Presentare un titolo tripla A sulla proprietà intellettuale dei Vendicatori a distanza di circa un mese dall’evento generazionale di Avengers: Endgame, tra l’altro discostandosi dall’immaginario dell’apprezzato Marvel Cinematic Universe, possiamo definirlo senza timore di smentita un gesto quantomeno azzardato. Una rivisitazione estetica (anonima) degli eroi rispetto alla controparte cinematografica, un arco narrativo inedito e scelte cromatiche/stilistiche molto vicine al fumetto hanno infatti finito per far storcere il naso al grande pubblico di fronte al nuovo titolo di Crystal Dynamics ed Eidos Montréal; più dubbi che entusiasmo su un progetto che si porta dietro il titanico peso di quella che senza dubbio è la maggiore licenza dell’ultimo decennio, almeno su un piano meramente commerciale.
Complice pure una presentazione pessima e mal ritmata, un comparto tecnico decisamente discutibile tout court (indipendentemente dai volti e le fattezze dei protagonisti) e una natura poco chiara della struttura ludica, l’esordio di Marvel’s Avengers alla luce dei riflettori si è rivelato tutt’altro che clamoroso. Al netto dunque del poco ottimismo, siamo qui pronti per discutere in questo articolo di tutte le informazioni emerse a riguardo dalla fiera losangelina, in primis dalla demo a porte chiuse, in secondo luogo dai pochi frammenti di informazione emersi dalla conferenza Square Enix. Curiosi? Non vi resta che continuare nella lettura della nostra anteprima!
Prima di addentrarci nei non così sereni meandri di un gameplay a quanto pare claudicante, partiamo dal tracciare le premesse narrative che Marvel’s Avengers pone alle sue basi. A San Francisco si celebra l’Avengers Day, giornata istituita per festeggiare l’apertura di un quartier generale dei Vendicatori proprio nella città (come l’Avengers Tower si trova a Manhattan). Questo evento potrebbe tranquillamente aprire ad un universo condiviso con lo Spider-Man di Insomniac Games, in cui difatti Peter Parker accennava proprio al fatto che i Vendicatori si fossero in quel momento spostati nella West Coast americana. Per molti questa potrebbe risultare un’ipotesi improbabile, per noi invece appare scontata come la vittoria dello scudetto da parte della Juventus.
Nel mentre dei festeggiamenti – cavalcando un topos del materiale supereroistico ad oggi ridondante – una squadra di soldati in maschera inizia ad attaccare la città con una serie di esplosioni, arrivando quindi allo scontro diretto con il gruppo di eroi e preparando quella che poi si rivelerà un’imminente catastrofe. Impegnati nello scontro, i Vendicatori subiscono per mano di Taskmaster un tentativo di furto della nuova fonte di energia – pericolosa e sperimentale – con cui viene alimentato il Quinjet del team; inutile dirlo, il nucleo della sorgente esplode e rade al suolo l’intera metropoli. Cinque anni dopo, morto Captain America nell’incidente e persa la fiducia dell’opinione pubblica nell’operato degli Avengers, il team sarà costretto a tornare di nuovo compatto ed unito di fronte ad una nuova terribile minaccia.
Se questo incipit vi rimanda ad un allegro pastiche di quanto visto nell’universo cinematografico Marvel con Civil War, Infinity War ed Endgame (con tanto di salto temporale tra questi ultimi), non sentiamo in tutta onestà il bisogno di smentirvi, vista l’influenza dalle suddette pellicole evidentemente avuta sulla produzione Square Enix. Laddove però anche nella impronta data alla comunicazione il titolo di Crystal Dynamics sembra puntare su una scala spropositata da blockbuster, lo stesso non si può dire della portata effettiva di una struttura incerta che ha ancora molto da dimostrare. Ultima nota a fondo pagina, prima di procedere con considerazioni più specifiche: grandioso il ritrovarsi di Nolan North e Troy Baker nel cast direttamente da Uncharted 4, rispettivamente nei panni di Tony Stark e Bruce Banner, ottima la presenza della veterana Laura Bailey (tra i mille ruoli, ha doppiato Mary Jane in Spider-Man dell’anno scorso), ma non possiamo non notare – al di là delle illustri voci – un certo pressappochismo nel design e nella realizzazione dei singoli modelli poligonali dei vari personaggi, considerata la magnitudine della produzione; si spera sia solo questione di uno sviluppo non ancora troppo avanzato.
A fronte di quanto da noi appreso negli ultimi giorni, quello che non può non apparire alquanto grave nell’ottica della comunicazione di un prodotto che mira a vendere milioni e milioni di copie è di sicuro l’assenza di un elemento identitario, netto fin dalle prime apparizioni. Ebbene, cos’è Marvel’s Avengers? A parole, sembra essere un gioco come servizio impostato sia su missioni single player, sia su missioni cooperative, con diversi elementi ruolistici che dovrebbero addirittura estendersi ad alberi delle abilità e sistemi di personalizzazione (qualcuno ha detto costumi?) per ciascun personaggio, questi ultimi avvolti attorno ad un circuito di loot alla Destiny o alla The Division. Profondità non indifferente dunque, sommata all’aggiunta progressiva di nuovi contenuti gratuiti, tra cui ovviamente ulteriori eroi controllabili ed ambientazioni. Il problema è solo uno: né nella demo a porte chiuse, né nel filmato presentato al pubblico (in gran parte scene di intermezzo renderizzate con il motore) è stato mostrato alcunché di quanto promesso.
La percezione degli hands-off è quella di una formula d’azione fuori tempo massimo
La percezione della totalità delle demo è quella di una formula d’azione fuori tempo massimo, anacronistica non solo nella pulizia grafica (che è il minimo), ma soprattutto nelle meccaniche, poco brillanti e in effetti prive di qualsivoglia guizzo creativo. La demo – in toto single player – muove la sua partenza dall’ingresso di Thor nella battaglia sul ponte di Golden Gate, spostandosi poi, in ordine, su Iron Man, Hulk, Captain America ed infine Vedova Nera. Ogni eroe dei cinque fornisce un’esperienza di gioco relativa naturalmente alle sue capacità, arricchita, oltre che da schemi di movimento dedicati, da abilità attive specifiche e mosse special con relativo tempo di ricarica. Per utilizzare un’abilità attiva si impiega uno dei due tasti dorsali del pad (R1 e L1 su Dualshock), per la special quasi sicuramente la combinazione della pressione di entrambi. Nel caso di Thor, senza dimenticare la ricarica, è possibile con i dorsali lanciare il martello Mjolnir contro i nemici, con la possibilità di elettrificare il colpo per infliggere ulteriore danno. Nemmeno a dirlo, Mjolnir può essere utilizzato per immobilizzare con il suo peso i nemici. Vi ricorda qualcosa? Esatto, l’Ascia del Leviatano in God of War (non sullo stesso piano qualitativo, poco ma sicuro).
Iron Man alterna fasi aeree più o meno dinamiche a fasi melee; Hulk – a quanto pare il più divertente da controllare – può afferrare gli avversari per poi utilizzarli come arma per colpirne altri, ed è anche in grado di battere le mani per creare un’onda d’urto devastante; Cap usa il lancio dello scudo come principale strategia offensiva, amplificata da una mossa ad aerea che sfrutta la carica elettrica; Vedova Nera, per ultima, ha la capacità di divenire invisibile e colpire dalla distanza. Da quanto emerso, il sistema di combattimento ricorda molto il free flow della saga di Batman Arkham, nonostante manchi di indicatori di risposta e blocco della visuale. Amplificano questa percezione pure stage ad arena, che contengono l’azione in aree limitate che vengono mano a mano raccordate da leggere sezioni platform. Non mancano nemmeno i quick time event, che terranno banco al grosso della transizioni gameplay/scena di intermezzo, senza considerare la probabile rilevanza degli eventi contestuali nei vari scontri con i boss (qui Vedova Nera contro Taskmaster).
Per ultimo, come accennato prima (e qui torniamo nella teoria di ciò che viene promesso e non mostrato), l’intera esperienza sarà giocabile in singolo, anche le missioni predisposte per la modalità cooperativa (fino a 4 giocatori), con l’aiuto – supponiamo – di un’intelligenza artificiale volta a gestire gli alleati. In ogni caso, ci saranno tratti della campagna (che sarà composta da diversi archi narrativi) cuciti in toto attorno al single player, attraverso il fluire da un eroe all’altro, esattamente come mostrato nella demo losangelina trattata sopra. Sbloccato via via il roaster di personaggi con sezioni dedicate, sarà poi possibile utilizzarne i vari componenti per livelli più liberi; tuttavia su questo versante le informazioni scarseggiano, quindi evitiamo di esprimerci oltre e vi rimandiamo ad ulteriori futuri approfondimenti.
Voi invece cosa ne pensate di Marvel’s Avengers? Condividete il nostro scetticismo? Fatecelo sapere nei commenti! Vi ricordiamo che Marvel’s Avengers, sviluppato da Crystal Dynamics ed Eidos Montréal e pubblicato da Square Enix, sarà nei negozi di tutto il mondo dal 15 maggio 2020.
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Bell’anteprima. Devo ammettere che tutti i dubbi sono leciti ma un gioco Marvel Avengers era da tempo in cima alla mia lista desideri. Potrei chiudere un occhio su qualche difetto pur di avere un gioco degno dell’universo Marvel. Crystal Dynamics non mi ha mai fatto impazzire ma a questo giro voglio essere ottimista. Incrociamo le dita!
Dopo una presentazione che mi aveva (ingiustamente direi) esaltato, l’unico sentimento che mi pervade adesso è l’angoscia. Speriamo bene per il futuro.