E3 2020, Bethesda non terrà un evento in streaming

Mentre Microsoft, Ubisoft e Devolver Digital ospiteranno streaming live invece della consueta conferenza stampa dell'E3 2020, Bethesda ha altre idee

Notizia di Riccardo Amalfitano

Il Coronavirus ha già portato al rinvio o addirittura alla cancellazione di svariati eventi, fra questi c’è l’E3 2020. Tuttavia, alcuni dei publisher che solitamente partecipano all’evento losangelino, tra cui Ubisoft e Microsoft, hanno già annunciato che le loro conferenze stampa si terranno in digitale, cosa che invece non farà Bethesda.

Pete Hines di Bethesda Softworks ha annunciato ufficialmente via Twitter che la società non ha in programma un evento in live stream a giugno per sostituire la conferenza stampa cancellata dell’E3 2020. Ciò sarebbe inedito, in quanto la società ha avuto un E3 Showcase sin dalla sua prima presentazione nel 2015. Detto questo, Hines alla fine ha chiarito che ci sono tante novità sui prossimi progetti di Bethesda che saranno condivise con i fan nei prossimi mesi.

Sono passati quasi due anni da quando Bethesda ha annunciato The Elder Scrolls VI e Starfield all’E3 2018. Mentre la maggior parte dei fan sperava di ottenere nuovi dettagli su entrambi i progetti durante l’E3 2020, il Coronavirus ha sconvolto tutto. Oltre a Starfield e Elder Scrolls VI, il nuovo titolo di Deathloop e Arkango Studios e la nuova esperienza horror di Ghostwire: Tokyo sono alcuni degli altri progetti di cui Bethesda dovrebbe parlare dettagliatamente nel prossimo futuro.

L’ultimo titolo pubblicato dal colosso è stato DOOM Eternal, che ad oggi rappresenta uno dei giochi più importanti del 2020 tanto da essere già riuscito a battere il record per le vendite iniziali del franchising soltanto una settimana dopo il lancio.

Ci sono 1 commenti

Lukyno18
Lukyno18 "Master of the Universe"
Complimenti, ti sei registrato!NiubboChiacchierone!Guardone!Gameplay Café è il mio ritualeJuniorE3 2019 Special!MasterCapata in boccaPelé
2 Aprile 2020 alle 9:26

ahahahah, vabbè con la scusa si evitano l’ennesima figuraccia. Sono sempre più convinto che nel mondo del gaming attuale i publisher third party non possano più sopravvivere, fatta eccezione di chi vive su alcune IP molto remunerative ma che poco hanno a che fare con i giochi di livello (Fifa etc.)

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