Battlefield 2042, mappe enormi ma ricche di cose da fare grazie al “clustering”

DICE spiega la sua nuova filosofia sul level design

Notizia di Jury Livorati

Dopo la presentazione ufficiale e i primi video dedicati a Battlefield 2042, DICE sta rivelando alcune informazioni aggiuntive sul suo attesissimo sparatutto. Con l’aumento delle dimensioni dei match, in particolare, che passano da sessantaquattro giocatori (32v32) a centoventotto (64v64), un aspetto molto importante è quello delle mappe. Anche se intuitivamente verrebbe da pensare che è sufficiente aumentare le dimensioni delle mappe e aggiungere veicoli, edifici e giocatori, DICE la pensa in modo diverso e più complesso. Il Design Director Daniel Berlinm in particolare, ha esposto la nuova filosofia del team di sviluppo in tal senso.

Abbiamo modificato il nostro approccio al level design, perché non era sufficiente rendere le mappe più grandi e ridistribuire le location. Non funziona così. Quindi ci siamo portati verso una nuova mentalità di progettazione che chiamiamo clustering. Con il clustering realizziamo enormi campi di battaglia di fronte ai giocatori. Ma all’interno di questi enormi campi di battaglia ci sono gruppi di obiettivi da portare a termine.

In altre parole, in qualunque punto della mappa ci si trovi avremo di che divertirci. In caso contrario avremmo potuto trovarci a correre per le mappe, magari restando lontani dall’azione vera e propria, o arrivando quando il grosso era finito, con il rischio di annoiarci. A quanto pare, dunque, DICE ha pensato in grande, senza però dimenticare lo scopo principale di un videogioco: risultare interessante per ognuno dei centoventotto utenti coinvolti in ogni partita. Sempre a proposito di mappe, segnaliamo anche un’immagine comparativa tra quelle di Battlefield 2042 e quelle dei precedenti capitoli.

Battlefield 2042

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