L’ultima volta che ci siamo sintonizzati su questo canale è stato per parlare di microchip ed Elon Musk, con relativo fil rouge sui videogiochi. Dopo mesi di assenza, torniamo in grande stile con un argomento nuovo ma sempre fuori dalle solite righe. Oggi vi voglio parlare di metagioco, così come a lungo si è parlato di metanarrazione, per dargli un nuovo significato. Nel cinema si usa questa tecnica quando viene raccontata una storia all’interno di una storia e quando accade invece un videogioco? Mi sono permesso di utilizzare questo termine per indicare tutti quei mini-giochi che coesistono all’interno di un videogioco più grande, una sorta di Inception videoludico.
Bentornati su Tempo di Caffè.
L’idea mi è balzata in mente durante una sessione di gioco a Night in the Woods. In questa avventura grafica la protagonista Mae può giocare a Demon Tower tramite il suo computer. Si tratta di un vero e proprio metagioco roguelike completo, con tanto di stanza da scovare e boss da sconfiggere. Il gioco è composto da nove livelli e, una volta completato, Mae segnerà il proprio ricordo sul diario personale. Con tanto di poteri speciali e generazione procedurale di livelli, Demon Tower è incredibile per essere un mini-gioco all’interno di un gioco, ma non è l’unico. A parte blasonatissimi Gwent, proviamo a scovare altre chicche giocabili e interessanti nei videogiochi.
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