Non si parla da un po’ di tempo di Cyberpunk 2077, e con “un po’ di tempo” intendiamo qualche ora di seguito. Scherzi a parte, le ultime notizie avevano a che fare con la brutta vicenda dell’attacco hacker allo sviluppatore polacco, minacciato di diffusione di codici sorgente e dati privati a meno che non avesse pagato un riscatto. Riscatto che la compagnia ha rifiutato di riconoscere e che ha portato, stando alle voci, alla messa all’asta della documentazione sottratta illecitamente. In tutto questo bailamme resta però un problema di fondo legato al gioco e allo stato disastroso in cui è stato rilasciato mesi fa. Gli utenti, insomma, sono in paziente attesa delle patch correttive promesse.

Sembra però che la timeline che CD Projekt Red aveva divulgato non possa essere rispettata. Già la prossima patch importante, la 1.2, slitta a una generica seconda metà di marzo. “Anche se desideravamo con tutto il cuore di poter distribuire la patch nelle tempistiche previste, il recente cyber-attacco alle infrastrutture del nostro studio e la dimensione dell’aggiornamento non lo rendono possibile”, recita un tweet. Un rinvio che fa tornare alla mente le infinite schermate gialle di aggiornamento dei lavori a cui ci siamo abituati negli anni. “Il nostro obiettivo con la patch 1.2 va oltre ogni precedente aggiornamento. Abbiamo lavorato a numerosi miglioramenti generali e correzioni e abbiamo altro lavoro da fare per accertarci che tutto vada come deve. Con ciò in mente, puntiamo a un rilascio nella seconda metà di marzo.”

Seguono i ringraziamenti di rito, ma la verità è che dovremo abituarci a simili ritardi. Che il tutto sia davvero legato all’attacco hacker, al Covid o alle difficoltà degli sviluppatori, resta il fatto che gli interventi su Cyberpunk 2077 saranno numerosi e complessi. Non prendiamo troppo sul serio le scadenze che Marcin Iwiński aveva pubblicato insieme al suo video di scuse e mettiamoci il cuore in pace per avere la versione corretta e perfettamente funzionante del gioco tra diversi mesi.