Mario Kart 8 Deluxe non è soltanto un’edizione che riassume in un unica formula tutto il materiale pubblicato con l’ottavo episodio della serie. Mario Kart 8 Deluxe è, in un certo senso, anche l’edizione che condensa tutto quanto si è visto in questa serie di corse arcade di Nintendo.
Quando debuttò nel 2014 su WiiU infatti riprendeva diverse novità introdotte dai due titoli precedenti, quali le moto di Mario Kart Wii e i deltaplani di Mario Kart 7 per 3DS. Questa riedizione per Switch però non si limita a unire il gioco originale e i suoi Dlc, ma rifinisce e lima ulteriormente alcuni aspetti della giocabilità, aggiungendo anche il trasporto di due oggetti, similmente a Double Dash su GameCube.
Sul fronte contenutistico comunque non mancano diverse novità, per non scadere nell’elenco basti citare che cinque arene su otto della modalità battaglia sono ora progettate su misura, tra gli oggetti utilizzabili si contano anche la piuma e il Boo, pezzi di kart e personaggi nuovi, oltre che un livello aggiuntivo di miniturbo. Sono presenti anche i dodici circuiti distribuiti nei due dlc usciti su WiiU (arrivando ora a circa una trentina), i personaggi extra e la modalità 200cc per gli esperti.
Arriviamo dunque a riunire molti degli aspetti caratteristici visti dal 2003 ad oggi, in un capitolo che per molti appassionati sarà molto simile ad una revisione, un Mario Kart 8.5 insomma, più che una banale GOTY.
Iniziare soffermandosi su questo aspetto può essere insolito per alcuni, ma forse utile, in quanto la formula ludica di Mario Kart, nella sua essenza, è rimasta inalterata. Dedicare un preambolo alla giocabilità che ormai è ben chiara anche ai non affezionati a Nintendo, poteva suonare ridondante. Al contrario il dubbio che invece può essere più legittimo è se questa edizione possa valere o meno il duplice esborso da parte di chi ha già acquistato su WiiU, pertanto è utile valutare in primis la grande incognita che il semplice postfisso “Deluxe” fatica a chiarire.
L’aggiunta della portabilità è sicuramente un buon valore aggiunto per un titolo che si presta a qualche partita di puro disimpegno, senza richiedere sessioni di lunga durata.
L’uscita di questa Deluxe su Switch rende ormai superfluo Mario Kart 7 e sottolinea l’obsolescenza del 3DS, che prima era l’unica console con cui giocare fuori casa con dei classici del portfolio Nintendo come Mario Kart o Smash Bros. Essere quasi un’edizione riassuntiva della serie inoltre aggiunge qualche ulteriore stimolo anche per i veterani che già hanno giocato all’ottavo su WiiU, specialmente qualora non si siano provati i due dlc.
I casi in cui non consigliare l’acquisto di Mario Kart 8 Deluxe sono pochi. Forse giusto chi ha abbondantemente spolpato sia gioco che dlc nella precedente versione, potrebbe accusare un senso di ripetitività e ridondanza, ma per tutti gli altri c’è sicuramente qualcosa in più.
Chiarito questo è possibile addentrarci in una valutazione legata al gioco in sé, magari ripetendo qualcosa che potrà essere già conosciuto. L’intelaiatura di base in fondo rimane pur sempre quella di Mario Kart 8 e per questo si è scelto di mantenerne la numerazione, così come lo stesso “8 liscio” non si discostava dagli aspetti che hanno reso apprezzabile la serie dal 1992 ad oggi.
Il punto forte infatti rimane la stessa giocabilità semplice ed immediata, ma comunque dotata di una sua profondità, tale da permettere al gioco di essere approcciato dall’utenza più occasionale, così come da risultare scalabile anche da chi voglia dedicare molte partite a migliorare le sue prestazioni.
Forse tra tutti i capitoli passati è proprio qui che si vede una sempre maggiore raffinatezza nel coniugare semplicità di utilizzo, ma elaboratezza nell’impiego del turbo e delle derapate. Le ulteriori piccole limature operate nella Deluxe si fanno sentire e manifestano una ricerca di una guidabilità e uno stile di utilizzo che non vuole essere superficiale solo perché arcade. Anzi sembra quasi rifarsi ai giochi di corse arcade dal taglio realistico degli anni 90, i quali curavano molto questo aspetto, pur senza rientrare nel simulativo.
E’ possibile utilizzare però una guida assistita, per venire incontro ai principianti, ma questa funzione è arginata nell’abusarne dal divieto di raggiungere il terzo turbo, premiando chi non usa vantaggi automatici. Le stesse moto importate dal capitolo per Wii sono state ribilanciate, per evitare che risultassero troppo forti nell’usarle in impennata. La possibilità di portare due oggetti a tratti appesantisce le cose però, in quanto il numero di accessori è adesso più ricco rispetto a Double Dash e alcune combinazioni potrebbero diventare delle vere barricate per ingolfare la partita a metà dei contendenti, se usate una dietro l’altra.
Le modalità in cui giocare sono diverse e oltre ai semplici campionati si possono selezionare Battaglia Palloncini, Guardia e Ladri, Bob-Omba, Acchiappamonete e RubaSole. Ciascuna di queste aggiunge delle regole proprie che rendono più varie le partite e conferiscono una buona varietà complessiva. E’ vero che la formula di Mario Kart è già da sola frizzante rispetto i giochi di guida classici, tuttavia è anche vero che non ha mai subito cambi radicali e che qualcuno potrebbe avvertire un pizzico di ripetitività. Motivo per cui le succitate opzioni rinfrescano il tutto per mantenere l’esperienza multigiocatore, sia online che in locale, sempre avvincente.
L’ottavo capitolo comunque ha cercato sin dalla suo debutto di proporre qualcosa che non lasciasse nella staticità le meccaniche di gioco e la presenza di sezioni gravitazionali aggiunge delle belle parentesi lungo i tracciati. In diversi punti il normale scorrimento della gara è stravolto rispetto alla linearità richiesta dalla fisica e oltre che cercare le consuete scorciatoie, ci si può lanciare in passaggi che ammiccano quasi a F-Zero (altra serie di corse arcade che però Nintendo ha riposto inspiegabilmente e vergognosamente da quindici anni nello sgabuzzino delle IP inutilizzate e che sarebbe fantastico veder tornare). I quad si aggiungono al novero di veicoli utilizzabili e si ritagliano uno spazio con le loro caratteristiche di guida, rispetto a moto e kart.
Graficamente invece bisogna constatare che siamo di fronte un titolo della scorsa generazione di console, per giunta uno che non cercava di prodursi in una cosmesi elaborata, ma che puntava molto sullo stile e sui colori sgargianti per coprire una netta semplicità grafica.
Quando Mario Kart 8 uscì nel 2014 appariva già molto essenziale. Altri giochi arcade su Playstation3 e Xbox360 infatti non si accomodavano sul fatto di non essere dei simulatori e pur senza magari eguagliare gli illustri concorrenti, cercavano comunque di arricchire molto la definizione e i dettagli dei tracciati e degli ambienti (basti pensare a Split/Second o Ridge Racer Unbounded).
Mario Kart invece in parecchi passaggi presenta texture estremamente povere e scarne, mantenendo un effetto generale reso gradevole grazie alla colorazione accesa e vivace, creando sfumature cromatiche che fanno passare in secondo piano il dettaglio poligonale durante le fasi in velocità. Tuttavia l’assenza di un filtro anti-aliasing si fa sentire.
Il titolo inoltre non corregge neppure il calo di di fotogrammi nel multigiocatore. Se infatti giocando da soli o in coppia la frequenza rimane ancorata ai 60 fotogrammi al secondo su 1080p di risoluzione (rispetto i 720p precedenti), quando fanno il loro ingresso un terzo e quarto utente, il calo porta tutto sui 30 fotogrammi, facendosi notare e impattando sulla giocabilità stessa.
Per quanto sicuramente le migliorie elencate abbiano fatto piacere, sarebbe forse stato utile garantire in tutte le situazioni i 60fps, non soltanto perché ci troviamo di fronte un titolo basato su di un hardware datato, ma anche per via del forte richiamo multigiocatore su cui si basa Mario Kart, sia in locale che online.
Per quanto la grafica non è l’elemento di traino di un gioco di questo tipo, è anche vero che negli ultimi anni abbiamo visto esempi mirabili di giochi con cosmesi cartonesca abbellita con texture di migliore qualità, effetti di illuminazione o cel shading persino su produzioni di medio livello.
Mario Kart 8 Deluxe comprende il gioco base già uscito su WiiU con entrambi i DLC. Inoltre sono state aggiunte nuove piste, nuovi piloti ancora e sono state apportate delle ulteriori migliorie alla giocabilità.
DurataLa grafica risente dell'hardware ormai datato su cui è stato sviluppato originariamente Mario Kart8, ritrovandosi oggi, ancora più che al debutto, al di sotto degli standard. La saturazione dei colori è portata al massimo per creare tinte molto accese, tuttavia questo espediente è sovente usato per nascondere delle texture poco definite, puntando tutto sulla tavolozza cromatica sgargiante. Mentre questo aspetto è meno evidente durante l'azione, basta mettere in pausa il gioco ed osservare i fondali e i modelli poligonali per notare una povertà di dettaglio che già nel 2014 risultava indietro rispetto altri titoli di guida arcade. Manca inoltre un filtro anti-aliasing. Per quanto l'insieme complessivo sia comunque gradevole e marginale, in questa tipologia, sarebbe lecito aspettarsi di più da Nintendo. Il crollo della fluidità a 30 fotogrammi al secondo, quando si aggiungono un terzo e quarto giocatore, inoltre penalizza anche in termini pratici l'esperienza multigiocatore.
Le musiche sono sempre molto simpatiche e gradevoli, tuttavia sotto questo versante non c'è una ricerca di sonorità particolarmente innovative, al punto che molte musiche suonano di già sentito in altri capitoli della serie. Gli effetti sonori sono comunque divertenti, rappresentando bene i versi tipici di ciascun personaggio che fa da pilota.
Mario Kart 8 Deluxe è un compendio di tutto quanto provato nei vari capitoli della serie negli ultimi 15 anni. Il titolo si presta bene a partite in singolo o in multigiocatore, sia a sessioni lunghe che brevi, risultando sempre fresco e divertente al pari di come si mantiene un classico che fa della giocabilità il suo punto di forza. L'inserimento di elementi nuovi, così come migliorie delle meccaniche già presenti, elevano al meglio i già ottimi risultati dell'edizione precedente.