Tutto quello che sappiamo su Days Gone

Un quadro generale dopo le informazioni emerse nei giorni scorsi

Anteprima di Domenico De Rosa

Quando c’è stato presentato in occasione dell’E3 2016, tutti noi pensammo di poter metterci sopra le mani in tempi brevi. Invece quello che ci fu proposto da Sony Bend Studio non fu altro che un piccolo-grande assaggio di Days Gone, assaggio riproposto all’E3 successivo con un’altra porzione di inediti contenuti. Poi il nulla assoluto. La strategia di Sony e Bend Studio sembrava essere chiara: noi vi mostriamo qualcosa, poi ce lo sviluppiamo con calma! Dal 2017 fino a qualche giorno fa, del titolo esclusivo per PlayStation 4 non era trapelato quasi nulla (a parte qualche informazione base), poi improvvisamente è come se fosse scoppiata una bomba piena zeppa di dettagli. Days Gone sarà il protagonista del numero di giugno di Game Informer, che dedicherà al gioco ben quattordici pagine. A quanto pare però nessuno ha resistito fino a giugno, nemmeno la stessa rivista, che ha deciso di far emergere la maggior parte delle notizie prima del previsto. Io penso che l’abbia fatto perché qualche dettaglio stava già iniziando a trapelare per mano di altri siti o tramite le solite spifferate di qualche insider, ma fatto sta che adesso abbiamo un quadro abbastanza completo di ciò che Days Gone proporrà ai giocatori PlayStation 4. Tramite il canale YouTube del magazine è stato pubblicato il gameplay della prima ora del gioco… ma il mio consiglio è di non guardarlo per non rovinarvi l’esperienza futura!

Finalmente possiamo quindi mettere insieme i pezzi del puzzle e dare una forma ben definita a ciò che sarà realmente Days Gone. Il gioco si presenta come un survival horror post-apocalittico dove la parola d’ordine è “sopravvivenza”. Alla base della storia principale non c’è né la ricerca di una cura per l’epidemia che ha generato i Freaker (gli zombie di Days Gone), né una qualche missione votata alla salvezza dell’umanità. Sopravvivere e basta! Deacon St. John, il protagonista-motociclista del gioco, dovrà dunque girovagare per il mondo insieme alla sua fidata moto e allo scapestrato gruppo di umani non infetti, che potranno essere alleati, neutrali oppure ostili a seconda del nostro rapporto verso di loro oppure dalla loro natura “mutata” da quelle nuove condizioni di vita. L’ombra di titoli quali The Last of Us sembrerebbe proiettata su ogni aspetto del gioco, ma gli sviluppatori hanno assicurato che saranno due giochi assai differenti e in effetti, sembrerebbe proprio così. Mentre il capolavoro di Naughty Dog propone un’esperienza molto lineare, concentrandosi di più sulla trama, Days Gone sarà un gioco assai più vasto, con aree più grandi ed esplorabili e una componente open world che dovrebbe influire molto, soprattutto sul gameplay. John Garvin, il direttore creativo del survival horror, ha affermato ai microfoni di Game Informer che occorreranno almeno trenta ore per completare Days Gone, ore che aumenteranno man mano che i giocatori si spingeranno oltre la trama principale:

“Per farvela breve, la campagna durerà una trentina di ore, ma il modo in cui si evolverà sarà differente per ogni giocatore.” – John Garvin

Le differenze con The Last of Us non finiscono qui. Mentre l’avventura di Joel ed Ellie proponeva un solo e unico finale, in Days Gone è stato già annunciato che saranno presenti più finali, che potranno essere determinati dalle azioni che i giocatori compiranno nel corso della loro avventura. Azioni che avranno ripercussioni anche sugli NPC: saremo noi a determinare il destino di alcuni personaggi non giocanti, meccanica che apprezzo molto dato che ci permetterà di rendere “nostra” l’intera esperienza di gioco. Saremo sempre noi gli artefici della storia e non soltanto lo scrittore della sceneggiatura… si scrittore, perché le trenta e passa ore di storia del titolo sono state messe su “carta” da una singola persona. Niente male! Quando parliamo di missioni principali, è bene precisare che Bend Studio ha curato nei minimi particolari anche le missioni secondarie: ognuna di queste sarà comunque legata alla trama del gioco: gli sviluppatori hanno confermato che nell’esclusiva PlayStation 4 non ci saranno le odiatissime fetch quest, ovvero le missioni di consegna inserite “per allungare il brodo”.  L’avete capito, qui si rischia di ritrovarci tra le mani un gioco che potrebbe proporre meccaniche mai viste prima.

Gli zombie, i Freaker sono il fulcro centrale di Days Gone e sembrerebbero essere più famelici che mai. Possono attaccarvi in solitaria, in piccoli gruppi o fare comunella e dare vita a temibili orde composte da centinaia di non morti. La mia speranza è che le sessioni “orda” siano state rese libere e con un gameplay che possa proporre vari approcci differenti. Sarei molto deluso se in questi frangenti, il gioco diventasse troppo lineare e portato su singoli binari da percorrere per salvare la propria pelle. Anche il meteo e il ciclo giorno/notte avranno un ruolo importante e influiranno molto sia su Deacon, sia sui Freaker. In condizioni atmosferiche avverse, come per esempio forti nevicate, per il nostro protagonista sarà molto difficile guidare la sua moto oppure incamminarsi alla scoperta di un posto. Gli zombie invece sembrerebbero andare d’accordo con le pessime condizioni meteorologiche e inoltre, durante le ore notturne questi saranno sia più numerosi, ma soprattutto più aggressivi. Sony Bend ha anche svelato alcuni particolari su Deacon e la sua moto: la sua due ruote potrà essere potenziata, ma questo già lo sapevamo. Ciò che invece non si sapeva era che non sarà possibile personalizzare il protagonista con abiti nuovi. Non disperate, perché se a Deacon non sarà possibile cambiare neanche un paio di mutande, la nostra moto potrà essere personalizzata, anche se al momento non è stato specificato in che modo. Inoltre potrà subire anche dei danni: quando questa si romperà, bisognerà necessariamente perlustrare la zona circostante alla ricerca di pezzi di ricambio, reperibili in auto abbandonate o in altri luoghi. Infine, sono emerse anche le prestazioni su PlayStation 4 Pro: Days Gone garantirà una risoluzione di 4K su PlayStation 4 Pro tramite la tecnica del checkerboard rendering e girerà a 30 frame al secondo.

“È diverso da qualsiasi altro gioco di zombie che voi abbiate mai giocato prima. Non conosco nessun open world con caratteristiche del genere!” – John Garvin

L’appuntamento per quanto riguardo l’arrivo di nuovi dettagli su Days Gone è fissato per il mese di giugno. Game Informer ha pronte le sue quattordici pagine dedicate a quello che speriamo possa diventare l’ennesimo ottimo titolo per PlayStation 4, mentre Sony Interactive Entertainment mostrerà qualcosina del gioco all’E3, ma non aspettatevi nulla di eclatante come negli anni scorsi. Dal canto mio, spero che Days Gone possa realmente essere quell’open word survival differente tanto decantato dagli sviluppatori. Quello che ho visto fino a questo momento mi sembra molto promettente, ma è anche un qualcosa che sa un po’ di minestra riscaldata, dato che molto del gioco è stato già proposto in precedenza da “altri”. La speranza mia e degli altri giocatori è che fino a questo momento nel calderone che ci ha proposto, il team di sviluppo abbia messo a riscaldare soltanto il brodo, tenendo la carne in disparte per i giorni migliori. Intanto, i giorni sono realmente andati fin troppo oltre, perché per poter giocare Days Gone bisognerà attendere il 2019. L’ultimo regalo fattoci dallo studio di sviluppo è che il gioco verrà pubblicato prima di The Last of Us: Part 2 e indirettamente, ci hanno informato anche sull’anno d’uscita di quest’ultimo. Grazie mille e buon lavoro Bend Studio!

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