Assassin’s Creed non doveva avere missioni secondarie

Tutte le missioni secondarie in 5 giorni perché il figlio del CEO aveva ritenuto che il gioco fosse troppo noioso

Notizia di Riccardo Amalfitano

Ogni giorno giochiamo a molti videogiochi diversi e non sempre conosciamo le storie e gli aneddoti che si celano dietro il loro processo di sviluppo. Tuttavia, recentemente è stata condivisa una strana storia su Assassin’s Creed e sulla creazione delle missioni secondarie.

Mentre rispondeva a un tweet che chiedeva alle persone di raccontare una storia dell’orrore in cinque parole, Charles Randall, il principale progettista di intelligenza artificiale dietro il primo titolo di Assassin’s Creed, ha raccontato la vera storia dietro l’aggiunta delle missioni secondarie al gioco. Assassin’’s Creed inizialmente non avrebbe dovuto includere side quest. Quando il gioco era ormai pronto per il lancio, il figlio del CEO ci ha giocato in anteprima ma non è sembrato particolarmente soddisfatto poiché, oltre alla storia principale, non c’era altro da fare. Di conseguenza Ubisoft Montreal è dovuta correre ai ripari. Randall ha suggerito di aggiungere alcune missioni secondarie e incredibilmente il lavoro è stato fatto in soli cinque giorni.

Tuttavia, come spiega Randall, il processo di sviluppo aggiuntivo, seppur estenuante, è stato del tutto volontario. Diede vita ad un team di 4 o 5 persone e riuscirono a terminare il lavoro. Il poco tempo a disposizione, portò inevitabilmente le missioni secondarie a soffrire di alcuni bug e glitch. Uno dei bug più famosi era legato all’assassinio dei Templari, che non permetteva di ucciderne uno. Riavviando il gioco, il Templare risultava essere morto.

Assassin’s Creed è stato pubblicato nel 2007 per Xbox 360, PlayStation 3 e PC. Entro la fine dell’anno, la serie avrà la sua dodicesima voce principale quasi tredici anni dopo la sua nascita: Assassin’s Creed Valhalla.

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