Lara sta tornando sé stessa. Potrebbe sembrare una contraddizione, eppure è proprio così.
Nelle prime immagini del gameplay di Shadow of the Tomb Raider, mostrate al pubblico durante la conferenza (in realtà più uno showcase, stile Nintendo Direct) di Square Enix, la mitica archeologa Lara Croft si mostra come un’avventuriera sempre più abile e sicura di sé. Esperta tanto in tecniche da guerriglia (come fabbricare molotov e piazzare trappole), quanto in movimenti stealth (inclusa la capacità di effettuare una doppia uccisione silenziosa), Lara si fa strada in una giungla che pullula di nemici: l’intelligenza artificiale di quest’ultimi è ancora da verificare.
Come sottolineato dallo stesso game director di Eidos Montreal, Daniel Chayer-Bisson, per sopravvivere Lara deve imparare a diventare un tutt’uno con l’ambiente che la circonda. Del resto, l’accento posto con forza sul concetto di sopravvivenza rappresenta la cifra stilistica di questo nuovo corso del franchise.
Nel 2013, l’avvento di Crystal Dynamics ha prodotto il reboot “Tomb Raider”, in cui si è presentato un personaggio inedito, diametralmente opposto alla spavalda ed ipercompetente archeologa delle prime iterazioni.
Diversa nel carattere, diversa anche nel fisico. Nello speciale pubblicato qui su Gameplay Cafe (che cito in maniera un po’ autoreferenziale, perdonatemi per questo), abbiamo descritto così la nuova Lara: “Precedentemente paragonabile ad un Indiana Jones al femminile con fisico da pin-up, ora Lara somiglia più ad un Bruce Wayne con la passione per il cross-fit.”
Per certi versi, Crystal Dynamics ha (intelligentemente) scritto la storia delle origini di un personaggiotalmente istantaneamente iconico, che nessuno si era disturbato troppo a caratterizzare.
Ecco quindi Lara, la giovane avventuriera inesperta ma impulsiva, che deve sopravvivere a mille difficoltà, forgiando così il proprio carattere, la propria mente ed il proprio corpo. In questo contesto si inserisce Shadow of the Tomb Raider: si tratta del proseguo della presa di coscienza nelle proprie possibilità da parte di Lara.
Questo nuovo Shadow of the Tomb Raider sembra porsi in perfetta continuità con il predecessore Rise of the Tomb Raider: la grafica appare migliorata, specialmente negli effetti di luce in notturna visti nelle sequenze mostrate oggi da Square Enix, tuttavia il gameplay appare sostanzialmente invariato. Le movenze di Lara, ad esempio le arrampicate veloci o le uccisioni in salto, sono reminiscenti della saga di Uncharted; d’altra parte, il filmato iniziale, che ha aperto lo showcase, in cui la nostra eroina deve salvarsi da un aereo destinato allo schianto, ricorda in maniera specifica Uncharted 2: Il Covo dei Ladri.
Pare che Shadow includerà una forte componente di esplorazione subacquea, dentro rovine che nascondono tombe da esplorare: fin dai primissimi capitoli (il secondo su tutti), Lara ha vissuto alcune delle sue avventure più spettacolari sott’acqua. E proprio la spettacolarità rappresenta un altro punto di forza di Shadow: le sequenze hanno un altissimo tasso di spettacolarità ed il mondo a tema Maya appare molto vasto e definito fin nei minimi dettagli.
Come sempre accade nei Tomb Raider, recenti e non, le fasi di combattimento saranno alternate a puzzle di natura ambientale, tuttavia nulla è ancora dato sapere sulla loro complessità. Più in generale, il livello di sfida di Shadow of the Tomb Raider costituisce un’incognita. Se dovessimo giudicare solamente dalla demo mostrata oggi da Square Enix, diremmo che la difficoltà appare piuttosto bassa, tuttavia è necessario aspettare il gioco nella sua interezza prima di affrettare i giudizi.
A prima vista, l’arsenale a disposizione di Lara appare lo stesso ereditato dal precedente capitolo: nel gameplay contenuto nella conferenza odierna, arco e frecce sono apparsi ancora una volta come l’arma principale. Tuttavia, l’utilizzo del rampino appare più vario rispetto al passato: nella nuova avventura lo si potrà usare per attaccare e soffocare i nemici.
Inoltre, in mezzo a tante meccaniche di gioco non proprio inedite, la novità potrebbe essere rappresentata dalla presenza di fasi più “tranquille”: nell’anteprima a porte chiuse dello scorso aprile, sono state mostrate delle scene in cui Lara si trova nel bel mezzo di un paese messicano e, attraverso dei dialoghi opzionali con le persone del posto, molte informazioni preziose possono essere acquisite. Se Shadow of the Tomb Raider facesse un utilizzo sistematico di questi intermezzi più rilassati, in cui viene moderata la frenesia dell’avventura, molti aspetti di gioco ne gioverebbero: il ritmo ne guadagnerebbe in varietà, Lara stessa avrebbe occasione di acquisire ulteriore spessore come personaggio attraverso la sceneggiatura. Come ribadito in mille occasioni, Uncharted ha mostrato il potenziale che può nascere dalla cura della miscela tra narrazione e gameplay.
In conclusione, questo nuovo Tomb Raider appare bellissimo graficamente, colpisce per la cura stilistica di un’ambientazione maya molto ispirata e, ovviamente, brilla della luce emanata dalla sua meravigliosa, carismatica, iconica ed in costante evoluzione, Lara Croft. La data di uscita di Shadow of the Tomb Raider è fissata al 14 settembre 2018, per PC, Playstation 4 e Xbox One: in Lara we trust.