Appena arrivati sugli scaffali Pokémon Spada e Scudo, non smettono di far parlare di sé, mantenendo la tradizione di ogni iterazione della saga.
Conquistando i principali favori di critica e pubblico, nonostante qualche stonatura, il gioco è un successo annunciato.
Come di consueto Digital Foundry ha proposto la propria analisi tecnica anche su quest’ultimo capitolo, mettendo di nuovo sotto la lente l’amata Nintendo Switch.
Innanzitutto, si nota subito la somiglianza del setup dell’engine utilizzato con quanto visto in Pokémon Let’s Go. Dal report emergono note positive per la vastità delle ambientazioni e la buona densità della vegetazione, in combinazione al buon utilizzo dell’effetto bloom. Tuttavia stonano le ripetizioni di decorazioni delle location, le texture di bassa qualità e gli evidenti effetti di pop-in che si verificano a distanze ravvicinate rispetto alla visuale. L’assenza della minima traccia di anti-aliasing e l’apparizione dal nulla dei personaggi non giocanti hanno fatto scontenti non pochi osservatori.
L’illuminazione dell’ambiente, in particolare della vegetazione, appare convincente, regalando apprezzabili effetti in base all’ora del giorno e al meteo, riproducendo le ombre realisticamente. Sfortunatamente non è minimamente paragonabile all’esperienza regalata da Monolith Soft in Xenoblade Chronicles 2. Un particolarità che va sottolineata è la cura con la quale sono realizzate le costruzioni dei piccoli centri, che almeno da fuori appaiono uniche tra loro.
Senza infamia sono le transizioni della risoluzione, che si alternano nel titolo. Da 1080p a 864p in modalità docked (a seconda del rendering di ambienti interni o esterni) e da 720p a 576p in modalità portatile. Apprezzabile la fluidità che vede il frame-rate rimanere stabile attorno ai 30 fotogrammi al secondo, escludendo il brusco calo in corrispondenza degli incontri con i pokémon selvatici.
Per quanto concerne le animazioni dei pokémon durante i classici scontri si notano le stesse movenze viste negli ultimi capitoli su 3DS. Un discorso simile vale per i modelli 3D, che seppur rendano un impatto visivo più morbido e pulito per via della risoluzione maggiore, rispecchiano le geometrie già viste in passato. Una nota stonata, viste le dimensioni più contenute del Pokédex rispetto ad altre iterazioni della saga. Ci si sarebbe, quindi, attesi un maggiore ammodernamento di questi aspetti.
In definitiva Pokémon Spada e Scudo non brillano tecnicamente e ammettiamolo, a discapito dell’inevitabile stacco generazionale e della conseguente vastità del mondo di gioco ci si aspettava decisamente di più da Game Freak. Che lo sviluppatore abbia abituato troppo bene il pubblico, creando stupore sfruttando console di gran lunga meno performanti, vedasi GameBoy o (3)DS.
Il quadro che si delinea in questo momento sembra apparirci abbastanza chiaro; gli sviluppatori first party faticano già ora nella realizzazione di un titolo esclusivo e di punta per Switch. Che il momento del prossimo aggiornamento hardware della console non sia così lontano oppure la storica software house aggiusterà la mira nel prossimo titolo? Vi rimando all’articolo che include tutte le indiscrezioni. Fateci sapere la vostra e seguiteci per rimanere sempre sul pezzo.
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Mamma mia, devo ancora recuperarlo ma non vedo l’ora!