Le musiche di Mass Effect: Andromeda

Un addio doloroso, in musica

Mass Effect: Andromeda è stato un gioco molto controverso, sia prima che dopo il suo arrivo sul mercato avvenuto lo scorso anno. L’accoglienza riservatagli dai tantissimi appassionati di lungo corso della leggendaria trilogia di Mass Effect, me compresa, ha generalmente convenuto sentimenti di delusione ed amarezza. Sebbene non sia questo l’articolo che ambisce ad esprimere un giudizio sul gioco Andromeda, è comunque doveroso affermare che quest’ultimo ha rappresentato un momento di rottura fortissimo con i precedenti capitoli della serie.

Solo un aspetto sfugge a questa considerazione: la musica. Vi è una perfetta coerenza musicale fra le colonne sonore di tutti e quattro i Mass Effect: ciò è particolarmente notevole, se si considera che diversi compositori si sono alternati nel corso degli anni.

I suoni dei sintetizzatori si alternano a strumenti quali gli archi ed i corni per creare musiche atmosferiche e di grande suspense, che si sposano alla perfezione con le ambientazioni fantascientifiche del gioco.

L’epicità e la solennità sono caratteristiche storiche della serie Mass Effect ed hanno sempre trovato una fenomenale cassa di risonanza nella colonna sonora: nella trilogia vi sono molti momenti cruciali dal punto narrativo che vengono esaltati dalla musica. È legittimo affermare che non vi sono situazioni di pari valore in Andromeda e, inevitabilmente, ciò si riflette anche nell’efficacia emotiva della colonna sonora. Tuttavia ciò non vuol necessariamente dire che questa sia un lavoro meno pregevole rispetto alle precedenti. Diciamolo chiaramente: è il gioco a non reggere il confronto con il proprio passato.

La prima traccia si chiama “A better beginning” ed è davvero un eccellente inizio. Si tratta della musica che accompagna le primissime fasi di gioco, quando i membri della spedizione si risvegliano ed il nostro pathfinder, Sarah o Scott Ryder, parte alla scoperta di nuovi pianeti in grado di ospitare la vita nella galassia di Andromeda. La musica trasmette alla perfezione la solennità di tale gravoso compito. Si parte lentamente, creando atmosfera con i corni e, successivamente, con sparute note di sintetizzatori. Dopo un crescendo suggestivo si giunge gradualmente all’esplosione.

Il compositore della colonna sonora è John Paesano, musicista americano classe 1977. Andromeda rappresenta il suo debutto nell’industria videoludica, essendosi precedentemente occupato di musiche per film. La sua opera più conosciuta in questo senso è la serie Maze Runner.

“A trail of hope” ricorda, in alcune sue parti, le musiche da esplorazione che si sentivano durante i viaggi interplanetari a bordo della Normandy nei precedenti capitoli. In particolare, i veloci arpeggi (presumibilmente si tratta di sintetizzatori) trasmettono il carattere avventuroso ed incerto della scoperta di nuovi mondi, ma anche la meraviglia di fronte a paesaggi extra-terrestri.

I toni si fanno più cupi e bombastici con “Neutron Purge”. La composizione della traccia è curiosa: dopo un intro di circa un minuto, il ritmo diviene molto sostenuto, dando la sensazione di pericolo continuo ed imminente. Successivamente, la musica tende quasi a scompare in sottofondo. Quest’ultima caratteristica è riscontrabile più volte nella colonna sonora di Andromeda: molti momenti di gioco sono quasi senza sottofondo sonoro.

“Undiscovered” è una traccia puramente esplorativa (come dice il titolo stesso). Dopo un’introduzione d’atmosfera si riscontrano delle similarità con la famosissima “Uncharted worlds” del primo Mass Effect, quasi come se il nuovo compositore, John Paesano, ne avesse voluto dare la propria re-interpretazione.

Infine siamo giunti alla conclusione della colonna sonora: la traccia “Heleus” sottolinea tutta la malinconia del momento. Probabilmente non ci sarà mai un nuovo Mass Effect da giocare ed Andromeda non è stato un addio memorabile a questa meravigliosa saga, che mi ha commossa ed emozionata come poche altre. Quello che resta ora è solo il silenzio.