusivi facenti parte della collezione tramite l’utilizzo di uno smartphone. I party game per giocatori casual ci sono sempre stati come Buzz!, EyeToy e Singstar , ma adesso fornendo la possibilità di usare un dispositivo che, praticamente tutti, utilizziamo spesso, è riuscita a garantirsi una fetta di pubblico poco avvezzo ai videogiochi. Scimpazziamo è l’ultimo titolo disponibile per PlayLink su PlayStation 4 dedicato alle famiglie e ai gruppi di giovanissimi. Riunitevi con altri tre amici e scoprite un nuovo modo di divertirsi.
Come in ogni party game che si rispetti, viene data la possibilità di giocare nel tabellone fino a un massimo di quattro giocatori, in solitaria o potendo creare partite personalizzate con le sfide che si preferiscono. Ogni giocatore, tramite il proprio smartphone, si connette al gioco e, scattando un selfie e cambiando gli accessori, può trovare il proprio alter-ego: una scimmietta colorata e affabile prendere posto su un divano. Non appena sono tutti pronti, ci immergiamo nella modalità cuore di Scimpazziamo: Gioco da Tavolo. Lo scopo è di raccogliere più stelle possibili per avanzare nelle caselle, mentre chi è momentaneamente all’ultimo posto ha la possibilità di tirare il dado. I giocatori si scontreranno in un tabellone dinamico e ben bilanciato con caselle specifiche che sono in grado di ribaltare il risultato portando i giocatori avanti e indietro nel tavolo di gioco. Inoltre, se la scimmia la quale si ritroverà ad avanzare trova una casella occupata si sposterà in avanti fino a poggiarsi su una libera. Le meccaniche e il diorama risultano gradevoli e vivaci, riuscendo a creare un ambiente di gioco spassoso, peccato che non vi sia solo un’unica ambientazione del tabellone che in parte porta via il piacere della rigiocabilità e la possibilità di scelta.
Per raccogliere le stelle e avanzare nel gioco da tavolo, le scimmiette dovranno sfidarsi in vari minigiochi. Qui le ambientazioni sono davvero tante, consentendo di riproporre le stesse modalità in ambienti diversi fornendo molteplicità almeno visiva. I minigiochi sono ciò che fanno la differenza tra un party game e l’altro e in Scimpazziamo non risultano assolutamente perfetti. Come detto in apertura, gli sviluppatori hanno sfruttato al meglio il PlayLink e sono riusciti a prendere un’ampia fetta di pubblico, tutto grazie allo smartphone. I giocatori dovranno utilizzare solamente un pulsante: basta premere il tasto colorato che verrà mostrato sul proprio dispositivo. In totale vi sono sei differenti meccaniche che si ripetono in vari minigiochi in cui cambia l’obiettivo da raggiungere e spetterà al giocatore calibrare le volte in cui dovrà premere il singolo tasto per arrivare primo. Scimpazziamo presenta riproposizioni di giochi classici come Pong, meccaniche di Splatoon ed Endless Run: niente di innovativo sulla piazza, ma ormai è quasi impossibile inventare dinamiche completamente nuove. Alcuni di essi risultano intuitivi e affascinanti da giocare, poiché offrono instancabile vivacità e una vera competizione tra i giocatori che si troveranno a scontrarsi o a fare da squadra per raccogliere le banane. Il problema maggiore si riscontra in molte sfide poco intuitive, in cui anche i giocatori più abili faranno fatica ad avanzare e raccogliere molte stelle e i troppi elementi a schermo renderanno incomprensibile l’obiettivo da raggiungere e lo scopo del giocatore, ritrovandosi a essere sconfitti da una CPU fin troppo tosta e ferrata con tutti i minigiochi. Quest’ultima è mal calibrata, arrivando sempre in cima alla classifica e riuscendo a superare le prove in maniera egregia, la migliore soluzione è di giocare con altri tre amici. Tuttavia il problema si ripresenta nella sfida individuale in cui si affronterà in solitaria lo stesso tabellone, ma ci sarà un orango gigante a inseguirvi (se vi prende, perdete la partita). Durante i minigiochi sfiderete la CPU, che risulterà, a tratti, fin troppo preparata. Inoltre, le scimmie sono distinguibili con colori fortemente diversi gli uni dagli altri, ma durante i minigiochi la palette cromatica di alcuni elementi risulta poco riconoscibile e intuitiva, penalizzando alcuni giocatori piuttosto che altri.
Scimpazziamo è il party game ideale per le famiglie, i giovanissimi e tutti coloro che hanno poca esperienza con il controller di PlayStation 4. Grazie alla modalità tabellone frenetica e ai colori vivaci, i più piccoli troveranno sicuramente un gioco divertente ma poco rigiocabile, a causa delle meccaniche e ambientazioni del tabellone limitate. Indubbiamente è l’ideale per il periodo natalizio e sfidare tutti i parenti tra una partita a tombola e una fetta di panettone (giubilo per l’uvetta n.d.r.), tuttavia anche loro si stancheranno presto e non vorranno giocare più di una volta. I giovani adulti troveranno un gioco scialbo e poco soddisfacente per i loro gusti: sconsigliatissimo. Gli sviluppatori NapNok sono stati in grado creare un passatempo ideale per il pubblico di riferimento e quest’ultimo apprezzerà Scimpazziamo senza troppi fronzoli.
Scimpazziamo presenta dei mondi e dei personaggi vivaci e coloratissimi con una palette cromatica davvero strabiliante. Il gioco è molto gradevole alla vista, tuttavia nei minigiochi i troppi colori renderanno difficile la distinzione degli elementi presenti a schermo.
La colonna sonora è per niente memorabile e alcune musiche risultano fastidiose a causa della ripetizione degli accordi, ma adatte alla tipologia party game. Sono presenti poche voci doppiate, dato che le scimmie si esprimeranno solamente attraverso il loro verso, ma risultano veramente buone e piacevoli da ascoltare, sopratutto quando faranno da tutorial al giocatore: spiegazione chiara e limpida.
Il tabellone, che riprende lo stile di gioco dell'oca, risulta dinamico consentendo anche agli ultimi di raggiungere le ultime posizioni e ribaltando completamente il risultato finale, ma il tutto è decisamente ben bilanciato. I minigiochi si rifanno a dinamiche già presenti in giochi classici e moderni non presentando niente di innovativo e risultando, a volte, poco intuitivi e per niente divertenti. La variabilità delle ambientazioni dei minigiochi, le dinamiche e obiettivi differenti e la presenza di un solo tasto per giocare donano sicuramente una marcia in più al titolo.