Come vi abbiamo raccontato nell’articolo dedicato al Sega Master System, la console non è riuscita a vincere la battaglia con il Nintendo Entertainment System di Nintendo. Ciò non vuol dire però che dal punto di vista del parco titoli, da molti considerato fin troppo risicato, non ci siano giochi degni di nota, forse tra i migliori che si siano mai visti in quegli anni. Come da tradizione, cercheremo di fare la nostra classifica, lasciando alla fine dell’articolo, proprio per non scontentare nessuno, altre produzioni che avrebbero meritato di far parte di questa classifica.
Cominciamo!
L’hack & slash, platform-action adventure sviluppato da SIMS, è stato pubblicato da Sega sul Master System nel 1992. Il protagonista è Ryu Hayabusa membro del clan dei Dragon Ninja, i quali hanno protetto il Giappone per generazioni. Un giorno, riceve un messaggio, il Villaggio del Dragone, casa del clan, è stato brutalmente massacrato. Si precipita a casa scoprendo che tutti tranne uno dei membri del villaggio sono stati uccisi. L’ultimo sopravvissuto dice a Ryu, con il suo ultimo respiro, che il Sacro Rotolo di Bushido è stato rubato. Il Bushido è così forte che il suo proprietario può controllare il mondo. Come ultimo ninja del clan dei draghi, il destino del mondo è nelle sue mani. Si imbarca in un viaggio per riconquistare il Sacro Rotolo di Bushido dalle mani del malvagio Shogun e dei suoi servi.
Il gioco è stato pubblicato soltanto nei territori PAL, con l’etichetta di Ninja Gaiden al posto di quella di Shadow Warriors che di solito veniva usata per la commercializzazione della serie nelle versioni PAL. Esistono due versioni del gioco; la prima versione racconta la storia attraverso gli occhi di Ryu stesso, spiegando le sue esperienze nel dettaglio e una seconda versione narrata da una voce esterna, ma alcuni dettagli della trama non vengono spiegati. Inoltre, alcuni dialoghi e nomi variano tra le due versioni. Il gioco presenta meccaniche di gioco simili ai precedenti giochi NES di Ninja Gaiden. I movimenti, gli attacchi e i salti sono eseguiti allo stesso modo e gli attacchi speciali ninja vengono lanciati come di consueto con la medesima combinazione di tasti. Questa versione ha alcune funzionalità non presenti nei titoli pubblicati su NES, come l’abilità di salto da muro a muro.
È un gioco arcade del 1985 sviluppato e pubblicato da Sega su Sega System 16 e successivamente convertito per Master System e altre console, come ad esempio NES, TurboGrafix-16 e MSX. Rappresenta il primo titolo della serie Fantasy Zone. Il giocatore controlla un’astronave senziente chiamata Opa-Opa e deve combattere un’invasione nemica. Il gioco contiene una serie di funzioni atipiche degli sparatutto a scorrimento tradizionale. Ogni livello richiede la distruzione di un certo numero di basi. Quando tutte le basi sono state annientate, compare il boss principale, che deve essere sconfitto per passare al livello successivo. Opa-Opa utilizza due diversi attacchi: l’arma standard e le bombe. Può anche atterrare e camminare oltre ad eseguire rapidi movimenti. È possibile aggiornare le armi, le bombe e il motore volante di Opa-Opa per aumentare la velocità e ottenere vite extra.
Alcune curiosità. Il personaggio principale, Opa-Opa, è a volte indicato come il primo personaggio mascotte di Sega. Il gioco negli anni è stato protagonista di numerosi porting, anche per mobile. In Yakuza 0, uno dei minigiochi è proprio Fantasy Zone.
Altro arcade sviluppato e pubblicato da Sega nel dicembre 1985. Originariamente, il gioco doveva avere un’ambientazione militare realistica, prospettiva in terza persona (meccanica mantenuta nella produzione finale) e con il giocatore che avrebbe potuto controllare personalmente un jet da combattimento. Le restrizioni tecniche e di memoria della console portarono lo sviluppatore Yu Suzuki a ridisegnarlo per adattarsi a un’ambientazione fantasy incentrata su un personaggio umano dotato di uno zaino a propulsione. Elogiato ampiamente dalla stampa specializzata per la sua grafica innovativa e colorata e il suo gameplay, Space Harrier rappresenta uno dei migliori lavori di Suzuki ed è considerato il primo successo nel genere sparatutto in terza persona. Il personaggio ha fatto diverse apparizioni in altri titoli Sega e ha inoltre ispirato giochi clone di altri sviluppatori. Space Harrier è stato convertito su oltre venti piattaforme sia computer e sia console casalinghe.
Titolo a tema automobilistico ideato e sviluppato sempre da Yu Suzuki e pubblicato su Master System nel 1986. Un titolo avveniristico per l’epoca, grazie alla grafica 3D, ad una giocabilità senza precedenti e ad un comparto sonoro mai vistosi fino ad allora. Il giocatore controlla una Ferrari Testarossa Spider da una prospettiva in terza persona. Accompagnato da una ragazza bionda, deve sostanzialmente completare cinque livelli nei tempi previsti. Il tutto si svolge su strada e bisogna fare attenzione ad ostacoli, altre vetture, camion, bivi, curve, saliscendi. Graficamente era il top per l’epoca, anche grazie ad una serie di animazioni davvero sensazionali.
Out Run ha vinto il premio come miglior gioco dell’anno 1987 e negli anni successivi è stato protagonista di porting su altre console e addirittura è presente in giochi completamente differenti. Ad esempio, in Sega Superstar Tennis è un campo giocabile mentre è presente in Yakuza 0, Yakuza 6, Fist of the North Star: Lost Paradise e Shenmue 3, come minigioco. Molti inoltre ritengono che abbia ispirato i moderni giochi di corse, come i vari, Need for Speed, Forza Motorsport, Forza Horizon e tanti altri.
Castle of Illusion Starring Mickey Mouse è stato pubblicato in piena era Sega Mega Drive nel 1990. Lo troviamo in questa classifica, in quanto un porting 8-bit è stato poi pubblicato nel 1991 su Sega Master System e Game Gear, ottenendo un successo davvero notevole. Come dice il titolo, protagonista è Mickey Mouse che deve salvare Minnie Mouse dalla perfida strega Mizrabel. È il primo titolo appartenente alla serie Disney Illusion e ha aiutato Sega a consolidare il proprio nome prima dell’arrivo di Sonic the Hedgehog. Il gioco è a tutti gli effetti un platform a scorrimento orizzontale e Topolino, per farsi strada può lanciare oggetti contro i nemici o saltare sulla loro testa. Arrivati alla fine del livello, bisogna sconfiggere uno dei maestri dell’illusione della strega Mizrabel per ottenere una gemma. Le gemme servono per aprire il passaggio verso la torre dell’antagonista. A decretarne il successo all’epoca non furono soltanto i livelli di gioco ma anche la giocabilità, il sonoro e le animazioni. A differenza di quanto possa far pensare il titolo del gioco, era si indirizzato all’utenza giovane ma era in grado, grazie ad un buon livello di difficoltà, a soddisfare anche il giocatore adulto.
Siamo arrivati a metà classifica. R-Type è uno shoot-em-up arcade pubblicato nel 1987. Prima come coin-op e successivamente su console e computer casalinghi. Il giocatore controlla l’astronave R-9, chiamata a difendere l’umanità contro una misteriosa e potente forma di vita aliena nota come “Bydo”. All’epoca questa tipologia di giochi era molto in voga. Il tutto si svolge in maniera tradizionale. Dobbiamo combattere in scenari a scorrimento orizzontale, con orde di nemici pronti a distruggerci. Le ondate sono predefinite e il giocatore può memorizzarle per affrontarle nel migliore dei modi. R-Type ha rivoluzionato il mondo degli sparatutto grazie a due importanti caratteristiche. La prima è il Beam, ovvero un poderoso raggio laser capace di distruggere con facilità i nemici e causare notevoli danni ai boss finali. Può essere azionato tenendo premuto il rispettivo tasto. L’altra caratteristica innovativa è il Force, ovvero una particolare abilità aggiuntiva che può tanto essere utile per attaccare tanto per difendersi. Ha una notevole valenza strategica e il giocatore deve decidere dove posizionarlo sulla navicella o addirittura metterlo al suo fianco in volo. Abbiamo deciso di inserirlo in questa classifica, in quanto il porting, pubblicato su Sega Master System, è considerato uno dei migliori.
Siamo ormai giunti a ridosso del podio. Phantasy Star è un RPG sviluppato e pubblicato da Sega su Master System nel 1987. È considerato uno dei pionieri tra i videogiochi di ruolo, sia per la sua avanzata tecnologia grafica, sia per essere stato uno dei primi giochi basati sulla storia pubblicati in Occidente. Presenta mappe completamente esplorabili, complete di città interattive e sotterranei. Il giocatore durante il suo cammino si imbatte in nemici casuali. Caratteristica ampiamente elogiata è la finta grafica tridimensionale dei dungeon. Notevoli anche le animazioni dei nemici, che presentano molti più fotogrammi e dettagli rispetto ad altri titoli. Le battaglie si svolgono su turni, con ogni giocatore che utilizza una combinazione di armi e magia per combattere. Con il progredire del gioco, le armi e la magia diventano sempre più potenti. Il gioco oltre ad essere stato oggetto di numerosi porting ha avuto diversi sequel. Insieme ai franchise di Final Fantasy e Dragon Quest, la serie di Phantasy Star è fra le più importanti e apprezzate nel genere JRPG.
Sul gradino più basso del podio, troviamo una delle mascotte di Sega, ovvero Alex Kidd. Pubblicato nel 1986 su Master System, Alex Kidd in Miracle World è un gioco platform 2D. Il giocatore è chiamato a ricercare Egle, fratello di Alex Kidd rapito da Janken the Great. Per farlo deve completare i livelli, superare gli ostacoli e gli enigmi proposti. Durante le 17 fasi presenti, Alex affronta molti mostri e i tre scagnozzi di Janken the Great, prima di affrontare lo stesso Janken. La particolarità del titolo sta nel fatto che oltre a dover fare a scazzottate con i nemici comuni, quando ci si trova dinanzi agli scagnozzi di Janken non bisogna realmente combattere ma bensì è necessario avvalersi della morra cinese. Non essendoci un sistema di salvataggio, ogni volta che le vite del protagonista arrivano a zero, ci sarà il game over e pertanto il gioco ricomincerà dall’inizio. Fortunatamente le sequenze sono pre-impostate, quindi è necessario semplicemente memorizzarle per evitare inutili perdite di vite. Il gioco è stato acclamato dalla critica sin dal suo lancio nel 1987 ed è considerato da molti essere la risposta di Sega a Nintendo e a Super Mario. Il gioco è stato inoltre, come tanti dell’epoca, oggetto di numerosi porting fra cui quello sulla Virtual Console di Wii.
Al secondo posto troviamo il riccio blu, Sonic. Sonic the Hedgehog ha fatto il suo debutto su Mega Drive nel 1991 per poi essere convertito su Master System e Game Gear nel corso dello stesso anno. L’obiettivo è quello di sconfiggere il dottor Robotnik, uno scienziato che ha imprigionato gli animali in robot e ha rubato i magici smeraldi del caos. Il gameplay di Sonic the Hedgehog prevede la raccolta di anelli dorati per incrementare la salute e per ricevere dei boost, quali salto e velocità, una volta raccolti in una determinata quantità. Il tutto è affidato ad uno schema di controllo semplificato, con il salto e l’attacco controllati da un singolo pulsante. La caratteristica peculiare del titolo è la velocità. Nessun gioco pubblicato fino ad allora, andava ad una velocità così fulminea che talvolta rendeva davvero difficile stare dietro al protagonista.
Sonic the Hedgehog è stato ben accolto dalla critica, in seguito considerato uno dei più grandi videogiochi di tutti i tempi, in particolare per la sua grafica, audio e gameplay. È stato anche un successo commerciale, portando il Sega Mega Drive o Genesis ad essere fra i protagonisti dell’era dei 16 bit e permettendo a Sega di competere con Nintendo e il Super Nintendo Entertainment System. Il gioco è stato pubblicato in seguito su altre console e ha ispirato diversi cloni. La versione di Sonic the Hedgehog sviluppata da Ancient e pubblicata alla fine del 1991 per le console a 8 bit di Sega, il Master System e il Game Gear presenta alcune differenze rispetto a quella Mega Drive. La trama e le meccaniche di gioco sono simili alla versione a 16 bit, sebbene alcuni elementi siano stati modificati per adattarlo ai due sistemi. Il design risulta essere più piatto e maggiormente focalizzato sull’esplorazione, senza loop verticali, e Sonic non può ri-raccogliere i suoi anelli dopo essere stato colpito e averli persi. Il gioco ha una colonna sonora diversa composta e adattata da Yuzo Koshiro. È stato inoltre l’ultimo titolo pubblicato su Master System in Nord America. La versione Master System è stata poi lanciata sul servizio Virtual Console di Wii in Nord America e in Europa nell’agosto 2008.
È un gioco di ruolo action-platform sviluppato da Westone Bit Entertainment e pubblicato da Sega nel 1987 in versione arcade e nel 1988 per il Master System. Il gioco è il sequel di Wonder Boy del 1986 e si svolge undici anni dopo gli eventi del gioco precedente. Dopo aver salvato la sua amata e aver sconfitto il malvagio stregone è ritornata la pace in Wonder Land. Tom Tom, ossia Wonder Boy viene richiamato all’azione a seguito di un attacco di un drago sputafuoco chiamato MEKA che insieme ai suoi seguaci ha conquistato la Terra delle Meraviglie, trasformandola nella Terra dei Mostri – Monster Land. I giocatori controllano Wonder Boy attraverso dodici livelli lineari mentre si fa strada attraverso Monster Land per trovare e sconfiggere il drago MEKA. L’ambientazione è di stampo fantasy, più adatta alla componente RPG inserita nel secondo capitolo della serie. A differenza del suo predecessore, Wonder Boy deve raccogliere oro e monete per acquistare armi, armature, calzature, magia e altri oggetti utili per proseguire.
La versione Master System di Wonder Boy in Monster Land ha ricevuto recensioni positive sotto tutti i punti di vista ed è considerato uno dei titoli migliori della libreria della console. Le recensioni hanno elogiato il gioco per la sua grafica colorata, i controlli fluidi, le ambientazioni e il gameplay. Resta ad oggi la miglior versione giocabile, in quanto i successivi porting paradossalmente non hanno raggiunto la stessa qualità soprattutto in termini prestazionali. La versione arcade è stata poi resa disponibile in forma emulata come download digitale per Wii, PlayStation 3 e Xbox 360.
Il primo capitolo della fortunata serie, è stato pubblicato nel 1986 su Master System. Protagonista è Tom Tom, il quale deve salvare la sua fidanzata, dal malvagio Dracon. Armato di sola accetta, deve viaggiare per i diversi mondi di gioco e sconfiggere le incarnazioni di Dracon fino ad arrivare allo scontro finale.
Wonder Boy 3: The Dragon’s Trap, invece rappresenta il non plus ultra della serie. Come il suo predecessore è un ibrido fra RPG e action con la grande differenza che non ci sono più livelli separati ma un’unica grande mappa di gioco esplorabile. Inoltre, le capacità del protagonista hanno ancora più importanza per proseguire così come le trasformazioni e gli oggetti acquistabili nel relativo negozio. Un remake del gioco è disponibile su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
Picchiaduro sviluppato da Sega e pubblicato nel 1989 su Master System. Primo capitolo di una saga diventata quasi leggendaria. Le ambientazioni sono tipiche del genere fantasy e vedono diversi eroi con il compito di recuperare la leggendaria Golden Axe, l’elemento portante della serie. Per farlo è necessario sconfiggere i nemici. Molto vari fra di loro e che spaziano dai combattenti barbari agli scheletri, dalle amazzoni ai guerrieri imponenti. Sega vendette i diritti a produttori terzi e furono realizzati circa una quindicina di porting su varie console.
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E’ stata la primissima console a cui mi sono approcciato, regalata a mio cugino. Sonic, Asterix, Golden Axe, Cyber Shinobi, Sagaia sono i giochi che ricordo, da lì è esplosa in me la passione videoludica!!!!
Wonder boy 3 era identico su Game Bear e lo ho consumato a furia di giocarci.
*Game Gear
(maledetto correttore :’) )