Red Dead Redemption 2, tutto quello che sappiamo

Aspettando di giocare il nuovo capitolo della serie Rockstar Games

Anteprima di Tommaso Stio

Da quando è stata annunciata la data di uscita ufficiale di Red Dead Redemption 2, milioni di giocatori in tutto il mondo (me compreso, ndr) hanno iniziato a contare i giorni che mancano all’arrivo nei negozi della nuova e imponente produzione di Rockstar Games. Questo perché la società americana fondata nel 1998 è diventata ormai un vero e proprio sinonimo di qualità, di coraggio e di chi ogni volta lavora per superare i propri limiti e dettare un nuovo standard di qualità. Lo si è visto con lo scorso capitolo, uscito nel lontano 2010 e più recentemente con GTA V che ha saputo creare un mondo aperto enorme, ricco e vario, un comparto online incredibilmente vasto e un inedito paradigma narrativo basato su tre protagonisti differenti.

Per questo motivo, rivivendo nuovamente le atmosfere del primo capitolo in diretta con voi su Twitch, ci è venuta voglia di pubblicare questo articolo per riassumere – in vista del 26 ottobre – tutto quello che sappiamo su Red Dead Redemption 2!

Un mondo come non lo avete mai visto

L’idea che c’è dietro allo sviluppo di questo videogioco è piuttosto chiara ed è stata ribadita più volte alla stampa: “stravolgere il concetto di mondo aperto così come il pubblico lo conosce”. E da parte nostra, non fatichiamo a credere che l’opera di Rockstar Games sia un qualcosa di proporzioni epiche e monumentali come mai prima d’ora. Già a partire dai trailer pubblicati sui social e dalle informazioni contenute nei comunicati stampa, apprendiamo che ciò che ci aspetta è veramente un qualcosa di inedito, di mai visto prima e che potenzialmente sbaraglierà la concorrenza dettando legge e stabilendo un nuovo standard qualitativo. L’impressione è che davvero, nei prossimi anni, RDR2 diventi un prodotto di riferimento, preso d’esempio ogniqualvolta ci troveremo dinanzi a un videogioco open world.

Il gioco ha l’ambizione di stravolgere il concetto di mondo aperto così come lo conosciamo

L’ambientazione è quella dell’America del 1899, un periodo alquanto peculiare perché caratterizzato dal sempre più aspro conflitto tra gli sceriffi federali e le bande di fuorilegge sparse per il territorio rurale. Il giocatore è chiamato a impersonare tale Arthur Morgan, bandito e componente di spicco della gang di Dutch che, dopo un colpo finito male nella città di Blackwater, è stata costretta a battere in ritirata. Arthur è cresciuto con la gang, la considera la sua unica famiglia e non conosce altro; per questo motivo è considerato dagli altri come una persona affidabile e disposta a tutto per proteggere e difendere un compagno. In virtù di questo, similmente a quanto costruito con i tre protagonisti di GTA V, in RDR2 al giocatore – pur controllando sempre Arthur – spetta il compito di gestire, mantenere ben saldi i rapporti con tutti gli altri membri attraverso missioni, dialoghi e opportunità da cogliere al volo.

L’aspettativa è quella di una caratterizzazione veramente meticolosa tale da rendere l’intreccio dei rapporti tra gli uomini realistico e credibile. Protagonista a parte, la gang è composta da Dutch van der Linde, Bill Williamson, Javier Escuella, Micah Bell, Sadie Adler, Charles Smith e anche dal buon vecchio John Marston. Per mantenere ben saldo il gruppo e migliorarne l’intesa, al giocatore è data la possibilità di chiedere a uno o più uomini di essere accompagnato per fare un colpo o per svolgere attività secondarie quali ad esempio la caccia e la pesca. Chiaramente, la banda di fuorilegge necessita per il proprio sostentamento di soldi, cibo e quant’altro per cui l’utente deve adoperare delle scelte con in mente il sostentamento di tutti e avere sempre un posto sicuro dove spostarsi e stazionare con l’accampamento che, tra le altre cose, svolge il ruolo di centro per le missioni e permette di incrementare l’intesa e la fiducia del gruppo.

Il diavolo sta nei dettagli

Lo sviluppo si è poi concentrato sopratutto su il miglioramento di quella che è una parte fondamentale del gameplay di RDR ovvero la cavalcatura. Oltre al classico ruolo di trasporto, in questo capitolo i cavalli sono intesi come dei veri e propri compagni per il protagonista. A differenti razze corrispondono diverse personalità e modi di reagire allo stress e alla fatica e, più tempo il giocatore passa in compagnia dell’animale, maggiore diventa l’intesa tra i due e quindi anche più facile controllare la bestia in situazioni di pericolo. Inoltre, il team ha spiegato di aver lavorato duramente per rendere le sessioni a galoppo molto fluide, con un nuovo sistema di controllo molto più meticoloso e animazioni precise.

Parlando del mondo di gioco invece, è bene precisare come il lavoro degli sviluppatori non si sia fermato soltanto alla creazione di una mappa enorme, varia e credibile. Per quello che è verosimilmente il progetto più vasto e ambizioso dello studio fino a oggi, il team si è rimboccato le maniche per creare un’esperienza di gioco capace di far immedesimare il giocatore nel suo universo, fargli percepire l’odore della polvere da sparo, il rumore di un Saloon, la paura dei duelli e farlo sentire parte di un qualcosa. In questo senso sappiamo che il titolo avrà anche un massiccio comparto multigiocatore, che ormai non può che prescindere da quanto è stato fatto con GTA Online ma che non ci è dato conoscere nel dettaglio e per il quale nutriamo un’ansia spasmodica.

Il giocatore potrà interagire o essere interpellato in maniera unica da qualsiasi personaggio presente

I passi avanti promessi dallo studio in ambito tecnico riguardano non solo un dettaglio grafico chiaramente superiore rispetto al passato, un nuovo sistema di illuminazione e gestione delle ombre ma anche un numero maggiore di animazioni, decisamente più fluide e una maggiore accuratezza dell’intelligenza artificiale di ogni nemico e compagno. Probabilmente la sfida più grande di RDR2 è proprio questa: creare un mondo aperto nel quale l’utente è libero di girare, parlare e interagire con qualsiasi personaggio e animale presente. Come misura di quanto appena detto, è stato svelato come gli utenti potranno parlare o essere interpellati da praticamente tutti gli NPC presenti e le interazioni non saranno mai le solite bensì cambieranno in base al personaggio e al contesto. Il giocatore è sempre libero di scegliere e creare il suo destino: possiamo chiedere a un carro che passa di rallentare per farci dare uno strappo oppure distrarlo o intimarlo con la violenza per impadronirci dei materiali trasportati. Allo stesso modo, dopo un crimine, si possono intimidire i testimoni soltanto parlando, senza necessariamente ricorrere alle armi, oppure spaventarli ed estorcere loro del denaro.

Red Dead Redemption 2

A otto anni di distanza dall’uscita del capitolo precedente, sta per arrivare sul mercato Red Dead Redemption 2 e le premesse sono davvero quelle di un titolo strabiliante, incredibilmente vasto e variegato, in grado di ridefinire il concetto di mondo aperto e narrazione in un videogioco. E mentre aspettiamo finalmente di poterci mettere le mani sopra, ribadiamo la nostra fiducia in Rockstar Games che, prendendosi tutto il tempo necessario, siamo sicuri avrà messo in piedi un’esperienza videoludica maestosa e indimenticabile per l’attuale generazione di console.

L’appuntamento, neanche a dirlo, è per il 26 ottobre su PlayStation 4 e Xbox One: noi siamo pronti, e voi?

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