Sono passati ormai più di 15 anni da quando fu rilasciato il primo capitolo di quella che sarebbe diventata una delle saghe più longeve ed innovative del settore videoludico ad oggi conosciute. Il gioco a cui mi sto riferendo è Kingdom Hearts, il visionario progetto del director e character designer Tetsuya Nomura, che ha saputo unire due brand completamente agli opposti, ossia Final Fantasy e Disney. Per chi allora era solo un bambino o ragazzino è stata una favola bella ed interessante, condita da un gameplay action RPG come pochi, mentre per i più adulti della critica è stato un gioco rivoluzionario che ha ottenuto grandi successi e ancora oggi ispira altri giochi che lo hanno seguito. La trama però è tutt’altro che semplice e lineare. Sebbene possa sembrare solo una bella storia all’apparenza, essa nasconde tematiche più profonde e complesse, il tutto in un intricato inviluppo narrativo che si dipana lungo numerosi capitoli, su altrettante console. Come sempre vi ricordo che ci saranno spoiler in questo articolo e vi auguro una buona lettura.
Riassumere l’intera storia di Kingdom Hearts non è affatto semplice, quindi in questa sede daremo per assodato che siate al passo con la storia, o comunque abbiate avuto modo di recuperarla dai numerosi video ed articoli, che nel corso degli anni si sono posti tale obbiettivo. Giusto per introdurre l’argomento odierno e richiamare qualche concetto base, ecco qualche “grande linea” della trama. I vari mondi della galassia sono in pericolo, minacciati da un’incombente oscurità che raggiunge il cuore dei suddetti mondi e ne causa la distruzione. Tale oscurità si identifica nelle creature note come Heartless, mostri che avendo perso il cuore, divorano quello delle loro vittime trasformandoli a loro volta in Heartless. L’unica arma in grado di contrastarli è il leggendario Keyblade, una spada a forma di chiave che ha molti poteri nascosti. Uno dei guardiani di questo Keyblade è il giovane Sora, che dopo aver perso il suo mondo a causa degli Heartless, viaggia tra mondo e mondo per cercare i suoi amici dispersi Riku e Kairi insieme al mago Paperino e al cavaliere Pippo, a loro volta alla ricerca di Topolino, loro re scomparso mentre investigava la minaccia degli Heartless. Da qui in poi la storia si infittisce e Sora, Paperino e Pippo dovranno fare i conti con molti più avversari dei soli Heartless. Non solo i cattivi dei vari mondi Disney si sono alleati sotto l’egida di Malefica per sfruttare gli Heartless e dominare i propri mondi, ma anche numerosi altri cattivi ben più subdoli e pericolosi desiderano fermare e/o controllare il giovane guerriero del Keyblade, come il ricercatore dell’oscurità Ansem, la misteriosa organizzazione XIII ed il geniale maestro del Keyblade Xehanort, intento a manovrare dall’ombra sia i nostri eroi che diversi dei villain in gioco.
In Kingdom Hearts non abbiamo un solo mondo con le sue regole, ma una serie di mondi, ognuno con le proprie. Possiamo categorizzare tali mondi in due gruppi, ossia mondi Disney (mondi nati da film e/o cartoni della Disney appunto) e mondi non Disney (mondi creati ex-novo, appositamente per il gioco). Come già detto ognuno di questi mondi ha la propria storia e le proprie regole, derivanti generalmente dall’opera da cui sono tratti, infatti secondo quanto ci viene detto all’inizio della nostra avventura non sarebbe compito dei nostri eroi impicciarsi negli affari di tali mondi e non bisognerebbe mai rivelare di provenire da un altro mondo per preservare la segretezza di questa possibilità.
E’ giusto rimarcare come ogni mondo sia separato l’uno dall’altro da potenti muri magici e solo la presenza dell’oscurità che li indebolisce, o il passaggio attraverso particolari “percorsi”, rende possibile lo spostamento tra di essi. Un tempo tutti i mondi facevano parte di un unico mondo, illuminato da una grande e potente luce, ma dopo una sanguinosa guerra per il controllo di tale luce, nota come guerra del Keyblade, i mondi sono stati separati e dopo di essa solo i possessori delle navi spaziali note come “Gummiship” o coloro che sfruttano l’oscurità per aprire dei portali appositi, possono viaggiare tra i vari mondi (NOTA: non ci addentreremo sulla cause di tale guerra e sui suoi effetti in quanto tali eventi sono ancora in divenire nella narrazione del gioco per dispositivi mobile Union X).
La nostra storia segue principalmente le vicende dei due giovani ragazzi Sora e Riku. Sebbene guideremo lungo quasi tutto il corso della saga principalmente Sora, non si può parlare di lui senza parlare di Riku, in quanto le vicende dei due ragazzi sono fortemente interconnesse tra loro. Sora e Riku provengono entrambi dal mondo “Le Isole del destino” ed entrambi desiderano ardentemente abbandonare il proprio mondo per viaggiare verso tutti i mondi del cosmo, forti della credenza che di fatto esistano altri mondi al di fuori del loro. La notte prima della partenza però il mondo viene invaso dall’oscurità ed entrambi vengono catapultati nello spazio profondo. Da un lato l’ingenuo e benevolo Sora incontrerà Paperino, Pippo e molti altri eroi Disney che lo guideranno a sviluppare il suo cuore e a credere sempre di più nell’amicizia, fino a convincersi che il Keyblade non è il suo vero potere, ma sono i suoi amici a dargli la forza. Dall’altro invece lo sfacciato e indipendente Riku verrà a contatto con figure poco raccomandabili come Malefica, Jafar ed altri villain Disney che convinceranno sempre di più il ragazzo ad isolarsi, in quanto il suo potere non è secondo a nessuno e solo lui può trovare e salvare Kairi, visto che Sora sembra averli abbandonati. Tra i due ragazzi esiste una forte rivalità dovuta anche ai loro caratteri opposti, che anche se sembra sempre pendere in favore di Riku (a detta dello stesso Sora) è proprio Riku a sentirne di più il peso dopo che Sora ottiene il Keyblade mentre lui no. Il desiderio di battere Sora e la sua enorme forza di volontà, anche nelle situazioni più disperate, porteranno Riku a ricercare sempre più potere oscuro, cosa che lo porterà fino alla rovina. Non tutto è perduto però per il giovane che, anche se sconfitto ed intrappolato nel mondo dell’oscurità, farà tutto il possibile per riparare ai suoi errori ed aiutare Sora. Da qui in poi per entrambi i ragazzi inizierà un percorso di maturazione. Sora dovrà capire come affrontare avversari sempre più subdoli e macchiavellici e dovrà imparare a gestire le conseguenze delle sue azioni che anche se guidate dalle migliori intenzioni, non sempre porteranno a buoni risultati, mentre Riku una volta sfuggito al mondo oscuro, anche grazie alla guida di Topolino dovrà imparare ad affrontare l’oscurità dentro di lui fino ad accettarla e ad imbracciarla per fare del bene, senza rinnegare quella parte di lui che gli da potere. Se la crescita dei due ragazzi sarà sufficiente a battere il temibile Xehanort e le sue macchinazioni, solo il terzo capitolo ce lo dirà. Se esiste una sicurezza per i due ragazzi è che al loro fianco avranno sempre la loro fedele amica Kairi. La ragazza di spirito dolce e caritatevole è una delle sette principesse del cuore (sette principesse dal cuore puro e incontaminato dall’oscurità), sebbene all’inizio si ritrovi a dover essere salvata da Sora e Riku sarà poi lei a salvare in più di un’occasione i suoi amici dell’oscurità diventando per loro una luce guida che li ha portati a vincere le loro battaglie più ardue. Decisa a voler diventare indipendente e a dare sostegno ai suoi amici anche in battaglia, la ragazza ha deciso di allenarsi per diventare anche lei un guerriera del Keyblade, forte di una nuova determinazione ispirata da tutti i suoi compagni. I tre ragazzi però non sono i primi a dover affrontare la minaccia di Xehanort e tutti e tre si ritrovano ignari a doversi rapportare con altri tre giovani che prima di loro hanno affrontato il maestro e fallito, ma che prima di questo fallimento hanno passato proprio a loro una pesante eredità, guidati da un destino che ha fatto incontrare le due generazioni. Mi riferisco ai tre protagonisti di Birth by Sleep, ossia Terra, Aqua e Ventus. Il primo molto simile a Riku si trova costretto a pagare la presenza dell’oscurità nel suo cuore, con l’impossibilità di diventare maestro durante l’esame sostenuto con l’amica Aqua. Come per Riku anche Terra si allontanerà sempre di più dai suoi amici facendosi inghiottire sempre di più dall’oscurità fino a farsi dominare da essa e a cadere in pieno nella trappola che Xehanort gli ha teso per prenderne il controllo. Solo grazie alla sua forza di volontà riuscirà ad intralciare, anche solo in parte, i piani di Xehanort. Ventus è il più giovane ed ingenuo dei tre e di spirito molto affine a Sora. In giovane età è stato allievo di Xehanort che lo ha utilizzato come esperimento, separandolo dalla sua parte oscura Vanitas con l’obbiettivo di farli scontrare in futuro ed ottenere così il vasto potere del Xblade (la X è la chi greca), il più forte dei Keyblade . Il ragazzo dovrà fare i conti proprio con questa sua ingenuità che lo porterà ad essere manipolato nello scontrarsi proprio con Vanitas, il quale però avrà facilmente la meglio. La purezza di Ven è forse la sua arma più grande e proprio questa purezza lo porterà ad un nuovo scontro con la sua parte malvagia, cosa che gli permetterà di distruggere il Xblade ed impedire che cada nelle mani di Xehanort, anche se ciò gli costerà il cuore. Tra i tre guerrieri la più matura è sicuramente Aqua. Unica dei tre ad ottenere il rango di maestro, in più occasioni seguirà i suoi amici Terra e Ventus, nella speranza di salvarli da loro stessi e dai piani che Xehanort ha in serbo per loro. Sebbene sembri forte e sicura di sé, Aqua nasconde un animo fragile ed insicuro con il quale dovrà spesso confrontarsi per superare i diversi ostacoli sul suo cammino. Tutto ciò, unito ad uno spirito materno e protettivo verso i suoi amici ella si trova su un percorso molto simile a quello che affronterà la stessa Kairi in futuro. A differenza della sua erede però non sarà in grado di salvare Terra e Ventus dal loro destino. La giovane maestra perderà prima Ventus, dopo aver combattuto contro Vanitas, e perderà poi anche Terra non riuscendo a salvarlo dal controllo di Xehanort, per giunta sacrificandosi e rimanendo intrappolata nel mondo dell’oscurità nel tentativo di impedire che il giovane subisca tale fato.
Se queste luci, insieme a tante altre sono la fonte di speranza per i mondi di Kingdom Hearts, la minaccia costituita da Xehanort e ben più grande. Come può risultare dalla narrazione fin qui fatta è proprio Xehanort a costituire il pericolo maggiore per i nostri eroi. Freddo, meschino e calcolatore il maestro caduto non si fa mai scrupoli a sfruttare qualsiasi inganno e sotterfugio per danneggiare i nostri eroi, arrivando persino a pianificare alcune sue mosse anni in anticipo alla loro effettiva messa in atto. Da un altro lato il nostro antagonista non è solo un classico villain che vuole conquistare il mondo, ma è anche un profondo ricercatore. Più volte ci viene offerto uno scorcio nel suo animo curioso di scoprire i segreti del passato e degli insegnamenti proibiti che il suo maestro non gli ha passato. In particolare egli desidera scoprire cosa si cela dietro alla misteriosa guerra del Keyblade e molti altri segreti di quel mondo che veniva prima di essa, convinto che potrà così arrivare anche ai segreti più profondi del cuore.
La domanda del titolo è tutto fuorché banale in questo ambito ed è forse la vera domanda che si pone al centro di tutta la saga. La possiamo ritrovare in ogni capitolo, riproposta in varie salse, e con essa troviamo le risposte più disparate, alcune più semplici, altre più complicate. Sappiamo che il cuore non è un semplice contenitore con delle emozioni dentro, come impariamo ad Halloween Town. Sappiamo che anche piccole fate e un burattino, possono avere un cuore, così come Trilli e Pinocchio ci mostrano. Simba ci mostra che un cuore può essere sopraffatto dalla paura e dall’insicurezza ma che una volta superate si possono battere tutte le sfide. L’oscurità di un cuore può essere controllata come ci insegna Riku ed in parte Terra o si può essere sopraffatti da essa come succede per Scar, Jafar, il Baubau e tanti altri villain che incontreremo lungo il cammino. Emblematiche per queste due situazioni sono delle espressioni usate rispettivamente da Riku e Malefica. Quando Riku imbraccia la sua oscurità, Diz gli chiede se il ragazzo vuole percorrere la strada del crepuscolo (ossia del declino, sottolineando quanto l’oscurità sia pericolosa e malvagia in ogni caso) ed il ragazzo risponde che lui seguirà la strada dell’alba (ossia della rinascita, lui è convinto che controllando la sua oscurità e non rinnegandola sarà in grado di sfruttarla a suo vantaggio, senza farsi sedurre da essa). La seconda espressione è quella che spesso Malefica utilizza quando un suo alleato viene sconfitto. La strega non dice mai che qualcuno è stato sconfitto, o ucciso o che è morto, ma ripete spesso che quella persona è stata sopraffatta dalla sua oscurità, in quanto è consapevole che più potere oscuro si cerca di ottenere più si rischia di perderne il controllo e quindi di esserne sopraffatti, ancora prima di aver effettivamente perso uno scontro (ironicamente questa conoscenza non la salverà quando verrà sconfitta proprio per questo motivo). Sappiamo anche che le amicizie ed i legami sono delle potenti armi volte a rafforzare il cuore. Sora ce ne da prova in svariate occasioni e lo stesso concetto ci collaborare con i più disparati eroi Disney ne è un’altra prova, persino un legame flebile come quello creatosi tra nemici con Pietro e Malefica ha rafforzato la causa di Sora e compagni, mentre chi si è isolato sempre di più, vedendo solo il male in chi lo circonda è sempre uscito più debole di prima. Come abbiamo visto il cuore è una cosa complessa, ma cosa succede quando lo perdiamo? Se ci pensiamo l’effetto più evidente è il diventare un Heartless (alla fortezza oscura abbiamo anche la possibilità di guidare uno Shadow quando succede a Sora), ma cosa sono poi gli Heartless alla fine? Altra domanda molto complessa, la quale può trovare una risposta semplice ma efficace nella seguente affermazione: gli Heartless sono entità che hanno perso il proprio cuore e la propria umanità e che anelano ad infliggere lo stesso fato ad altri, trasformandoli in Heartless a loro volta. Gli Heartless sono esseri che si abbandonano ai più banali istinti distruttivi una volta che le loro controparti umane hanno perso il cuore e quindi la via. La domanda successiva che il gioco si pone è la seguente: se una persona dal forte spirito perde il cuore, cosa succede? La risposta la troviamo all’inizio del secondo capitolo che ci dice immediatamente che quando si verifica una tale condizione, viene rilasciato un guscio vuoto, chiamato Nessuno.
I Nessuno sono creature che non hanno un cuore, ma che ricordano come è averlo e pertanto fingono di possedere emozioni. Sono creature più intelligenti e subdole degli Heartless e quindi sono anche più pericolosi. I più forti tra loro costituiscono l’organizzazione XIII che cerca in apparenza di riottenere un cuore tramite l’utilizzo di Kingdom Hearts. Sebbene questo sia quello che ci ripetono dal momento in cui ci vengono presentati i Nessuno è vera questa visione? Dopo aver incontrato un personaggio così legato ai propri amici come Axel, dopo aver visto la sofferenza di Roxas e Xion nella loro lotta per l’indipendenza, dopo aver visto i sensi di colpa di Naminé per aver fatto perdere i ricordi a Sora, possiamo davvero credere che questi esseri non provino emozioni, ma che fingano davvero? Gioie e dolori non sono generati di fatto da un cuore in grado di provare delle vere emozioni? A queste domande si può trovare una risposta che se confermata è tanto crudele quanto sconcertante, una risposta che si traduce in “è stato tutto un inganno”. Sora arriva a questa conclusione quando si confronta di nuovo con Xemnas e Xigbar nella sua prova da maestro. Lì scopre che “coloro che soffrono” erano probabilmente davvero umani e che in qualche modo un cuore lo avevano, così come tutti i membri dell’organizzazione. Tali rivelazioni sono potenti e aprono ad ancora più misteri sulla vera natura di un cuore e di come si comporta all’interno del mondo di Kingdom Hearts. Forse avremo delle risposte con l’arrivo di Kingdom Hearts 3, o il buon Nomura ci lascerà con altre domande. Quello che sappiamo è che il cuore, l’animo e i sentimenti rimangono un qualcosa di complesso è che per quanto scaviamo a fondo, continuiamo solo a scalfire la superficie del mistero.