Settembre è tempo di Nintendo Direct. Sono anni che l’azienda di Kyoto chiude l’estate – e apre l’autunno – mostrando quello che è in arrivo sulle sue sponde. il 5 settembre 2019 è stato il giorno designato quest’anno per questo nuovo video che fa da finestra sul futuro. La lista dei giochi presentati è lunga è non sono mancate alcune interessanti sorprese e qualche conferma. Tra buone rivelazioni e passetti falsi, ci sono stati momenti da batticuore e momenti di perplessità.
In questa analisi non ci finiscono volutamente i titoli già visti dei quali ho già ampiamente parlato nell’analisi della presenza Nintendo a Gamescom 2019, nella quale i miei pareri sui vari Luigi’s Mansion 3, The Legend of Zelda: Link’s Awakening e altri sono stati evasi. Qui si parla delle novità presentate e del loro impatto sull’immagine di Nintendo Switch e di quanto hype possono generare.
Considerata la mole di giocatori e la popolarità che esso ha sul mercato odierno, anche in ambito e-sport, è un grandissimo punto a favore per la console Nintendo, soprattutto per il fatto sarà integrata su Nintendo Switch la chat vocale e che saranno disponibili i controlli con il giroscopio. Resta il divario potenziale (ma credo effettivo) di frame rate rispetto a PC che rischia di penalizzarlo così come è accaduto per gli altri giochi multiplayer shooter “portati” su Switch. L’interesse c’è ma chi già gioca su altri dispositivi difficilmente passerà su Switch il 15 ottobre 2019 se non per allenarsi un po’ fuori casa.
Dopo quelli pubblicati su Nintendo 3DS, ecco un altro gioco Kirby free-to-play. Continuo a non comprendere come sia possibile che Nintendo punti a sfruttare così tanto questa palla rosa al punto da sembrare un accanimento terapeutico. Il personaggio è fantastico di per sè, ma “il troppo storpia” dicono i saggi. In Giappone sicuramente è un’icona molto più che in Europa, ma questo metterlo sempre in prima fila sta diventando ridondante. Il gioco è già disponibile, gratuito e pare carino, ma con tutto quello che c’è in arrivo dubito che possa trovare tanto spazio finendo presto tra i titoli che scaricati, giocati due volte e messi in cantina.
Nella lista della spesa per il prossimo anno secondo il mio modesto avviso ci può finire anche questo Trials of Mana. Sembra un RPG degno dei più grandi, con un character design davvero ispirato e un gameplay con azione in tempo reale che sembra essere molto dinamico e coreografico. Non sono sicuro che possa essere un volano per la popolarità della serie, ma spero lo sia. Peccato si dovrà attendere il 24 aprile 2020, ma sono all’orizzonte Ni No Kuni e Dragon Quest XI che sapranno sicuramente riempire il tempo ai giocatori e solleticare la passione per i giochi di ruolo.
Mostrato per la prima volta con il nome di Town, questo Little Town Hero di Game Freak sembrava essere un ambizioso progetto che poteva andare oltre i confini Pokémon con tanti buoni propositi. Dalla breve presentazione, tuttavia, il gioco sembra più piccolo di quello che ci si poteva aspettare, anche se stilisticamente pare una perla a metà tra Ni No Kuni e un prodotto Level-5. Il gameplay a base di idee – letteralmente – ricorda i punti attacco e difesa presenti in Magic the Gatering. E la colonna sonora ha come autore lo stesso di Undertale Tanti altisonanti paragoni ma qualche dubbio resta considerato anche il prezzo (25€) con cui si presenta su eShop che fa pensare ad un progetto minore e forse non longevo quanto si spera. Fino al 16 ottobre 2019 c’è tempo per diradare le nubi. Un pensiero mi ronza nella testa: Che sia un prototipo/esperimento per saggiare il terreno per un potenziale nuovo brand futuro?
Di Banjo & Kazooie sapevamo già e il nuovo lottatore presente come DLC del gioco va solo provato per capire cosa cambia. Io personalmente non ne sono molto entusiasta, ma dipende dalla mia poca affezione al personaggio, lo ammetto. Tra i contenuti nuovi, la sorpresa è sicuramente l’arrivo prossimo di Terry dalla serie Fatal Fury di SNK. Un’altra collaborazione fuori dalle mura di Nintendo che stupisce e che vedremo a Novembre 2019. Ma il vero colpo ad effetto è l’annuncio di altri lottatori che si uniranno al roster oltre i cinque già programmati. E la mente inizia a fantasticare. Se continua così Smash rischia di rendere superflui tutti gli altri picchiaduro.
Tra i tanti porting mostrati durante il Nintendo Direct questo è stato uno dei più inaspettati. Tokyo Mirage Session #FE su WiiU aveva condiviso le sorti non felici della console, nonostante fosse un interessante cross tra Fire Emblem e Shin Megami Tensei. Come è accaduto per altri titoli provenienti dal paddone Nintendo, anche questo torna con nuovi contenuti e nuovi personaggi. Il suo essere inaspettato fa salire l’entusiasmo e l’interesse anche in chi magari voleva giocarlo e non ci è riuscito. Si tratta di un buon titolo da tenere in seria considerazione in vista della sua pubblicazione il 17 gennaio 2020.
Deadly Premonitions 2 e il primo già disponibile a sorpresa su Switch. Gran colpo ad effetto. In più arriveranno vari porting terze parti tra i quali brillano Dinivity II, con cloud-save sincronizzato con Steam, e il ritorno di Doom 64. Tanto materiale per tanti gusti diversi. Forse solo l’anzianità grafica di Jedi Knight II: Jedi Outcast fa un po’ storcere il naso. Una nota che fa gelare il sangue è Rogue Company dai produttori di Paladins. Una IP tutta nuova il cui trailer di lancio durante il Nintendo Direct mostra poco smalto e carattere. C’è puzza di flop in vista, un flop simile a Lost Reavers su Nintendo WiiU. Spero di sbagliarmi.
Si può dire che era ora. Dopo un primo anno completamente dedicato a giochi per NES, di alcuni dei quali non si sentiva la mancanza, ora è il turno per il Super Nintendo di entrare nell’offerta di titoli disponibili per chi sottoscrive un abbonamento per i servizi Online di Nintendo Switch. The Legend of Zelda: A Link to the Past, Super Metroid, Super Mario World. Basterebbero questi titoli rivisti nel Nintendo Direct a far scendere una lacrima ai giocatori meno giovani. E poi avere la possibilità di giocare online a titoli come Super Mario Kart, F-Zero rende questa aggiunta perfetta. Pare sia arrivata finalmente l’ora di mettere di nuovo in scatola lo SNES Classic Mini. Con questo ritmo il prossimo anno arriverà anche Nintendo 64.
Il colpo finale questo Nintendo Direct è stato pesante e dritto al cuore. Vedere quei pochi frame della versione rimasterizzata del primo Xenoblade Chronicles ha fatto salire un mare di ricordi in chi, come me l’ha giocato e adorato al tempo. Le 136 e passa ore (ricordo ancora la cifra) che il sottoscritto ha passato su quello che da molti è definito il miglior RPG della sua generazione si fanno sentire nella mente. I cambiamenti grafici sono evidenti soprattutto sui personaggi e mostrano una opera di rimodellazione molto incisiva e ispirata allo Shulk visto in Super Smash Bros. Ultimate e nella parte extra di Xenoblade 2. La sensazione generale è che sia stato dato più smalto al capolavoro di Monolith Software. Nel 2020 farò volentieri un nuovo tuffo su Bionis e Mechanis perché con la grafica rinnovata questo titolo potrebbe diventare praticamente perfetto. Chi ha giocato il secondo capitolo non deve farsi scappare questo, diverso nelle meccaniche, ma vicino in altri modi.
Come si può notare, in generale questo Nintendo Direct è stato per lo più incentrato su quanto già visto e su una dose corposa di porting e remastered. Qualche sorpresa c’è stata, e l’elenco delle altre novità più importanti presentate nel video ne è la prova. Questo video streaming non può però considerarsi perfetto visto tutto quello che Nintendo ha solo accennato e mai più mostrato direttamente. Un Direct solido quindi, con il colpo finale che ha fatto sobbalzare, ma che nel complesso ha lasciato tiepidi con solo una lieve curiosità su alcuni titoli più che un ardente desiderio. Nintendo ha le vele spiegate, ma non sembra voler forzare troppo l’andatura.
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Non sono sicuro che ci siano già conferme ufficiali, ma non penso proprio che Blizzard permetterà ad Overwatch di uscire a 30fps su switch, l’esperienza ne risulterebbe totalmente rovinata. Diablo 3 è stato portato a 60fps, Blizzard storicamente ci tiene alle performance. Male che vada ci sarà divario per chi se lo gioca su pc a refresh rate altissimi, ma con le altre console penso non ci sarà differenza. Ottimo il porting di Tokyo Mirage Session, può avere un pubblico potenziale su Switch che non ha mai saputo valorizzarlo su Wii U.
Ok mi correggo: gli sviluppatori del porting di Overwatch hanno confermato i 30 fps, deludente quindi.
Eh, Ema. Purtroppo è così. Spiace, ma almeno c’è. Il concetto di Switch è sempre lo stesso: gioca dove vuoi, quando vuoi. Ribadisco la mia opinione. Questa versione sarà una palestra fuori casa, in viaggio o in vacanza. Se poi facessero anche una competizione esportiva dedicata solo a Switch meglio ancora, ma non credo.