Si sa, noi giocatori siamo sempre pronti ad accogliere nuove sfide, ma quando siamo anche “cacciatori di trofei” le cose possono assumere proporzioni epiche. Dopo una lunga attesa, ho finalmente avuto tra le mani la mia copia di Persona Endless Night Collection, una raccolta dei tre giochi musicali dedicati alle fantastiche musiche della serie Persona. Il pacchetto comprende Persona 3 Dancing in Moonlight, Persona 5 Dancing in Starlight e Persona 4 Dancing All Night rimasterizzato in HD per l’uscita su PlayStation 4.
Inutile specificare che la mia intenzione era, ovviamente, di platinare tutti e tre i giochi (compreso il P4D al quale avevo già dedicato svariate ore su PS Vita). Allora dove sta la novità? Dove sta la sfida? Più ci pensavo e più nella mia testa si faceva strada una malsana idea: se cercassi di platinarli tutti e tre nel minor tempo possibile? Se riuscissi a platinare P4D in un solo giorno a differenza dei tre che ci ho messo con la versione PS Vita? Sfida accettata! Vi racconto come sono stati questi giorni di follia videoludica a passi di danza.
Dato che i titoli sono tre e sono numerati decido di andare in ordine, parto quindi da Persona 3 Dancing in Moonlight. Solitamente per i giochi musicali ho una tabella di marcia, che inizia sempre completando e sbloccando tutte le canzoni alla difficoltà più bassa per poi passare a quelle più difficili. Tutto questo mi garantisce di avere una curva di difficoltà docile, perché benché i suddetti giochi possano sembrare robetta da poco, con tutti quei colori e la carineria diffusa, sono in realtà molto impegnativi quando si inizia a salire con le difficoltà. Mettere piede nella Velvet Room è un piacere, mi accoglie Elizabeth e mi affibbia subito il compito di ballare fino allo svenimento per dimostrare di essere l’ospite più ragguardevole della stanza sospesa tra sogno e realtà. Dopo il breve tutorial sblocco il primo trofeo e sono pronta per iniziare a danzare al ritmo delle canzoni di Persona 3, che non amo moltissimo ma questa è un’altra storia.
I brani sono poco più di una ventina e parallelamente cambio continuamente costumi ed accessori ai personaggi, per portarmi avanti con gli eventi Social. A differenza di Persona 4 Dancing All Night qua ci sono solamente una serie di eventi che vengono sbloccati progressivamente in base a delle condizioni prestabilite. Dato che la follia chiama altra follia decido di completare tutti i pezzi con valutazione “King Crazy”, il corrispettivo di Perfect, così giusto per partire alla grande. Mi sembra il minimo quando si inizia da easy! Concludo la giornata facendo incetta dei primi trofei su costumi, valutazioni e replay.
Il secondo giorno continuo nella mia corsa contro il tempo e, nonostante gli impedimenti tipo elettricista-visite inaspettate-funzioni umane quali fame e sonno, mi dedico ai trofei con condizioni speciali. Completo canzoni con i modificatori, a difficoltà più elevate e comincio a sbloccare il primo trofeo dedicato alle danze di coppia. Posso finalmente sbirciare nelle stanze dei miei amici SEES e cominciare a collezionare le carte nascoste da Elizabeth. Per concludere in bellezza ricomincio il giro delle canzoni a normal. Il terzo giorno continuo, instancabile, canzone dopo canzone e sblocco tutte le danze di coppia. I giochi musicali scatenano in me una sorta di frenesia che mi fa andare avanti ancora e ancora: la testa dice: “ultima canzone” e alla fine non è mai così! Finisco di vedere tutti gli eventi, di collezionare costumi, accessori e carte. La prima parte della mia impresa si conclude dopo 2 giorni e 31 minuti.
Siccome punto a finire tutto nel minor tempo possibile (la sfida con me stessa, ricordate?), una volta finito con P3D passo subito a Persona 4 Dancing All Night. Questo titolo è il più particolare dei tre, perché ha una vera e propria storia da seguire. Inizio infatti a dedicarmi ai vari capitoli e dopo le prime battute decido di mandare avanti veloce praticamente tutti i dialoghi, in fondo ho già giocato tranquillamente la versione PS Vita e voglio battere il mio record… continuo quindi la mia folle corsa verso il platino: l’obiettivo è di platinare il gioco in un giorno. C’è tutto un mondo di statistiche in quel magico posto chiamato internet e consulto regolarmente un sito che calcola persino il gap tra lo sblocco del primo e dell’ultimo trofeo, gli abissi della follia sono insondabili!
Canzone dopo canzone e trofeo dopo trofeo, concludo la storia. Inizio subito la modalità Free Play, anche qui cerco di ottenere solo ed unicamente “King Crazy” perché il perfezionismo è obbligatorio almeno alle difficoltà più basse! Vogliamo poi parlare della bella sfilza di coroncine che compaiono vicino al titolo di ogni canzone? Una visione paradisiaca! Se a questo punto pensate che io mi annoi vi sbagliate di grosso, adoro la musica e in questo caso non mi sento minimamente frustrata. Mi lascio trasportare dalle note delle stupende musiche di Persona 4 (che ad oggi è ancora il mio Persona preferito) e guadagno denari che mi permettono di comprare costumi, per i trofei ovviamente!
Siccome la mia mutazione in androide non è ancora ultimata, devo concedermi un sonno ristoratore prima di poter portare a termine la faccenda. La mattina seguente sono pronta a riprendere con le canzoni e nel frattempo mi occupo anche di tutti i trofei dedicati alle danze di coppia. Concludo in bellezza spendendo un mucchio di denari (di gioco, ovviamente) per comprare tutti i costumi e gli accessori per ogni personaggio. DLING! La mia seconda impresa si conclude dopo 1 giorno e 3 minuti, direi che mi sono ampiamente superata!
Inizio l’ultima fase dopo aver ricaricato le mie batterie interne, è il momento del piatto forte: Persona 5 Dancing in Starlight! La lista trofei è praticamente una fotocopia di quella di P3D, quindi parto avvantaggiata e forte dell’esperienza precedente. Anche questo secondo gioco inizia nella Velvet Room, dove stavolta mi attendono le gemelle Justine e Caroline. La storia è la stessa: devo dimostrarmi l’ospite più ragguardevole e sono pronta ad accettare la sfida! Anche in questo caso parto con un giro di King Crazy per tutte le canzoni, così giusto per non perdere la mano e devo dire che trovo P5D più facile di P3D. La maggior parte delle canzoni sono più lente e quindi non così complesse, anche se i due giochi nuovi già a difficoltà normal sono decisamente più complessi di P4D. Alcune scelte ritmiche mi lasciano perplessa e gli “scratch” (note che vanno eseguite con la levetta analogica) mi sembrano più figli del caos che del ritmo. In questa prima giornata sblocco un po’ di trofei sul completamento delle canzoni.
Decido di entrare in modalità sospensione dopo il primo giro di tutte le canzoni, devo ricaricare le energie e il controller. Nella seconda giornata concentro tutto il resto dei “compiti”. Finisco di sbloccare le danze di coppia, gli eventi con i vari personaggi (alcuni dei quali sono davvero spassosi, specialmente quelli che coinvolgono Futaba), colleziono carte e sblocco tutti i costumi. Ho apprezzato tantissimo l’elevato tasso di personalizzazione che il gioco concede, non solo a livello estetico ma anche di giocabilità. Ci sono un sacco di opzioni che permettono di rendere il gioco molto più facile oppure molto più difficile, per gli amanti delle sfide. Canzone dopo canzone completo l’ultima fase della mia impresa dopo 22 ore e 9 minuti, record!
Direi che la missione è decisamente compiuta e aggiungerei che mi sono praticamente guadagnata il titolo di “Queen Crazy” per aver anche solo pensato di intraprenderla. Ho giocato contro me stessa, contro i miei limiti, contro il tempo e… ho vinto! Resta il trionfo fugace di quel suono che significa vittoria, fino al prossimo platino che mi attende nascosto tra le pile di giochi ancora da iniziare perché in fondo Siamo tutti matti qua, diceva lo Stregatto ad Alice e io mi sto ancora bevendo il tè assieme a loro.