Tempo di Caffè: Microchip

Impianti neuronali nei videogiochi

Rubrica di Giulio Baiunco

Non si smette di parlare mai di Elon Musk e questo non vuole nemmeno essere uno spazio esclusivo per il megalomane magnate, ma occorreva un fil rouge con la puntata scorsa e le ultime dichiarazioni del CEO di Tesla fanno al caso nostro. Nel corso del podcast di Joe Rogan, un famoso commentatore televisivo e comico statunitense, Musk ha informato noi tutti sulla pronuncia dell’assurdo nome dato al figlio e se ne è uscito con un’altra delle sue dichiarazioni. Elon ha affermato che tra meno di un anno potremmo collegare dei microchip all’interno del cervello umano, completi di intelligenza artificiale, che possano riparare lesioni cerebrali. Ci chiediamo se non sia un po’ presto per immaginare il futuro.

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Eravamo a conoscenza da tempo di Neuralink, fondata nel 2016, la compagnia di Elon Musk che si occupa della realizzazione di interfacce neuronali impiantabili, ma la sperimentazione ancora sugli umani era inesistente. Musk ha dichiarato che alcune persone affette da Parkinson hanno dei dispositivi che stimolano il cervello e hanno cambiato la loro vita. Quindi i nostri tempi non sembrano così immaturi. Mentre noi viviamo le nostre vite tra un bonifico dell’INPS e uno spritz sui Navigli, i miliardari cercano metodologie per allungare la propria vita e aiutare, apparentemente, gli altri. Sembra di ascoltare le parole di Hugh Darrow, filoso e imprenditore Deus Ex Human Revolution, in cui scrive che gli impianti vengono usati per sconfiggere il Parkinson e altre malattie fisiche. La realtà non è molto distante dalle opere fantascientifiche.

Uno dei videogiochi più attesi di quest’anno (no, non stiamo parlando del blasonato The Last of Us 2) dona la possibilità ai giocatori di impiantare i microchip neuronali e interagire con NPC con impianti nel cervello. Si tratta del gioco di ruolo Cyberpunk 2077 realizzato da CD Projekt RED. Atteso per settembre, già possiamo fare la conoscenza di elementi che contraddistinguono Night City. I Cyberware sono degli impianti organici che saranno necessari per poter concludere il titolo. Chi vuole può installare tutti quelli che preferisce, a un costo elevato però. Ognuno di questi chip viene impiantato nel corpo umano e può fornire diverse abilità. Ne esistono di diverso tipo: quelli dello stile, per modificare le proprie apparenze, neuronali, cha agiscono sul cervello, impianti fisici, per aumentare le abilità fisiche, e impianti di armi cibernetiche. Di certo il futuro immaginato da Cyberpunk 2077 permette di avere impianti che migliorano l’essere umano e, molto probabilmente, anche le malattie potranno essere eliminate in questo modo. Tuttavia solo chi potrà permetterselo potrà comprare dispositivi che possano migliorare le proprie caratteristiche intellettuali o fisiche. Non sappiamo se nel videogioco ci saranno possibilità di poter aggirare il sistema, acquistandoli al mercato nero, e sicuramente il mondo previsto dagli sviluppatori è estremamente distante da quella che sarà la vera realtà nel 2077. I tempi sono acerbi per raggiungere queste tecnologie, nonostante i passi da giganti fatti negli ultimi anni. Se dovesse accadere ciò che viene mostrato nel gioco, si creerebbe nella nostra realtà un élite di persone ricche che saranno migliori rispetto agli altri poiché più ricche e ciò creerà una disparità sociale mai vista prima. Un mondo distopico cyberpunk in cui non sarà facile vivere per i comuni mortali.

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