Dopo esserci avventurati tra le pieghe della moralità con Deus Ex e le distopie ed aver indagato fino a notte fonda immersi in un mare di alcohol con L.A. Noire ed il duro mestiere del detective, eccoci pronti per la terza puntata di Viaggi Mentali, la rubrica che in realtà è un’agenzia di viaggio pronta a proporvi i pacchetti più ameni a partire dal vostro videogioco preferito per guidarvi tra Serie TV, film, libri, manga e fumetti che vi lasceranno lo stesso sapore.
In questa puntata ci occuperemo di mondi post apocalittici, luoghi dove la società civile ha subito gravi sconvolgimenti a causa di guerre che l’hanno dilaniata e ridotta in ginocchio, un processo di distruzione che spesso non ha un lento decorso ma un preciso colpevole: l’ordigno nucleare, tristemente noto col nome di Fat Man (il grassone) per essere stato usato nella realtà dagli americani su Nagasaki nel 1945 e familiare ai più per il lanciarazzi iconico della serie Fallout.
Se volete approfondire la storia di Fallout non perdetevi questa esaustiva monografia del nostro Simone De Gregorio!
In Fallout viviamo ciò che è rimasto dell’America nuclearizzata dopo lo scontro USA-Cina che nel 2077 ha portato alla distruzione del 70% del mondo. Dopo la riconquista americana di Anchorage, città dell’Alaska e punto d’interesse per le due fazioni, la Cina ormai ridotta al caos decide di giocarsi la sua ultima carta: alle 9.43 del 23 ottobre Salt Lake City viene bombardata da tredici bombe atomiche, venendo completamente rasa al suolo. Gli Stati Uniti decidono di rispondere al fuoco radendo al suolo Pechino ed il resto della Cina, dando il via ad un’escalation di bombardamenti che porta in due ore alla morte di 7.54 miliardi di persone. Il mondo è finito e noi, in quanto abitanti dei Vault (rifugi anti-atomici) raccogliamo questa eredità di morte e disperazione cercando di dare un futuro all’umanità.
Il mondo post apocalittico è dunque un mondo di reietti in cui comanda il più forte, in cui esplosioni, alieni o pandemie hanno cancellato la quotidianità per come la conosciamo. Il genere è in realtà un sotto genere della fantascienza e va a braccetto con l’apocalittico che invece si concentra sulla catastrofe imminente. Luoghi comuni della mitologia post apocalittica sono i deserti sconfinati o le vedute aeree di città demolite, i vestiti fatti di cuoio e di pelli di animali, le bande di razziatori. Tutti elementi che soprattutto dopo i grandi classici degli anni ’80 si sono insinuati sotto la pelle del genere, divenendone la base. Ma come al solito, bando alle ciance e via con la rubrica!
Non perdetevi la chicca a fine articolo!
Gioco — Fallout di Interplay Entertainment, Bethesda
Runner up: Metro
War, war never changes. L’abbiamo sentito migliaia di volte, è una delle frasi più conosciute del mondo videoludico ed è di una banalità così sconcertante da risultare efficace. In realtà dal 1997 ad oggi la guerra è cambiata eccome, almeno quella in Fallout. Se ventidue anni fa (come corre il tempo) il tratto distintivo era la visuale isometrica oggi abbiamo l’azione in prima persona, siamo passati dall’essere meri abitanti del Vault al costruirli e dal goderci una sconfinata opera single player all’inveire dietro ai problemi dei server di Fallout 76. Quello che però non è cambiato sono le esplosioni nucleari, le orde di ghouls pronti a mangiarci la testa, i dialoghi senza senso dei super mutanti ed i dilemmi etici da prendere in totale libertà, elementi che rendono Fallout un coacervo di riferimenti alla guerra fredda ed alla cultura di massa, di esseri bizzarri e invenzioni di Tesla, ma soprattutto sinonimo di mondo post apocalittico.
Manga — Ken il guerriero (北斗の拳 Hokuto no Ken?) di Tetsuo Hara e Buronson
Runner up: Akira di Katsuhiro Ōtomo
Pubblicato per la prima volta nel 1981 come The fist of the North Star (北斗の拳 Hokuto no Ken, letteralmente “Il pugno dell’Orsa Maggiore”) e arrivato in Italia come Ken il guerriero, l’opera di Tetsuo Hara e Buronson (Yoshiyuki Okamura) ricalca l’immaginario di Mad Max fatto di bande di teppisti e mutazioni genetiche, frutto di un’esplosione nucleare che ha ridotto il Giappone ad una landa desertica abitata da piccole comunità di rifugiati. Il nostro eroe è Kenshiro, 64º successore della scuola di arti marziali Hokuto Shinken (la “Divina Scuola di Hokuto”), in viaggio per salvare la propria fidanzata Yuria rapita dalla sua nemesi Shin. Sulla strada di Ken si avvicendano signori della guerra, banditi e gang sanguinarie oltre che i suoi stessi “fratelli”, membri della scuola di Hokuto con cui condivide lo stile marziale. Da sempre il tratto distintivo del manga sono le mosse letali con cui Ken fa letteralmente esplodere i suoi avversari, colpi che impressi in determinati punti del corpo umano riescono a distruggere i centri vitali e inscenare morti sanguinose ed esaltanti degne del miglior Tarantino.
Film — Mad Max Trilogy di George Miller
Runner up: Il Pianeta delle Scimmie
Max Rockatansky è un agente della polizia federale australiana ed il suo compito è quello di far rispettare la legge o quel che ne rimane, una semplice premessa da cui parte la storia di Mad Max interpretato da Mel Gibson nella trilogia originale Interceptor (1979), Interceptor – Il guerriero della strada (1981), Mad Max oltre la sfera del tuono (1985), e da Tom Hardy nel 2015 in Mad Max: Fury Road. In un’Australia di un futuro non troppo lontano le risorse energetiche sono sempre più scarse ed il paese è in preda all’anarchia, dove le piccole comunità pacifiche hanno dovuto abbandonare le grandi città ormai preda dell’unica autorità rimasta: la violenza. Orde di motociclisti e criminali psicopatici si scontrano con l’ultimo barlume di civiltà rappresentato dai poliziotti della Main Force Patrol tra cui Max e l’amico Jim “Goose” Rains. Durante uno di questi scontri muore il teppista Nightrider, inseguito da Max per aver rubato una V8 Interceptor (l’auto più potente in dote alla MFP che poi diverrà la fedele compagna di Rockatansky) e finendo la propria corsa contro alcuni barili infiammabili, suscitando la rabbia della gang di Nightrider intenta a vendicarsi dell’intero corpo di polizia.
Libro — I am Legend di Richard Matheson
Runner up: The Road di Cormac McCarthy,
Romanzo di nicchia del genere horror I Am Legend è stato pubblicato nel 1957 dallo scrittore statunitense Richard Matheson e tradotto in Italia anche col nome “I Vampiri”, negli anni ha ispirato diversi lungometraggi come L’ultimo uomo sulla terra di Ubaldo Ragona del 1964 e più recentemente l’Io sono leggenda con Will Smith del 2007, mentre classici come 28 giorni dopo di Danny Boyle e La notte dei morti viventi di George Romero si sono ispirati liberamente all’opera. Quella di Matheson è un’operazione letteraria inversa a quella fatta da Bram Stocker nel caposaldo del genere vampiresco Dracula: non più un vampiro in un mondo di umani ma un umano in un mondo di vampiri, dove il reduce è Robert Neville ed i vampiri sono diventati tali a causa di un batterio che ha contagiato l’umanità e l’ha trasformata in un’orda di succhiasangue. Robert passa le giornate barricato in casa immerso tra spicchi d’aglio, icone religiose e libri per studiare la malattia, la sua routine è fatta di notti insonni a causa dei raid notturni alla sua abitazione e ricerca diurna di cibo ed oggetti utili alla sopravvivenza, quando i volturni sono più deboli. L’alcool è l’unico rimedio per scacciare le pulsioni suicide dovute al ricordo della moglie e della figlia morte a causa del batterio, finché un giorno capisce di non essere l’unico superstite.
Fumetto — Old Man Logan di Mark Millar e Steve McNiven
Runner up: Orfani di Roberto Recchioni ed Emiliano Mammuccari, Bonelli.
Dal team creativo che ha partorito Civil War una storia pulp con protagonista un inedito Logan. Appesi gli artigli al chiodo il nostro si trova in un mondo alternativo dove cinquant’anni fa i super cattivi hanno battuto i supereroi spartendosi l’America e governando col pugno di ferro, Logan vive ora la sua vecchiaia con la moglie Maureen ed i figli Scott e Jade nel ranch di famiglia in quella che un tempo era la California, e che ora è Hulkland. Gli eredi di Bruce Banner hanno ereditato dal genitore solo l’incontrollata rabbia ed amministrano i propri territori martoriando la famiglia di Wolverine che ha contratto pesanti debiti nei loro confronti, dal canto suo Logan è diventato un fervente pacifista e non reagisce neanche quando viene pestato selvaggiamente dagli Hulk. Il problema sorge quando gli aguzzini gli lasciano un mese di tempo per saldare i debiti, altrimenti torneranno e commetteranno una carneficina. Quando tutto sembra perduto, l’ex Avengers Occhio di Falco, ormai cieco, si presenta dall’artigliato per proporgli un affare: attraversare gli Stati Uniti da costa a costa per fare una consegna, in cambio di un bel gruzzolo.
Serie TV — Falling Skies di Robert Rodat, TNT
Runner up: The Last Man on Earth
Gli alieni esistono, e sono tra noi! Ed hanno conquistato la Terra di Falling Skies, serie andata in onda per cinque stagioni e prodotta da Steven Spielberg. In Falling Skies seguiamo le vicende di Tom Mason, un mite insegnante di storia alla Boston University che si trova ad organizzare una resistenza a capo della Seconda Massachussets, reggimento di sopravvissuti che cercano di liberare la Terra dal dominio degli Espheni, creature umanoidi alte due metri e dal fisico scheletrico che hanno trucidato il novanta percento della popolazione umana e neutralizzato ogni apparecchio elettronico. Nelle sue mani ci sono le vite dei superstiti e dei tre figli, ma contro avrà Mech (robottoni bipedi) e Skitters (ragni giganteschi controllati dagli Espheni, in precedenza razze autonome ora sottomesse), oltre che ribellioni interne di chi come John Pope, capo degli sciacalli, non vuole saperne di strategie e preferisce lanciarsi a capofitto contro il nemico, provocando non pochi problemi alla leadership di Tom.
E per i lettori più costanti che sono arrivati alla fine dell’articolo, ecco una chicca in stile scena post-titoli di coda della Marvel. Enjoy 🙂
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