Quando si parla di The Elder Scrolls Online, è impossibile non pensare al grande cammino che il gioco ha fatto dal suo lancio fino a oggi. Attraverso un’accoglienza non proprio favorevole e una serie di passi falsi iniziali – comunque comprensibili per un MMORPG – questo gioco ha forse vissuto il suo momento più buio proprio alla sua nascita, sobbarcato dal peso di dover coniugare i pilastri di Eler Scrolls con le meccaniche da gioco online. Molti, infatti, si aspettavano il tanto sognato “Skyrim online”, rimanendo effettivamente delusi una volta messi di fronte a un qualcosa che era ben lontano dalla proposta di Bethesda e Zenimax.
Il passare del tempo però ha permesso al team di sviluppo di lavorare sodo, portando The Elder Scrolls Online a essere uno degli MMORPG più giocati dei nostri giorni, con una community molto attiva e con continui aggiornamenti a ritmo costante. L’ultima grande espansione, oggetto di questo articolo e ambientata nelle regioni verdeggianti di Summerset, ci invita ancora una volta a dare un’occhiata a cosa ci stiamo perdendo all’interno del mondo di Tamriel. Fatte le valige, non ho avuto esitazioni a partire per questo viaggio, in modo da rispondere definitivamente all’annosa domanda: “Vale la pena immergersi in The Elder Scrolls Online dopo tutto questo tempo dal suo lancio?”
Summerset si propone come un ottimo modo per comprendere appieno lo stato del gioco, questo perché non è solo un nuovo pacchetto di contenuti per i veterani ma – come fatto già in precedenza con Morrowind – rappresenta anche un nuovo punto d’inizio per tutti quei giocatori che decideranno di immergersi per la prima volta in questo titolo, sostituendo effettivamente la campagna principale con quella della nuova avventura. Una prospettiva così fresca, quasi da neofita, è proprio ciò che mi è servito per poter scrivere e trasmettere al meglio i lati positivi e negativi della combinazione tra l’immaginario di Tamriel e la componente da MMO, la quale ho spesso vissuto come il lato più dubbioso per i nuovi giocatori che conoscono la serie e si vogliono interfacciare a questa sua declinazione massiva.
Summerset in tal riguardo è piuttosto esplicita nel rimarcare come, in realtà, The Elder Scrolls Online sia un titolo ibrido in grado di appagare entrambe le posizioni. L’avventura avrà inizio non appena avremo messo piede nelle maestose terre degli Elfi Alti, ricche di natura, storia e paesaggi mozzafiato cordialmente offerti dall’eccellente capacità del motore di gioco, che nonostante i suoi anni continua a essere un’ottima soluzione tra qualità e prestazioni sia su console che su PC, come è evidente dalle immagini che corredano l’articolo.
Una volta completato il breve tutorial, verremo immischiati negli affari del mistico Ordine dei Psijic, il quale ci utilizzerà come eroi assoldati per fermare una tremenda cospirazione ordita da un’aggregazione di culti devoti ai Daedra più temibili, come Clavicus Vile e Nocturnal. La storia si dipana attraverso una serie di missioni in cui la narrativa la fa da padrona, soprattutto grazie ai moltissimi dialoghi magistralmente doppiati in cui potremo interagire con domande e in rari casi anche scelte. Sotto questo aspetto, gli amanti del franchise fantasy di Bethesda ritroveranno quel feeling da avventura testuale vecchio stampo che con orgoglio viene riproposta in ogni iterazione, che sia un capitolo principale o uno spin off.
La quantità non è certamente l’unico elemento della trama di Summerset (e del gioco in generale), anche la qualità delle varie missioni principali è molto ben marcata nell’atmosfera generale, soprattutto grazie al modo in cui la scrittura e le cinematiche portino il nostro eroe a partecipare a intrighi di corte, crociate mistiche e cospirazioni secolari anche all’interno di una sola regione. A questi filoni principali vanno corredate le diverse tematiche inserite qui e lì tra le righe della trama, come il palese razzismo degli Aldmeri, gli oscuri segreti che serpeggiano tra le cerulee arcate dell’isola mistica dei Psijic e molti altri spunti di riflessione che vengono costantemente lanciati dalla variegata sceneggiatura.
Naturalmente anche le trame secondarie subiscono lo stesso trattamento, solo che occasionalmente vengono utilizzate in maniera molto più creativa rispetto alla necessaria linearità della campagna. Ad esempio, mi sono ritrovato a indagare un omicidio di un padrone terriero ordito dai suoi schiavi, oppure ho dovuto risolvere puzzle ambientali per sbloccare antiche rovine piene zeppe di tesori o, addirittura, ho cercato di porre rimedio alla condizione precaria di un cavaliere dall’armatura scintillante in costante oscillazione tra lo spazio e il tempo. Insomma, la mole di situazioni ed eventi è quasi soverchiante, creando inevitabilmente quel classico fenomeno dove si mette da parte la missione principale per seguire tutt’altro percorso.
Il bello dell’aspetto narrativo di The Elder Scrolls Online, oltre a essere immensamente ricco, è che tutto è alla portata di mano anche dei giocatori solitari che vogliono affrontare questo titolo alla maniera classica, magari vivendosi solamente la trama senza troppe pretese al fine di esplorare le vicissitudini di Summerset e oltre. In questa espansione in particolare sembra esserci un netto salto di qualità rispetto alle altre zone del gioco, sebbene anch’esse abbiano una buona narrativa. Tuttavia, muovendovi tra le varie storie e racconti delle verdi foreste e scogliere, mi è parso che il team di sviluppo si sia preso più libertà, cercando nuovi modi e approcci per rendere le missioni diverse e divertenti, buttandosi sia sul lato umoristico che su quello emotivo/drammatico. A contorno di ciò, per i più curiosi e accademici, c’è una enorme mole di nuova lore da scoprire attraverso libri, incisioni, lettere e glifi. The Elder Scrolls Online punta nuovamente a regalarvi il piacere della scoperta, utilizzando moltissimi i miti e le leggende più iconiche del panorama di Tamriel. L’esplorazione è vitale nell’economia del titolo, e a ragion di questo concetto c’è la grande attenzione nel creare scorci e luoghi molto dettagliati, ricchi di vita e personaggi, corredati da una colonna sonora che fonde nuove idee con brani del passato.
Ma se la narrazione ricorda molto Skyrim e Oblivion, ciò che più immerge il giocatore nella prospettiva da MMORPG è proprio il gameplay, votato al combattimento e alla meticolosa progressione del personaggio. Naturalmente l’anima rimane fedele a quanto visto in precedenza, perfino con le costellazioni e l’aumento delle capacità in base all’utilizzo che se ne fa, ma le statistiche e la rotazione delle abilità assumono un ruolo essenziale all’interno dell’economia di The Elder Scrolls Online, la quale vede la sua espressione massima nelle attività di fine gioco come i dungeon. Naturalmente c’è anche un ampio spazio per le attività commerciali e di creazione che dominano la profonda economia dei giocatori, costantemente immersi in aste e commerci. Il sistema in questione è complesso, ma può essere anche facilmente utilizzato per le funzioni base necessarie per migliorare i propri armamenti senza diventare obbligatoriamente dei fabbri provetti.
Il bello dell’aspetto narrativo di The Elder Scrolls Online, oltre a essere immensamente ricco, è che tutto è alla portata di mano anche dei giocatori solitari
Partendo dalla selezione della classe e della razza, ci si inquadra in quella dialettica fatta di ruoli come Tank e DPS, sebbene sia molto mitigata dalle infinite possibilità interpretative che il titolo offre. Tuttavia, alla fine dei conti, ci si ritroverà a formare gruppi ben precisi con altri giocatori nel tentativo di battere quel boss alla fine del labirinto Dwemer, oppure per sventare la minaccia Daedra nelle foreste più fitte. Questi contenuti sono la punta di diamante dell’esperienza multiplayer di Elder Scrolls Online, anche se c’è spazio perfino per gli amanti del PvP attraverso un sistema a Fazioni/Gilde molto complesso e approfondito. Inoltre, tali espedienti puramente ludici hanno anche una loro dimensione narrativa, evitando quel distacco tra missioni principali e attività secondarie di pura raccolta non contestualizzate all’interno del background ambientale.
Summerset nello specifico porta diverse aggiunte al già ampio sistema di abilità, integrando per esempio il nuovo ramo dell’Ordine Psijic e nuovi set di equipaggiamento da ricercare nei dungeon di alto livello. Sotto questo punto di vista, ho potuto constatare che l’accesso ai contenuti più impegnativi, come i suddetti dungeon, non è affatto esclusivo ai giocatori navigati, piuttosto Zenimax Studio ha escogitato un ottimo modo per creare una progressione graduale che garantisce l’accesso anche ai giocatori di livello basso, in una maniera simile a come abbiamo visto succedere in Final Fantasy XIV A Realm Reborn.
Per quanto la mia esperienza con gli MMORPG sia lunga, trovo sempre comodo vedere applicato un sistema che permetta di capire meglio le meccaniche avanzate del gioco attraverso l’esperienza diretta tra i vari livelli. Arrivare alle attività di gruppo senza avere una minima nozione di strategia del party o del proprio ruolo può essere deleterio per il benessere della community, soprattutto quando si arriva alla classica situazione in cui c’è un nettissimo divario tra gente che cerca solo compagni esperti e giocatori che vogliono affrontare i contenuti per la prima volta.
Il gioco è stato su un PC portatile ASUS con le seguenti specifiche: Os: Windows 10 CPU: Processore Intel Core i7-7700HQ 2.80 GHz (8 core) RAM: 16 GB Video: NVIDIA GeForce GTX 1050 4GB Il gioco può girare tranquillamente tutto ad Ultra a 60 FPS costanti, tuttavia essendo un portatile ho preferito non metterlo sotto sforzo e configurarlo con impostazioni medio/basse. Il gioco rimane comunque molto godibile anche con una qualità inferiore, e perciò è adatto anche a PC di fascia media. Su console, la qualità video è equivalente alle impostazioni Alte/Ultra.
DurataAl momento, The Elder Scrolls Online sembra non essere eccessivamente leso da questo divario, anzi il confine è molto labile soprattutto perché il livello dei contenuti si adatta automaticamente a quello del/dei giocatore/giocatori a prescindere dalla locazione. Come è facilmente intuibile, questo è un enorme vantaggio per chi vuole esplorare in lungo in largo senza limitazione alcuna come avviene negli altri titoli della concorrenza online. Il sistema di combattimento accompagna questa libertà, rimanendo molto fluido con gli attacchi leggeri e pesanti, parate e schivate seppur basandosi pesantemente sulle abilità da lanciare anche per le classi che, nella serie, si servivano solamente di passive per aumentare il danno.
A onor del vero però, non tutto ciò che è presente in The Elder Scrolls Online è accessibile, infatti sono presenti alcune campagne che devono necessariamente essere acquistate tramite soldi reali o attraverso l’abbonamento ESO Plus, il quale vi garantisce vantaggi come un inventario più grande, esperienza accelerata, valuta premium e l’accesso a tutti i contenuti finché si continua a essere sottoscrittori. Tale è forse l’unico neo di una produzione che si è infine dimostrata il meglio dei due mondi che cerca di unire, regalando centinaia di ore di gioco a un prezzo più che accessibile senza rinunciare all’anima che il marchio Elder Scrolls si porta appresso. Che siate vecchi giocatori o nuovi avventurieri con le ginocchia ancora intonse, ora è il momento più giusto per entrare nel variegato mondo di Tamriel e aiutare a salvare Summerset.
Con l'arrivo di Summerset, il già ottimo comparto grafico di The Elder Scrolls Online viene spinto ancora oltre senza calare nelle prestazioni, regalando scorci e cinematiche davvero notevoli per un motore del 2014. I personaggi, le città e ogni angolo esplorabile hanno una direzione artistica ben precisa e variegata, tenendo sempre conto dell'immaginario che con il tempo si è venuto a creare.
Naturalmente le musiche sono eccezionali, presentando brani come l'iconica composizione del tema principale di Skyrim, ormai diventato simbolo della saga. Però, la vera punta di diamante riesiede nell'eccellente doppiaggio, il quale rende TUTTE le quest particolari e con le giuste tonalità recitative. Considerando la mole di missioni presenti all'interno del titolo, sicuramente più grande rispetto ai capitoli classici, questo è un traguardo sicuramente da lodare.
Il gameplay, inteso come il combattimento e la gestione del personaggio, fonde il meglio delle meccaniche da MMO con il funzionamento dei capitoli storici. Indipendentemente dalla propria classe, è possibile parare, contrattaccare, schivare e tante altre azioni che rendono gli scontri dinamici e incredibilmente poco statici. Se si porta questo eccellente sistema nei contenuti di fine gioco, dove la collaborazione con gli altri giocatori diventa vitale, si ha un risultato ragguardevole che diverte e impegna anche i più abili tra i guerrieri. Summerset porta nuovi contenuti anche in questo fronte, con nuovi rami di poteri da scoprire.