Abolizione diritto all’aborto in USA, l’industria videoludica mostra il suo disappunto

Tutti hanno voluto far sentire la propria voce

Notizia di Jury Livorati

Le connessioni tra il mondo dei videogiochi e le notizie di attualità sono sempre maggiori. La diffusione del medium videoludico, infatti, lo ha trasformato in un fenomeno culturale capace di condizionare, indirizzare e, in senso lato, interfacciarsi con persone da tutto il mondo. Non stupisce, quindi, che gli sviluppatori, gli editori e tutti i soggetti coinvolti nell’industria tendano sempre più spesso a prendere posizione nell’ambito di determinate tematiche, non ultime il diritto alla libertà sessuale o la guerra in Ucraina. La decisione con cui ieri la Corte Costituzionale americana ha deciso di abolire il diritto all’aborto negli Stati Uniti è stata un’altra notizia che ha trovato ampia cassa di risonanza nel settore.

Bungie, per citare uno degli studi che ha preso posizione, ha affermato fin da subito la sua disponibilità ad aiutare anche economicamente i suoi dipendenti eventualmente costretti a spostarsi in altri stati per procedere a interruzioni di gravidanza. La lista è poi rinfoltita da Insomniac Games, Naughty Dog, Sony Santa Monica, Sony San Diego, Sony Bend, Sucker Punch e Guerrilla Games. Non solo PlayStation Studios, però, visto che anche Electronic Arts, Ubisoft, Bethesda, Devolver Digital, Niantic, Innersloth e tanti, tanti altri hanno voluto gridare a gran voce il loro disappunto. Un disappunto che il team di Super Meat Boy veicola con poche, semplici parole: “La Corte Suprema può andare a farsi f***ere!“.

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