Tempo di Caffè: Metagioco

Quando il gioco stesso diventa gioco

Rubrica di Giulio Baiunco

L’ultima volta che ci siamo sintonizzati su questo canale è stato per parlare di microchip ed Elon Musk, con relativo fil rouge sui videogiochi. Dopo mesi di assenza, torniamo in grande stile con un argomento nuovo ma sempre fuori dalle solite righe. Oggi vi voglio parlare di metagioco, così come a lungo si è parlato di metanarrazione, per dargli un nuovo significato. Nel cinema si usa questa tecnica quando viene raccontata una storia all’interno di una storia e quando accade invece un videogioco? Mi sono permesso di utilizzare questo termine per indicare tutti quei mini-giochi che coesistono all’interno di un videogioco più grande, una sorta di Inception videoludico.

Bentornati su Tempo di Caffè.

L’idea mi è balzata in mente durante una sessione di gioco a Night in the Woods. In questa avventura grafica la protagonista Mae può giocare a Demon Tower tramite il suo computer. Si tratta di un vero e proprio metagioco roguelike completo, con tanto di stanza da scovare e boss da sconfiggere. Il gioco è composto da nove livelli e, una volta completato, Mae segnerà il proprio ricordo sul diario personale. Con tanto di poteri speciali e generazione procedurale di livelli, Demon Tower è incredibile per essere un mini-gioco all’interno di un gioco, ma non è l’unico. A parte blasonatissimi Gwent, proviamo a scovare altre chicche giocabili e interessanti nei videogiochi.

Demon Tower

Demon Tower

Nello sparatutto di Nintendo Splatoon è possibile trovare un cabinato nella piazza principale e lì si può giocare a quattro differenti mini-giochi. Come ogni vecchio cabinato che si rispetti, i giochi sono a 8-bit e si ispirano a vecchie glorie del passato e titoli di successo come Doodle Jump.

Di gran lunga più interessante è il caso di Timesplitters 2, uno sparatutto del 2002 uscito per PlayStation 2, GameCube e Xbox One. Esplorando bene la mappa è possibile trovare vecchie cartucce che ti trasportano in videogiochi ispirati al passato. Anaconda è una versione addirittura migliore di Snake, con una grafica migliore e una colonna sonora incomparabile. Nel gioco ci sono anche una versione rifatta di Lunar Lander, qui chiamato Astro Lander, e Retro Racer, ispirato ai giochi di macchine del passato.

Di certo curiosa è la nascita del famosissimo Geometry Wars: sapevate che è nato come metagioco all’interno di Project Gotham Racing 2? All’interno del proprio garage di auto c’è un cabinato in cui è possibile mettere le mani sulla prima apparizione del fortunato sparatutto, da cui è arrivata una serie di titoli.

In Fallout 4 è possibile inserire le cartucce all’interno del proprio Pip-Boy e giocare a classici rivisitati con la grafica verde tipica del post-apocalittico firmato Bethesda. Red Menace, versione alternativa di Donkey Kong, e Atomic Command, versione di Missile Comand, sono i mini-giochi disponibili della Vault-Tec del futuro.

Pochi di questi minigiochi sono stati alla fine sviluppati per intero e hanno avuto la propria fortuna, come Geometry Wars. Alcuni di essi, come Demon Tower, risultano dei titoli praticamente completi che meriterebbero vita propria. Gli sviluppatori dovrebbero realizzare una versione stand-alone una volta visto il successo del proprio gioco e le discussioni che avvengono sui forum. Il metagioco è una forma di intrattenimento che ha del potenziale in termini di game design, business e narrazione, dato che può rendere quest’ultima ancora più realistica e coinvolgente. Non solo si riesce ad ampliare la lore del mondo di gioco e si fa discutere di sé, in aggiunta i giocatori più nostalgici possono rivivere momenti del loro passato e i neofiti possono provare l’ebrezza di capolavori ormai datati.

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