Parlando solitamente del passato grazie al classico appuntamento dedicato ai retrogame, quale serie potrebbe riportarci indietro nel tempo meglio di Prince of Persia? Per fugare ogni dubbio ricordiamo che le avventure del Principe sono nate dalla mente del programmatore e game designer Jordan Mechner; lavorando per la software house statunitense Brøderbund, questi riuscì a pubblicare nel 1989 il primo e storico capitolo della serie: Prince of Persia. In seguito ad altri due titoli e diverse vicende Ubisoft ne acquisì i diritti, coinvolgendo il creatore nel progetto di un nuovo reboot.
“Molti credono che il tempo sia come un fiume, che scorre lento in un’unica direzione. Ma io che l’ho visto da vicino, posso assicurarti che si sbagliano. Il tempo è un mare in tempesta! Forse ti chiederai chi sono e perché io parli così. Siedi, e ti racconterò la storia più incredibile che tu abbia mai sentito…”
I tre titoli che hanno riportato alla luce e hanno donato nuova vita al brand sono: Le Sabbie del tempo, Spirito Guerriero e I due troni. Ci ritroviamo così nell’era di PlayStation 2, GameCube e Xbox e ci sono tutti i presupposti per dare vita a una trilogia ancora più ambiziosa, pronta a far breccia in una larga schiera di appassionati, grazie alle nuove capacità tecnologiche. La nuova serie eredita la tridimensionalità dal capitolo precedente del 1999, combattimenti all’arma bianca, acrobazie, rompicapi particolari e soprattutto il fiore all’occhiello: il viaggio nel tempo. Queste schematiche caratteristiche racchiudono l’essenza di Prince of Persia e ridanno un po’ di colore al suo ricordo ormai sbiadito. Ma non solo: certamente nessuno di noi dimenticherà mai la celebre corsa sul muro pronta a smentire ogni legge della fisica.
Cosa sarebbe poi un gioco di questo tipo senza degni avversari da sconfiggere in una o più linee temporali? La loro varietà unita alla cura dei villain principali, sono sempre state un buon incentivo per proseguire nello svolgimento della trama. Dal vecchio e malvagio Visir, alle fughe dall’implacabile Dahaka e i duelli con la provocante e micidiale Shadee.
“Il tuo Viaggio non avrà un lieto fine. Non puoi cambiare il tuo Destino. Nessun uomo può!”
Mentre il primo capitolo ci trasporta all’interno delle mura di Azad con risonanze degne dei migliori racconti orientali, la storia cambia per i successivi due. Si passa dal mistero e le rovine della lugubre Isola del Tempo ai sobborghi di Babilonia (o Babele) e la sua leggendaria torre.
I filmati in computer grafica degni del cinema riuscivano a rafforzare e dare enfasi alle situazioni di maggior spessore. I limiti della tecnologia dei tempi però non consentivano la realizzazione di scene dal taglio cinematografico come accade oggi, per questo al momento giusto ci si dimenticava di trovarsi di fronte a un gioco. Menzione d’onore per le storie d’amore del Principe con Farah e Kaileena, tra le più belle e meno scontate tra che si ricordino nel mondo videoludico.
Tutto ciò era Prince of Persia, una saga action incentrata su un gameplay rifinito e un’entusiasmante storia lontana parecchi secoli, capace di trascinare il giocatore in una leggenda inebriante e travolgente. È cosa nota che il primo capitolo di Assassin’s Creed (2007) nacque da Prince of Persia. Inizialmente doveva essere un nuovo titolo, basato su una maggiore libertà di azione, che permetteva di fuggire dagli scontri e scappare sui tetti degli edifici. Si aprì invece, così, la strada a una delle saghe più fortunate e chiacchierate di sempre.
Seguirono solamente uno spin-off ispirato stilisticamente ma senza troppo carattere (2008) e un buon midquel (Le sabbie dimenticate) nel 2010. Da allora più nessun titolo dedicato alla saga Prince of Persia ha avuto spazio. I tempi hanno favorito e dato ragione a IP più accattivanti per il pubblico odierno. Tuttavia Ubiosft ne detiene ancora i diritti e le voci si sono fatte sempre più insistenti riguardo un possibile ritorno della saga sotto forma di remake.
Secondo voi la compagnia avrebbe fatto meglio a credere di più nel brand durante gli ultimi 10 anni? E il possibile remake potrebbe riaprire la strada a nuovi capitoli, una volta riacceso l’interesse?