Lo scenario dei platform indipendenti in pixel art è ormai ricco e vasto. Ci sono diverse produzioni che hanno escogitato nuovi modi originali per svecchiare una formula ampiamente rodata negli anni, mentre altri hanno preferito attenercisi per esaltarla, tenendola allo stesso tempo viva e vegeta perfino tra il moto del cambiamento moderno. È proprio in quest’ultima categoria che ricade Death Fungeon, un piccolo progetto di pochi megabyte prodotto da Ritual Games e disponibile nell’ampio catalogo di Steam.
A pochi euro, è possibile vivere un’esperienza che ricade nei canoni principali dei puzzle platform, basati sulla velocità di reazione e sulla risoluzione di problemi ambientali nel minor tempo possibile. I tre macro-quadri del gioco sono abbastanza vari e possiedono una difficoltà crescente che metterà alla prova anche i veterani più ferrati, il che è un elemento necessario per avvicinare sia i nuovi giocatori che gli affezionati di una certa età. La particolarità di questo gioco, fieramente pubblicizzata, consiste nella sua inaspettata natura furtiva.
Di norma e regola, il genere in questione viene spesso vissuto dai giocatori come una specie di parco giochi dove i più abili si sfidano a completare il gioco nel modo più veloce possibile, rompendo le regole e cercando scorciatoie nascoste nelle mura. È una vera e propria gara che mette alla prova la coordinazione mano occhio e la soglia di reazione che ognuno di noi possiede. A corredare la struttura, per i più smanettoni, ci sono percorsi secondari e segreti da scoprire, come collezionabili o potenziamenti atipici. Sebbene questo schema sia presente in Death Fungeon, il team di sviluppo ha voluto inserire alcune meccaniche stealth di base per diversificare il modo in cui il giocatore può vivere l’esperienza con il titolo. Ad esempio, è possibile nascondersi dai nemici in alcuni calderoni, cercando di non farsi sentire mentre dormono o sono di spalle oppure saltarli del tutto nel caso foste giocatori abili con i salti concatenati sui muri. Nel caso in cui si venisse visti, gli avversari che ci circondano suoneranno l’allarme e inizieranno a darci la caccia venendoci appresso, il che può anche risultare vantaggioso per sgombrare una via di fuga, a patto di essere dei maestri acrobati.
Si tratta indubbiamente di una caratteristica che va a colpire la monotonia d’utilizzo che spesso i platform hanno insita nelle loro meccaniche, dove la ripetitività si fa decisamente sentire dopo diverse ore di gioco e partite ricominciate (nonostante Death Fungeon non sia così longevo). Inserire un elemento che permette la scelta di esecuzione nello sbrogliare i vari quadri è senza dubbio un modo per invogliare il giocatore a ingegnarsi e ad osservare l’ambiente circostante prima di gettarsi a capofitto nello scenario e morire diverse volte nel tentativo di azzeccare il ritmo delle trappole. Ben venga, dunque, questa voglia di innovare senza stravolgere, soprattutto in un mercato che, a mio giudizio, sta spingendo su tutti i fronti per creare esperienze sempre più originali, come è avvenuto con l’acclamato The Messenger o con The Rain.
Ho giocato Death Fungeon su PC, completando i tre "livelli" che lo compongono.
DurataEppure, nonostante lo slancio verso il diverso, Death Fungeon è anche classicamente fenomenale, soprattutto perché il suo stile artistico pixellato calca i dogmi dello scenario fantasy senza abusarne troppo, mantenendo un aspetto minimale ma curato. Non stiamo certamente parlando di un capolavoro in 2D, ma c’è abbastanza materiale per rendere le nostre scorribande nelle catacombe un variegato viaggio tra nemici disattenti e spuntoni letali. Allo stesso modo la colonna sonora non ha particolari pretese ma va a braccetto con i toni in bit tanto cari ai veterani del settore. Un intento palesemente nostalgico che mira a rievocare i tempi passati attraverso un’estetica retro’.
Questo è tutto quello che è compresso in quella piccola pillola di megabyte chiamata Death Fungeon, un ottimo passatempo che si può gustare in rapide sessioni dal sapore pixellato. Uno spazio così piccolo per un prodotto che è capace di offrire una buona dosa di sfida, al pari delle produzioni più altisonanti.
La pixel art del gioco è ben curata seppur minimale, ma tanto basta per convogliare la sensazione retro' con le esigenze che questa tecnica ha richiesto negli ultimi anni.
Sebbene il doppiaggio sia assente, la colonna sonora e l'audio nel senso più generale sono ottimi, azzeccati per il tono che il gioco si vuole dare. Non stiamo certo parlando di brani memorabili, ma come musiche d'accompagnamento raggiungono il loro scopo senza troppe pretese.
Il gameplay ricade nella formula classica dei platform vecchia scuola, unendo la crescente difficoltà con un singolare approccio stealth che varia la risoluzione dei vari quadri. Non puntando obbligatoriamente sulla precisione dell'esecuzione, Death Fungeon si presenta come un'esperienza più varia e gratificante, per quanto corta possa essere.