Il legame tra videogiochi e cinema si è fatto sempre più stretto negli ultimi anni. Molte produzioni ad alto budget hanno immancabilmente un’impostazione cinematografica, che passa per storie degne di lungometraggi di successo, per ambientazioni vaste e pullulanti di vita o per interpretazioni credibili da parte dei protagonisti. Questa relazione tra i due media rende sempre più frequente il ricorso a personalità di spicco del mondo del cinema non solo per il classico motion capture o per il doppiaggio ma anche per prestare il proprio volto noto e riconoscibile ai protagonisti dei videogiochi.
Uno degli ultimi esempi in tal senso è quello di Giancarlo Esposito, che ha già conferito un enorme valore aggiunto a Far Cry 6 nonostante il gioco debba ancora uscire. Gli esempi però si sprecano, tanto che esiste una sezione apposita su Wikipedia. La possibilità da parte di uno sviluppatore di fare affidamento su una celebrità ha il doppio vantaggio di dare spessore al videogioco e di garantire un ottimo ritorno pubblicitario. Basti pensare a quanto accaduto con il primo reveal della partecipazione di Keanu Reeves a Cyberpunk 2077, anche se poi i fatti hanno dimostrato che avere a disposizione milioni da investire in attori di calibro non è sufficiente a portare un gioco al successo se questo non è ben sviluppato.
In ogni caso, anche per noi videogiocatori, interagire con volti celebri, o magari addirittura controllarli per l’intera avventura – come nel caso di Norman Reedus in Death Stranding – trasmette sensazioni più intense. Lo ribadiamo: questo non significa abbassarsi alla logica spiccia secondo cui un personaggio famoso possa coprire le eventuali lacune di un titolo. Bisogna però ammettere il fascino irresistibile di alcuni volti che, soprattutto se di professionisti apprezzati e riconosciuti universalmente, rendono più gradevole ed emozionante seguire la storia di un gioco.
Inserendoci nel solco di questa tradizione, che anziché cedere il passo andrà probabilmente rafforzandosi in futuro, riscopriamo insieme dieci attori famosi che hanno prestato il loro aspetto ai videogiochi.
Partiamo dall’ultimo esempio celebre, ossia Giancarlo Esposito. L’attore di chiare origini italiane ha prestato la propria interpretazione per il dittatore Anton Castillo, che si appresta a diventare un villain memorabile all’interno della serie Ubisoft. Reso famoso dal ruolo di Gus nella serie Breaking Bad, Esposito ha partecipato anche al secondo e al terzo film della trilogia di Maze Runner e alla serie The Mandalorian.
Parlando del suo personaggio, Esposito ha dichiarato di non vederlo come un dittatore bensì come un eroe
“Quest’uomo ama la sua nazione“, ha detto nel corso di un’intervista con Geoff Keighley. “Vuole incoraggiarti ad alzare la testa e a dire la tua verità. C’è del bene e del male in tutte le persone, ma quest’uomo, per amore e per passione della sua gente – anche se questi non hanno un volto per lui in certi momenti – diventa un assoluto eroe.” Nella sua preparazione per il personaggio Esposito ha affermato di essersi ispirato, ovviamente, a Fidel Castro e a Cuba, anche se Ubisoft ha smentito qualunque significato politico esplicito dietro al gioco.
Non ha bisogno di presentazioni l’eterno Keanu Reeves, star sul grande schermo e, in tempi recenti, preso spesso come esempio di umanità e umiltà sui social. Il Neo di Matrix, Il Kevin Lomak de L’avvocato del Diavolo e il sicario John Wick nell’omonima saga ha recitato un ruolo importantissimo nel recente Cyberpunk 2077. Ricordiamo ancora tutti lo scalpore suscitato dal reveal della sua presenza nei panni di Johnny Silverhand nel gioco di CD Projekt Red, quando ancora si parlava di gameplay e storia e non di bug e cause legali. Celebre, a tal proposito, il suo “You’re breathtaking!”.
In un’interessante intervista, Reeves aveva dichiarato di avere un background personale fatto di libri e film che andavano dal fantasy (Il Signore degli Anelli) allo sci-fi (Blade Runner) e che “i temi che ricorrono in questo tipo di narrativa sono spesso un’analisi del mondo in cui viviamo e un modo per porsi delle domande. Per me, c’è stato qualcosa di ambizioso e incoraggiante nel prendere parte a queste storie, qualcosa che mi ha permesso di evadere ma anche di definire la mia visione del mondo. Come esseri umani, come specie, l’intrattenimento per noi può essere evasione, può essere un luogo un cui ti fermi a riflettere. La speranza è che le storie che ci raccontiamo possano dare nutrimento alle nostre vite.”
Wikipedia esordisce asserendo che “è principalmente conosciuto per il ruolo di Daryl Dixon nella serie televisiva The Walking Dead“, ma è difficile decidere se Norman Reedus abbia ottenuto una popolarità ancora più estesa grazie a Hideo Kojima. Dopo il progetto andato in fumo di Silent Hills, che lo avrebbe visto come protagonista, la collaborazione con Kojima si è concretizzata con Death Stranding. Il gioco, divisivo come pochi, ha permesso a chi lo ha amato di entrare in profonda connessione con il personaggio di Sam Porter interpretato proprio da Reedus. Vivere l’avventura “una consegna alla volta” negli Stati Uniti post-apocalittici è stata un’esperienza unica e irripetibile che ha tratto vantaggio anche dagli attori scelti per metterla in scena.
“In molte occasioni eravamo solo io e Hideo“, ha ricordato Reedus a proposito dello sviluppo del gioco. “Poteva avere una bambola di plastica appoggiata a terra e voleva che io la cullassi e che mi comportassi come se fosse morta. Poi di fare come se fosse ancora viva. Poi dare di matto perché c’erano impronte di mano ovunque. Poi mi alzavo e lui diceva ‘Immagina che ci siano mille balene morte di fronte a te’ e io dicevo tipo ‘Cosa?!’. La sua mente è su un altro livello. È un genio, un genio.”
Death Stranding sarebbe una fonte inesauribile di volti noti con cui infarcire questo elenco, ma ci limiteremo a citarne solo un secondo dopo il protagonista. La straordinaria interpretazione di Mads Mikkelesen, infatti, non può passare inosservata, trattandosi di una delle meglio riuscite, se non addirittura della migliore del titolo di Kojima Productions. Nel ruolo di Clifford Unger, Mikkelsen ha dato prova della sua abilità recitativa, come se ce ne fosse bisogno dopo la sua lunga e ricca carriera cinematografica che vanta anche un premio come miglior attore al Festival di Cannes per Il Sospetto.
“Non sono un grande videogiocatore“, disse Mikkelsen in un’intervista con GQ. “L’ultima cosa che ho giocato è stata Pac-Man, ma è stato molti anni fa. Mio figlio è un gamer e quando ha sentito che avrei avuto incontro con Hideo lui ha fatto tipo ‘Papàààààààà!’. Era la cosa più bella che avesse mai sentito. Non importa quanti film avessi fatto e quanto pensassi che potessero essergli piaciuti. Questa era la cosa più bella.” Ha poi aggiunto, a proposito del colloquio: “La differenza qui è che non avevo un copione. Avevo Hideo. E alcune immagini, un enorme storyboard che sembrava una graphic novel. E Death Stranding era enorme, cinquantacinque ore di materiale. Non puoi spiegare una cosa del genere in un paio d’ore. Era impossibile spiegare l’intero gioco.”
Uno dei giochi più apprezzati del 2019, al netto di alcuni problemi legati al frame rate su determinate piattaforme, è stato Control (in arrivo succose novità!, ndr). Il titolo di Remedy Entertainment con protagonista Jesse Faden ci porta in un universo surreale, all’interno di un dipartimento governativo colpito da eventi soprannaturali a cui dovremo dare una spiegazione e trovare una soluzione. L’impavida protagonista, dotata di poteri speciali che rendono il gameplay unico, frenetico e divertente, è interpretata da Courtney Hope. L’attrice americana ha partecipato a diverse serie TV e anche alla soap opera Beautiful prima di entrare di peso nel mondo dei videogiochi con Control.
A proposito del fatto di essere la prima protagonista di un gioco Remedy, la Hope ha dichiarato che “è un onore. È bello fare da apripista con un’azienda come questa. Rispetto molto Remedy. Rispetto il mondo del gaming. È così complesso. Gli attori che vi prendono parte sono spettacolari, lavorano molto duramente. Con Remedy e anche con altri studi. E questo è figo. È figo sapere che sì, è stato un settore dominato dagli uomini in molti modi. Ci sono stati anche molti personaggi femminili incredibili. Come attrice, cerco sempre di fare il mio meglio. Ma ancor più in questo caso mi dicevo che dovevo essere diligente. Perché Jesse è una donna che ha sopportato molto, che ha molto da dire, che sta combattendo per qualcosa di importante.”
Il premio Oscar Rami Malek, che ha conquistato la statuetta come miglior attore protagonista per il suo ruolo di Freddie Mercury in Bohemina Rhapsody nel 2019, non è estraneo al mondo dei videogiochi. I più attenti, infatti, lo ricordano per la sua interpretazione di Joshua Washington nell’esclusiva PlayStation Until Dawn. Nel gioco horror di Supermassive Games, Malek è uno degli otto ragazzi protagonisti di una notte di orrore tra le montagne. La tecnologia utilizzata dagli sviluppatori e l’alto focus sulla narrazione hanno permesso all’interpretazione degli attori di svolgere un ruolo fondamentale e ben apprezzabile dagli utenti.
Non esistono dichiarazioni particolari di Rami Malek a proposito della sua partecipazione al gioco. Ai tempi dello sviluppo era principalmente noto per la sua comparsata in Una notte al museo, dove interpretava un antico faraone di fianco a Ben Stiller. Il successo di Mr. Robot e di Bohemian Rhapsody è arrivato dopo, tanto che il suo ruolo in Until Dawn viene spesso citato dagli articoli del tipo “Cose che non sapete su Rami Malek”. Ma i videogiocatori sono sempre attenti e hanno potuto apprezzare la sua performance prima che diventasse noto al grande pubblico.
Reso celebre dal ruolo di Jon Snow nella serie de Il Trono di Spade, Kit Harington ha incrociato la sua strada con il mondo dei videogiochi in un paio di occasioni. La prima è stata per la partecipazione al film Silent Hill: Revelation 3D nel ruolo di Vincent Smith (un’esperienza che l’attore inglese toglierebbe volentieri dal curriculum vista la ricezione del film da parte della critica) e la seconda per il doppiaggio del suo personaggio in Game of Thrones – A Telltale Games Series. A prendere il suo volto in modo più memorabile, però, è stato il villain di Call of Duty Infinite Warfare, l’ammiraglio Salen Kotch.
“Per me personalmente è stato magnifico essere parte di un Call of Duty, il più grande franchise di sempre nei videogiochi” ha dichiarato Harington in un’intervista dietro le quinte. “Tutti i miei amici ci giocano, mio fratello ne è ossessionato. Fa parte della nostra cultura e della cultura pop. Quando la chiamata è arrivata e ho ricevuto l’offerta per interpretare questo ruolo per me è stato incredibile, il gioco è una forma d’arte molto fantasiosa. Quello che mi ha entusiasmato è che il mio personaggio era un cattivo. Non mi capita spesso di recitare come il cattivo, anzi non ne ho mai interpretato uno prima. […] Col tempo il mio personaggio è diventato come i migliori villain, psicopatico e imprevedibile, […] ed è stata una sfida molto intrigante.”
Il nome di Will Poulter potrebbe dire poco o niente ai più, ma basta guardare una sua fotografia per associarlo a uno dei suoi personaggi più famosi. In particolare, gli amanti della cinematografia young-adult lo ricorderanno per il suo ruolo di Gally in Maze Runner – Il Labirinto, ma sono da segnalare le sue interpretazioni in Le Cronache di Narnia, Revenant – Redivivo e Midsommar. L’attore inglese, classe 1993, ha le carte in regola per fare carriera, avendo vinto anche un BAFTA nel 2014 come stella emergente. Nel frattempo non si è fatto mancare una collaborazione con Supermassive Games, che per la natura dei suoi giochi fa ampio ricorso ad attori celebri, interpretando ben tre personaggi in The Dark Pictures Anthology: Little Hope.
“Come attore, suppongo di avere avuto una prospettiva differente, da un punto di vista tecnico, nel rappresentare questi personaggi“, ha detto Poulter. “E nell’essere parte di questo gioco e sai che hai un ritmo più veloce rispetto al tipico set televisivo o cinematografico, quindi il ritmo era molto diverso e ovviamente le esigenze di interpretare questi personaggi e di accogliere la narrativa ramificata e tutte le differenze dei risultati potenziali a seconda di quale sia il gioco scelto. In questo modo dovevo interpretare in modo differente a seconda delle diverse direzioni: è stata impegnativo ma divertente.”
Tornando per la terza volta in casa Supermassive Games, il terzo capitolo della The Dark Pictures Anthology, House of Ashes, la cui uscita è prevista nel corso dell’anno, avrà nel suo cast anche Ashley Tisdale. L’attrice americana, nota soprattutto per il suo ruolo in High School Musical nei panni di Sharpay Evans, sarà la protagonista della nuova avventura horror a bivi. Rachel King, questo il nome del marine interpretato dalla Tisdale, sarà impegnata in una missione in Iraq ambientata nel 2003. La sua squadra finirà vittima di un’imboscata mentre sta cercando armi di distruzione di massa probabilmente inesistenti. Dallo scontro si risvegliano forze soprannaturali che fanno precipitare americani e iracheni tra le rovine di un’antica civiltà sumera.
Non ci sono ancora dichiarazioni di Ashley Tisdale a proposito della sua interpretazione, anche perché la fase di marketing del gioco non è ancora iniziata.
Prima di tornare sotto i riflettori dopo il suo coming-out, Elliot (nato Ellen) Page diventò un volto noto ai videogiocatori grazie alla sua partecipazione a Beyond: Due Anime. Nell’avventura grafica di David Cage e soci alla Quantic Dream, Page interpretava Jodie Holmes, la protagonista dotata di poteri soprannaturali. Il gioco aveva riscosso un buon successo, anche se in molti lamentavano la presenza di un ritmo non sempre costante nel corso dell’avventura. In ogni caso, il personaggio interpretato da Elliot aveva un peso determinante nel corso della storia. Tra le altre cose, Elliot Page era stato più volte invocato dai fan per interpretare Ellie in un’ipotetica trasposizione cinematografica di The Last of Us, che come sappiamo si è concretizzata in una serie TV ma con protagonisti differenti.
“È un personaggio scritto molto bene“, aveva dichiarato l’allora Ellen Page a proposito di Jodie Holmes. “La interpreto nel corso di otto anni di vita. Non pensavo che sarebbe stata una delle migliori esperienze recitative della mia vita. È stato faticoso, sfidante, e molto divertente. Due anni non ci avrei creduto se qualcuno avesse detto ‘Ehi, darai un videogioco e sarà una delle esperienze più soddisfacenti come attrice’. Avrei pensato che questo qualcuno fosse ubriaco.“
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Bell'articolo, con curiosità che non conoscevo.
Peccato, però, che sia un pochino incompleto.
Mancano, ad esempio, Hayden Panettiere in Until Dawn (all'epoca, credo fosse più famosa di Malek, grazie alla partecipazione ad Heroes) e Kevin Spacey in COD: AW.
Però, ripeto, molto interessante
certo, questi sono 10 piuttosto celebri ma grazie per la segnalazione, nulla vieta di farne una seconda parte ;)