Monorail Stories è una scommessa molto promettente del team di sviluppo svizzero Stelex Software, che a quanto pare ha confezionato una storia coinvolgente, avvincente, divertente e drammatica sulla piattezza della vita, ispirandosi agli eventi che ci caratterizzano in ogni momento della nostra esistenza. Nel corso di questi giorni ho raccolto materiale interessante sul titolo e ho deciso d’intraprendere questa avvenuta che, sorprendentemente, mi ha stupito e divertito in maniera rivelante, facendomi toccare corde del mio io che pochi videogame hanno scosso fino a ora.
Monorail Stories punta sulla narrazione e sulla scrittura dei personaggi e dopo alcuni trailer e immagini, e successivamente aver letto le interviste al team creativo, ho deciso di dare una giusta e meritata possibilità al titolo: mai scelta fu più saggia. Il titolo è uscito il 30 settembre su PC Windows (Steam/Epic Game Store) e a seguire arriverà anche su Nintendo Switch sotto etichetta Freedom Games.
Pronti a stupirvi? Immergiamoci nella recensione diario di questa avventura grafica altamente interessante!
Accedo al mio Steam con una curiosità incredibile e dopo circa 10 minuti il titolo è pronto per essere spolpato. Nelle ultime settimane, o anche mesi, oltre Hollow Knight non avevo avuto nessun altro stimolo o curiosità intensiva su alcuni titoli, e devo dire che questo discusso in sede ha acceso una bella fiammella nella mia anima da videogiocatore.
Vorrei chiarire fin da subito la dicitura che avete appena letto, ovvero “prima settimana di gioco”. Dovete sapere che il titolo pone al centro delle vicende due personaggi: Ahmal e Silvie, due pendolari che ogni giorno prendono lo stesso treno ma che viaggia su direzioni opposte.
Silvie viaggia dalla città L verso quella M e l’altro personaggio compie il percorso opposto. Il loro destino dopo alcuni eventi andrà a intrecciarsi in maniera impattante, sorprendendo di gran lunga anche la visione del giocatore, che successivamente ad alcune vicende “tranquille” si ritrova un bel capovolgimento.
Una colonna sonora particolare e rilassante scandisce il ritmo delle vicende
Appena aperto il menù di gioco una rilassante musica ha accompagnato uno sfondo in pixelart molto dettagliato e minimale al punto giusto, avvolgendo il giocatore che di fronte si trova anche la scelta di affrontare un’avventura multigiocatore (purtroppo al momento non abbiamo trovato sfidanti, ed è un peccato ndr). A tal proposito Monorail Stories offre anche una modalità multiplayer asincrona dove due giocatori diversi controllano a turno i due personaggi principali e le scelte segrete compiute da un giocatore nel suo turno influenzeranno lo svolgimento della storia per l’altro giocatore.
Le modalità multiplayer sono: online (con amici o sconosciuti) e Twitch (Un gioco dinamico in cui gli streamer possono giocare insieme, in diretta, con i loro follower. Così gli spettatori, da spettatori passivi, diventano giocatori attivi). Il gioco offre infine una “modalità stagione” dove a cadenza irregolare, verranno aggiunte gratuitamente nuove storie che andranno ad approfondire personaggi secondari e mondo di gioco. Infatti al momento abbiamo solo la quest di Silvie e Ahmal.
Un’avventura su binari ricca di “filosofia” e personaggi unici
Appena iniziata una nuova partita ho preso fin da subito dimestichezza con i protagonisti anche grazie al sistema di comandi semplice, dove potevo muovere il mio personaggio con le classiche “freccette direzionali” su un treno colmo di figure carismatiche e situazioni bizzarre e misteriose, specie con passare del tempo.
Come accennato la partita inizia da lunedì per poi concludersi a venerdì e mi sono fin da subito immerso in questa “settimana diversa” per me, grazie ad alcune figure molto particolari e interessanti, che senza ombra di dubbio meritano un approfondimento dedicato talmente la mole di sviluppo inserito all’interno della loro scrittura.
Avendo preso per anni e prendendo ancora oggi un numero considerevole di treni, mi sono ritrovato spesso in questa situazione e ho riconosciuto tantissimi personaggi all’interno del gioco simile alla realtà di tutti i giorni, riuscendomi a immergermi sempre di più nelle vicende, che col passare del tempo si sono fatte più fitte e serie.
La colonna sonora “Chill” fusa all’incredibile direzione artistica di Marco Dotti hanno reso piacevole il mio viaggio, e le scelte multiple che ho avuto modo di conoscere nel corso del mio primo approccio al gioco hanno suscitato in me una voglia incredibile di continuare, che ovviamente comporranno la seconda e ultima parte della recensione diario dedicata a questo particolare e singolare avventura grafica, aggiungendo poi il giudizio finale.
Monorail Stories mi ha veramente sorpreso e l’incredibile scrittura ispirata alle storie e i personaggi di Calvino, Dino Buzzati misto all’arte di De Chirico e tanti altri rendono questa “piccola” storia grande, immensa, mastodontica. Una vera sorpresa che mette in scena la piattezza imprevedibile della vita di tutti i giorni e per questo, visto che nonostante siamo lontani ci troviamo sulla stessa barca e anche per questo sfaccettato complesso questo videogioco andrebbe provato a prescindere.
Quando ho interagito con i personaggi un’altra cosa interessante è stato il rapporto che potevo creare con essi. Infatti in base alle mie risposte tramite un cuore con simbolo negativo o positivo la mia “relazione” con il prossimo si evolveva e in futuro in base a questo risultato ho poi avuto reazioni diverse durante le situazioni successive, giocandomi anche delle possibilità narrative che poi non si sono avverate. Speriamo nella seconda “run”.
Ci vediamo con la seconda parte della recensione, che come accennato sarà pubblicata quando avrà affrontato un’altra settimana con scelte diverse, sperando anche di trovare qualcuno al multigiocatore. Nel frattempo vi saluto con una massima di Calvino che fa sempre bene al cuore e fa molto riflettere: “Io penso che il divertimento sia una cosa seria”.
In arrivo la seconda e ultima pagina!
Monorail Stories anche durante la seconda run ha saputo sorprendermi, e intanto che svolgevo delle “mansioni di routine” mi sono ritrovato capovolto in qualcosa di totalmente inaspettato nonostante credessi di conoscere il finale della storia. Questo conferma quanto detto in precedenza, ovvero che questa avventura grafica riesce a sorprendere e spiazzare chiunque si approcci al gioco, che sia un veterano o meno, lasciando sempre dei “tasselli aperti” nel caso si volesse intraprendere un percorso diverso.
Con la seconda pagina del diario voglio parlarvi della rigiocabilità del titolo, insieme alle tante sfumature presenti all’interno di essi comprensive delle situazioni e sorprendentemente anche dei personaggi che si palesano se si compiono determinate scelte, che come accennato “formano” la struttura e l’anima del gioco.
Appena aperto nuovamente il menù mi sono approcciato a Monorail Stories con una certa “arroganza“, anche se sempre umilmente, questo è chiaro. Come accennato nella prima parte, in questa seconda settimana di gioco ho deciso ovviamente di compiere le scelte opposte rispetto alla prima “run”, lasciando così molte persone sul treno che cercavano il mio aiuto a risolvere da soli i loro problemi; a quanto pare si sono da subito arrabbiati, e hanno deciso di non parlarmi più. Li ho trovato parecchio suscettibili in realtà.
Monorail Stories è un'avventura grafica sviluppata dal talentuoso team Stelex Software, che ci ha anche offerto la possibilità di provare, completare e discutere il gioco con voi in questa sede. Attualmente è disponibile su Steam e Epic Store al prezzo di 14,99 euro e successivamente sarà disponibile anche una versione su Switch.
DurataPiccola parentesi su questa frase: alcuni personaggi sono davvero suscettibili e per una risposta “anche tranquilla” a volte si offendono subito e decidono di non parlarti più, oppure risponderti male. Questo non è un difetto del gioco, dato che come sappiamo esistono molte persone nel mondo così “sensibili” se non vengono appoggiate o aiutate e per questo rasentiamo nuovamente il reale, di cui Monorail Stories ne fa un punto di forza.
Visto che nella prima partita ho deciso di essere il più buono e disponibile possibile con entrambi i personaggi, Ahmal e Silvie, questa volta ho deciso di rispondere male e di non aiutare nessuno, oltre che essere più egoista e ironico possibile con il prossimo.
Senza volerlo in questa partita ho dato più spazio ad Ahmal a livello di gameplay, vista anche la scelta “egoistica” iniziale che avrebbe inciso poi con la controparte narrativa di Silvie. Involontariamente con questa scelta ho dato il via a degli eventi disastrosi e concatenati anche con l’aggiunta di nuovi personaggi, compresa la sorella del protagonista. Insomma non si tratta semplicemente di compiere delle scelte che porteranno allo stesso finale ma anzi, si tratta di compiere scelte che potrebbero non condurti al finale mostrato nella prima partita, viste le digressioni vaste e sfumate a cui possiamo incorrere durante le nostre conversazioni.
Ponendosi in un modo diverso con i pendolari che compongono la mitologia di Monorail Stories ho anche scoperto la vera natura di essi, che hanno evidenziato alcuni comportamenti anche “pesanti” in un certo senso, rilasciando tracce di razzismo, egoismo, violenza e tanto altro; proprio come nella vita in questo gioco abbiamo la possibilità di conoscere al meglio le persone successivamente ai diversi approcci, che ovviamente mostrano tasselli di carattere antecedentemente sconosciuti dai protagonisti.
Questa seconda settimana è stata davvero interessante e sono molto contento di aver adottato alcune scelte, dato che nella mia mente pensavo spesso “ben gli sta, se lo merita” e tante altre cose sprofondate poi anche nell’immoralità, visto che non nego di aver compiuto anche dei brutti gesti su delle belle persone; ma alla fine era questo il mio intento, mostrare e raccontare a voi lettori la mia seconda esperienza con questa avventura grafica molto singolare, interessante, capace di cogliere non solo tante sfumature del mondo videoludico, ma anche umane, ispirate all’animo di ognuno di noi spesso fragile, simile ma mai uguale a nessuno e forse anche per questo non possiamo piacere o essere accettati da tutti.
Arrivati qui, dove abbiamo ampiamente discusso della trama, dei protagonisti, del gameplay, della musica e via discorrendo, vorrei fare un enorme plauso alla capacità comunicativa di Stelex Software, che ha saputo non solo trasmettere dei forti, complessi e importanti messaggi, ma ha anche costruito e ‘osservato’ a fondo l’animo umano, dato che poco e niente viene “romanzato” in questo racconto ma anzi, diventa sempre più reale e per questo, particolarmente toccante e profondo.
La scelta della pixel art è davvero originale e ben gestita, e il tutto è veramente una gioia per gli occhi. Nonostante l'enorme numero di pixel appunto, riusciamo comunque a percepire le emozioni dei personaggi, sia quando sono tristi, sia quando sono divertiti, commossi e via discorrendo. Il desing della monorotaia insieme a quel capolavoro artistico di menù completano un comparto grafica davvero pregiato.
La colonna sonora di Monorail Stories è un capolavoro. Le musiche che accompagnano il videogiocatore all'interno della storia sono coinvolgenti, rilassanti e "ritmate", infatti vi sfido a non muovere la testa a ritmo mentre proseguite nell'avventura. Il tutto è coronato da un doppiaggio degno do nota, espressivo e vocalmente "corale" dato che non si notano sbavature di alcun tipo a tal proposito. I testi sono presenti in alcune lingue compreso l'italiano, ma il doppiaggio è solamente in inglese.
Il gameplay è funzionale, efficace, minimale, proprio come tutto il resto. L'esplorazione dura davvero poco visto che la monorotaia è piccola, ma allo stesso tempo il giocatore ha tutto quello che occorre per gestire al meglio la partita, rendendo appunto il gameplay un punto di forza che di certo non annoia; non è la parte migliore ma alla fine è inserito in un contesto giusto, e anche su questo non c'è molto da obiettare.