Il decimo capitolo di Final Fantasy ha rappresentato per la saga il tanto agognato salto verso la nuova generazione di console, dopo i capitoli usciti per la prima PlayStation. Nel corso del tempo Final Fantasy X ha dovuto fare i conti più volte con la pesante eredità di Final Fantasy IX (considerato da molti il Final Fantasy per eccellenza) e nonostante il confronto con il suo predecessore non sia affatto semplice, si può dire che questo capitolo è riuscito a ricavarsi un meritato posto nell’olimpo della fantasia finale.
Merito di questo successo non è solo da attribuire alla grande storia ed al riuscitissimo gameplay, ma anche alla colonna sonora composta da un veterano della serie come il maestro Nobuo Uematsu, accompagnato dagli altrettanto talentuosi Masashi Hamauzu e Junya Nakano. L’intento di questo approfondimento è proprio quello di andare a vedere, o meglio ad ascoltare come questo trio di compositori sia riuscito a confezionare una colonna sonora in grado di valorizzare ogni elemento che ha reso Final Fantasy X un classico senza tempo.
Un’introduzione fatta nel modo giusto può rivelare molto sulla storia che ci si appresta ad ascoltare. Una volta inserito il disco di gioco e avviata una nuova partita, i giocatori vengono accolti da un gruppo di persone sedute attorno ad un focolare al tramonto, mentre un ragazzo di bell’aspetto si allontana da essi e decide di narrare la sua storia, in quanto, come egli stesso dice, potrebbe essere l’ultima volta in cui può farlo. In questo preciso momento non si conosce ancora bene il significato di tali parole, ma è possibile capire il tenore di questa storia grazie anche alla malinconica e splendida To Zanarkand in sottofondo. Con il suo piano delicatamente suonato lascia presagire la gioia ed il dolore, la bellezza e l’orrore di cui sono stati testimoni questi viandanti durante il loro pellegrinaggio.
Tra il variopinto cast di personaggi che fungono da protagonisti alle vicende narrate dal giovane Tidus, due in particolar modo risaltano per l’ importanza all’interno della storia, oltre che per il contrasto che li frappone, sia in termini di caratterizzazione, sia per le musiche. Con i suoi toni ameni e delicati Yuna’s theme dipinge perfettamente la gentilezza e la semplicità della giovane invocatrice. La ragazza vuole solo portare gioia e serenità a Spira e per farlo è disposta a seguire le orme del padre Braska e, come lui, sconfiggere Sin, conscia di ciò che la attende alla fine del viaggio. A ciò si contrappone Auron’s theme, la canzone del leggendario guardiano che ha protetto Braska insieme al padre di Tidus, Jecht. Più solenne e melanconica della precedente canzone, da modo a chi ascolta di capire quanto sia grande e sofferto il passato di questo spadaccino solitario, il quale dice di voler proteggere Yuna e Tidus, come aveva promesso ai suoi amici, ma che nasconde più di qualche segreto.
Così come per i personaggi, anche le varie zone di Spira possono considerarsi a pieno titolo uno dei protagonisti di questo gioco e, così come per i nostri eroi, meritano delle musiche che riescano a caratterizzarle fortemente e che risultino facilmente associabili alla propria area di appartenenza. Particolarmente memorabile è Thunder Plains per la Piana dei lampi, che si pone con un tono giocoso e allegro, in un luogo altrimenti inospitale e piagato dalle tempeste di fulmini (particolarmente odiate da chi ha tentato di ottenere l’arma finale di Lulu), creando un contrasto davvero interessante, in grado di far dimenticare le difficoltà del posto in cui si trovano i nostri eroi. Subito dopo la piana, si entra nella Foresta di Macalania, un luogo intriso di magia, splendore e mistero. Qui Macalania Woods riesce a trasmettere pienamente la calma e la meraviglia di questo luogo, la stessa calma dopo la tempesta di fulmini e prima di un’altra tempesta, ben più pericolosa.
Per quanto riguarda le battaglie presenti nel gioco, due brani risaltano maggiormente fra tutti per il contrasto che riescono a creare con il gameplay statico di Final Fantasy X. Battle theme con il suo ritmo giocoso e veloce riesce a rendere meno pesante anche lo scontro con il più infimo dei mostri. Enemy Attack dal suo canto riesce ad imporre un senso di urgenza e pericolo nei giocatori durante particolari scontri in momenti concitati nella trama o alcuni scontri con i boss, sfruttando molto le percussioni per donare un ritmo incessante e minaccioso.
Sarebbero molti i momenti memorabili di questo titolo (tra cui l’intro citato in precedenza), ma due in particolare risaltano in quanto ad importanza narrativa e per le musiche che li accompagnano. Il primo rito del trapasso è stato senza ombra di dubbio un pugno al cuore per molti giocatori, in quanto fino a quel momento si è avuto modo di intuire la potenza di Sin, prima a Zanarkand e poi dai racconti degli abitanti di Spira, ma quando il mostro decide di attaccare il porto di Kilika, radendolo al suolo, ecco che si viene veramente a contatto con la vera forza della creatura, oltre che con il dolore che provoca il suo passaggio. La scena del rito è un misto di splendore e struggimento. Da un lato la splendida danza di Yuna per condurre le anime dei morti all’oltretomba, dall’altro il dolore dei sopravvissuti che si disperano per la tragica perdita dei loro cari, il tutto accompagnato da The Sending, una versione più struggente del cantico di preghiera della chiesa di Yevon, Hymn of the Fayth. Ecco che diventa ancora più lampante l’importanza del viaggio degli invocatori.
Il secondo momento da ricordare è l’assalto alla città di Bevelle. Dopo numerosi eventi che hanno messo gli eroi in ginocchio e li hanno spinti a interrogarsi sul loro cammino, ecco che grazie alla forza d’animo di Tidus decidono di rimettersi in piedi per salvare Yuna dalle grinfie del perfido Seymour ed impedire il matrimonio tra i due. In particolar modo è memorabile la scena dopo lo scontro con il drago Efrey, in cui l’areonave si avvicina a Bevelle ed i nostri eroi si lanciano in un disperato attacco contro l’esercito di Yevon per salvare la loro amica, il tutto accompagnato dalla veloce ed incessante Assault a galvanizzare i giocatori in uno dei momenti più epici del gioco.
Vicino alla conclusione è arrivato il momento di una menzione d’onore per i nemici che i giocatori devono affrontare nel corso del loro cammino e soprattutto per le fantastiche musiche che li accompagnano. Il primo di essi è il maestro Seymour Guado, che a più riprese dimostra tutta la sua follia e la sua malvagità nell’inseguire e ostacolare il gruppo di Yuna e Tidus. Durante l’ultimo scontro con questo potente nemico ecco che inizia Fight with Seymour che, tra cori in sottofondo, tastiere e incessanti batterie, offre un fantastico miscuglio tra mistico e rock e riesce trasformare uno scontro atteso, in una battaglia leggendaria.
Il secondo nemico degno di nota è quello che molti (se non tutti) considerano il vero boss finale di Final Fantasy X, ossia l’Eone di Braska. Uno scontro molto difficile dal punto di vista tattico ed importante per quello che rappresenta nella trama del gioco stesso, ma soprattutto un boss disegnato per ispirare potenza pura. Ad accompagnarlo vi è uno dei pochissimi brani cantati di Final Fantasy X, ossia Otherworld. Un vero e proprio brano hard rock, nudo e crudo, divenuto anche uno degli emblemi della colonna sonora di Final Fantasy X, nonostante sia ascoltabile nel gioco solamente due volte, la prima nella fantastica scena dell’attacco di Sin a Zanarkand e la seconda durante questo scontro.
Nobuo Uematsu, Masashi Hamauzu, Junya Nakano,
Piattaforme Streaming MusicaCon questa carica di energia pura termina il nostro viaggio insieme a Yuna ed ai suoi guardiani, ma soprattutto insieme alla colonna sonora di Final Fantasy X. Vi lascio in conclusione l’intera colonna sonora nel video sottostante (con tanto di lista dei brani in descrizione) invitandovi ad ascoltare anche i numerosi brani non inclusi in questo articolo, perché meritano davvero tutti di essere ascoltati.