Super Smash Bros. Ultimate: Cosa ci piace e cosa ci preoccupa

Super Smash Bros. Ultimate per Nintendo Switch è stato il tema centrale del Direct a E3 2018. Ma siamo sicuri che abbiano detto tutto?

Anteprima di Francesco Pagano

Ora che abbiamo salutato Los Angeles e il suo lunapark di novità e annuncio più o meno attesi è arrivato il momento di analizzare alcuni dei titoli presentati in fiera. Se parliamo di Nintendo è ovvio che il discorso ricada su Super Smash Bros. Ultimate. Del resto la quasi totalità del Direct e della successiva tre giorni di Nintendo Threehouse ha avuto come cardine principale l’atteso picchiaduro di Sakurai. Si può dire tranquillamente che abbiamo ricevuto una dose così massiccia di informazioni da lasciare poco spazio all’immaginazione. Eppure tanti sono i punti noti quanti sono quelli su cui abbiamo alcuni dubbi o non è stato detto pressoché nulla.

La grande ammucchiata bilanciata

Un aspetto che ha stupito tutto è la presenza di tutti i personaggi che nel corso degli anni si sono più o meno alternati sugli stage di Super Smash Bros. Un concentrato non solo di tutta la storia Nintendo passata e presente, ma anche di alcuni camei particolarmente graditi come Cloud e Ryu e soprattutto il ritorno di Snake dalla serie Metal Gear. E di contorno si sono visti anche tutti gli assistenti e gli oggetti, speciali e comuni, visti finora. Un tripudio di Nintendo style che potrebbe rischiare di portarsi appresso anche tutte quelle criticità di bilanciamento che gli appassionati e giocatori competitivi hanno imparato a conoscere a loro spese. Se questo implichi anche l’assenza di futuri DLC a pagamento non è ancora chiaro. Qualche assente c’è, ma se vuoi rendere il gioco una versione definitiva non puoi offrirlo a bocconi.

Per fortuna dalla dettagliata serie di modifiche al pattern di attacchi del roster pare proprio che Sakurai e soci abbiano raccolto la valanga di richieste di correzione sul bilanciamento dei personaggi e ne abbiano fatto un sunto in questo capitolo che Sakurai ha dichiarato poter essere quello definitivo e anche l’ultimo della serie (anche se noi non ci crediamo neanche un poco). Si può intendere quindi che il gioco, come riportano molte anteprime, possa aver raggiunto la quasi perfezione al livello di gameplay e che possa quindi trovare una sua collocazione come prodotto da e-sport per molti, molti anni.

L’ammucchiata che vedremo in Super Smash Bros. Ultimate vedrà protagonisti anche gli Amiibo. Come accaduto con il capitolo per Nintendo Wii U e 3DS, ognuna delle statuette avrà interazione con il gioco nella stessa formula con cui questo accadeva in passato. Avremo ancora possibilità di riesumare dalle loro polverose teche gli Amiibo e schierarli al nostro fianco per allenarci quando non avremo amici online da sfidare. E per i collezionisti ci sarà anche spazio per quella di Ridley (che io bramo come tantissimo) e un nuovo Inkling.

60 FPS e con un controller dal passato

Anche le promesse di risoluzione e frame rate sono davvero incoraggianti. Super Smash Bros Ultimate dovrebbe girare a 1080p quando il sistema è in modalità TV e a 720p in modalità portatile con il frame rate che in entrambi i casi sarà settato sui 60 FPS. Ancora presto per dire quanto sarà effettivamente stabile, ma è un buon punto di partenza. Una piccola chicca che abbiamo visto e che potrebbe essere apprezzata da molti giocatori è l’apparizione di una minimappa che mostra la posizione dei personaggi quando sono fuori dallo schermo. Niente di particolarmente incisivo sul gameplay, ma comunque un buon punto di partenza.

Ma il più bel regalo che Nintendo ha fatto ai giocatori storici di Super Smash Bros è il ritorno del controller GameCube in una nuova versione con collegamento USB, uno dei pad più apprezzati dagli appassionati di Smash per la sua ergonomia e forma inconfondibile. Un oggetto che sarà certamente parte della dotazione di molti giocatori. Non sappiamo se potrà sostituire completamente il Controller Pro (comodissimo a mio avviso) ma è pur sempre una valida alternativa per i puristi dell’amarcord.

Manca ancora qualcosa, caro Sakurai

La presenza di tutte queste informazioni e proiezioni sul futuro non può non gettare qualche ombra sugli ambiti non approfonditi e che tutti noi vorremo vedere presto in azione. Perché tutto sembra perfetto, tutto sembra completo, ma in realtà mancano le informazioni su tutta l’infrastruttura online del gioco. In questo senso vanno i dubbi sulla gestione dell’online, praticamente mai nominato. Non sono stati dati dettagli sulla eventuale presenza di classifiche, sfide settimanali, modalità simili alle leghe di Splatoon 2 o eventi in stile ARMS. Tutto troppo fumoso in tal senso.

Tra gli scettici aleggia anche qualche perplessità sul comparto tecnico che dalle prime immagini sembra aver perso di dettaglio in favore di una migliore illuminazione e forse per migliorare le prestazione online. Qualcuno è rimasto un po’ perplesso, ma la mia idea è che ci sia stato un tentativo di valorizzare maggiormente gli effetti di luce e particellari. Troppo presto per dirlo, ma non una idea impossibile. Certo, un compromesso tecnico sarebbe per certi versi più che accettabile per avere un gameplay fluido anche in rete.

Il vero punto critico per molti, compreso me, è la modalità storia. Tanto attesa da tutti e praticamente non menzionata in nessun momento di Direct e Threehouse. Ci sarà? Non è dato saperlo. Gli indizi porterebbero verso la sua assenza, visto che nessuna anteprima l’ha menzionata. Se davvero Sakurai e il suo team hanno letto e incamerato tutte le critiche e richieste dei giocatori non è possibile che non abbia pensato di inserirlo. Magari vedremo qualcosa più vicino a sfide speciali tipo quelle della versione Wii U anche se sarebbe comunque un po’ poco.

Inutile fasciarsi troppo la testa ora, inutile fare troppi voli pindarici. Nintendo avrà sicuramente in serbo di ancora segreto che tirerà fuori al momento giusto durante un altro Direct che sicuramente verrà pubblicato nei prossimi mesi e porterà in dote i dettagli che tanto desideriamo. O almeno è questo che speriamo.

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