Apple modifica le regole per permettere i servizi in streaming come Stadia e xCloud

Ma le nuove regole sono tutt'altro che "permissive"

Notizia di Daniele Ciccarelli

L’arrivo del nuovo iPhone è sempre più vicino, ma Apple sta facendo parlare di sé per altri motivi, come sappiamo infatti non molto tempo fa per Microsoft e Google è stato impossibile offrire i loro servizi di streaming di videogiochi per via delle sue stringenti politiche.

Questo ovviamente ha scontentato e non poco l’utenza, quindi Apple si è vista “costretta” a modificare il suo regolamento per poter permettere la fruizione dei contenuti offerti da xCloud e Stadia.

Voi direte che il problema quindi è risolto? No, non è così. Le “nuove regole” di Apple difatti rappresentano un ostacolo ugualmente insormontabile. Pensate che per poter permettere l’avvio di un gioco dal servizio, ogni titolo contenuto nel catalogo di Stadia o xCloud dovrà avere una app indipendente sull’App Store di Apple.

Quindi ad esempio se il xCloud nella sua libreria ha cento titoli, ci dovranno essere cento singole App all’interno del market di Apple.

Non è finita qui, ogni gioco dovrà permettere l’accesso utilizzando un ID Apple e tutti i contenuti in-game acquistabili dovranno passare dallo store di Apple che guadagnerà ad ogni transazione il 30%.

Per concludere, ogni aggiornamento che dovrà essere applicato ad uno dei titoli presenti necessiterà della verifica e dell’approvazione di Apple. Senza voler dar giudizi di parte, ci pare però ovvio che questo non sia il modo giusto di aiutare la community perché, non c’è dubbio, che gli unici a rimetterci per questa situazione saranno proprio gli utenti finali. Ci auguriamo dunque che la società possa rivedere ulteriormente le proprie politiche per permettere a milioni di utenti potenziali di poter usufruire di Stadia e xCloud.

Voi da che parte state? Preferite una procedura più complessa oppure Apple dovrebbe scendere a compromessi?

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