Biscotti alla cannella, leccornie in gran quantità e quel sincero godimento nel prendere i nemici a randellate sui denti al ritmo di “We Are the World, We Are the Children”: di tanto in tanto, il sentimento natalizio necessita d’essere riscoperto. Un po’ per l’avanzare dell’età, un po’ per i tempi che cambiano, l’occhio smaliziato dei pargoli che eravamo ha ceduto il posto all’indole rigida del giocatore “hardcore”, facendoci dimenticare la magia che questo periodo porta con sè. Certo, tornare a emozionarci come il bimbo del “Nintendosixtyfooooour” potrebbe non esser semplice, forse anche un po’ forzato ma tentar non nuoce. Inizialmente l’intento di chi vi scrive era quello di fare della becera ironia, proponendovi alcuni videogiochi estremamente violenti, in pieno contrasto con lo spirito della suddetta festività. Si sarebbe quindi parlato di DOOM, Wolfenstein, Splatterhouse, Manhunt e tanti altri prodotti particolarmente amati dagli aspiranti macellai e salumieri della penisola. Per quanto divertito, il sottoscritto ha trovato banale tale compito, ripiegando invece verso lidi più inesplorati: titoli con ambientazione e/o stage a tema natalizio. Mentre alcune inclusioni piuttosto prevedibili saranno di certo già note ai più, altre chiaramente sconosciute faranno la gioia del vostro segreto feticismo per il trash videoludico. Riuscite già a sentire in lontananza il tintinnio delle renne e la risata di quella mascotte del capitalismo che risponde al nome di Babbo Natale? Bene, ora canticchiate assieme a noi: “Tralalalalà, tralalla là“.
Come rendere più appetibile quella meravigliosa zucca pelata dell’Agente 47? Esatto, con un delizioso cappellino di Santa Claus appena sottratto al cadavere del malcapitato di turno. Tra teatri affollati e vigneti rigogliosi, nell’episodio del 2006 a cura di IO Interactive trova spazio il livello chiamato “You Better Watch Out…”. Con un chiaro riferimento a quella fastidiosissima melodia, ci viene chiesto d’infiltrarci in un party natalizio tenuto in una lussuosa baita di montagna, ove – per nostra fortuna – si possono trovare un gran numero di travestimenti a tema. Sfruttando la gran libertà d’azione che da sempre contraddistingue il brand di Hitman, è possibile far fuori il bersaglio e relativi ospiti in svariati modi: sfruttare la sempreverde corda di pianoforte, aprire il fuoco con ignoranza o architettare qualcosa di ben più cervellotico? Caso vuole che la baita disponga di una piscina con fondo vetrato, direttamente sovrastante lo strapiombo montano. Che Babbo Natale saremmo se non permettessimo ai pargoli di fare un bel volo in pieno stile Peter-Pan? Il colpo ben assestato della nostra fida pistola basta e avanza per mandare in frantumi la struttura e osservare gli sventurati spalmati al suolo, divenuti ormai marmellata Santa Rosa.
Ricordate quando leggemmo per la prima volta di Saints Row e pensammo: “Potrebbe forse essere un rivale di Grand Theft Auto”? No, nemmeno io ma non è questo il punto. Col tempo, la creazione di Volition – pubblicata per la prima volta dalla defunta THQ nel 2006 – ha assunto toni sempre più scanzonati, per non dire “fuori come un balcone”. Narrata davanti a uno scoppiettante caminetto, “How The Saints Save Christmas” è la seconda espansione per il quarto capitolo della serie: il nostro protagonista ha perso completamente di vista i veri valori del Natale e la minaccia di un mondo dominato dal perfido “Santa Claws” parrebbe non aiutare. Come se non bastasse, oltre a dover salvare il vero Babbo Natale, dobbiamo combattere omini di pan di zenzero demoniaci, cantare canzoncine a tema e indossare l’abbigliamento che più si confà alla festività. Fermi tutti, so già cosa state pensando: “Ma che si sono fumati? I calzini del calcetto usati?”. Domanda più che lecita.
Sorpresa delle sorprese: esistono svariati giochi dedicati a “Mamma ho perso l’aereo”. Quello selezionato per il nostro gioioso elenco appartiene al vasto catalogo del Sega Mega Drive. Potreste giustamente pensare che si tratti di una ciofeca fotonica, al pari del tie-in di E.T per Atari 2600 e normalmente non avreste tutti i torti. Fermatevi però a riflettere per un momento: quante volte avrete riso guardando i disastri causati da Kevin McCallister durante le vacanze? Suvvia, un po’ di sana nostalgia potrebbe farvi chiudere un occhio sull’effettiva fattura del gioco. Nei panni del bambino geniale e pestifero dovremo impedire ai “ladri del rubinetto” di rubare i nostri oggetti di valore. Sebbene il plot non si allontani più di tanto da quello dell’omonima pellicola, gli sviluppatori hanno deciso di lasciarci difendere anche tutte le altre case del quartiere. Dopo aver seguito i banditi per strada a bordo della nostra fidata slitta, saremo chiamati a seguirli nell’abitazione da loro selezionata. Per circa venti minuti reali (quaranta se in modalità difficile) dovremo riempire l’apposita barra del dolore, utilizzando armi e trappole d’ogni sorta. Sì, ci sono anche i fucili d’assalto e i mortai: se non è spirito natalizio questo!
Vestire i panni del panciuto dispensatore di doni è di certo bello, ma volete paragonarlo all’impersonare la sua controparte malvagia? Pubblicato su NES e Sega Mega Drive, Daze Before Christmas è ciò che il buon De Sica non faticherebbe nel definire “una cafonata”. Un pupazzo di neve malvagio ha rapito tutti gli elfi e le renne del Polo Nord: indossato il costume rosso, tocca nuovamente a noi salvare il Natale, trasformando i nemici – grazie alla nostra magia – in deliziosi pacchetti con tanto di fiocco. La vera piccantezza del titolo però si rivela una volta ingurgitato del caffè. La bevanda divinizzata da ogni studente universitario ha infatti il potere di trasformarci in “Santa Claus demoniaco”, invincibile e capace di sferrare attacchi letali con il proprio sacco (non siate maliziosi). Figata asburgica a leggersi, ciò non è altro che una versione violacea del nostro protagonista, come fosse di ritorno dall’Oktoberfest. Ve l’avevo detto, una bellissima cafonata.
Siate sinceri, cos’altro vi aspettavate al primo posto? Il Grinch per PlayStation è uno di quei pochi casi in cui il tie-in riesce a risultare anche più appetibile del film di riferimento. Pubblicato nel 2000 ed edito da Konami, il cattivissimo uomo verde è al centro di un platform a tinte action, il quale è riuscito a entrare nel cuore di tantissimi piccoli giocatori. La trama è piuttosto semplice: raccogliendo i relativi progetti sparsi per le varie mappe, saremo in grado di assemblare letali gadget per rovinare il natale agli odiosi Who (no, non il gruppo musicale). Lancia-uova marce, Sparafango e Grinchcottero sono solo alcuni dei disgustosi strumenti a nostra disposizione. Ci addentreremo in allegre cittadine, baite di montagna e persino discariche, il tutto in compagnia del fido cane Max. Come dite? Le recensioni riportano voti pessimi? Non vorrete mica inimicarvi il perfido Grinch, vero?