Gamestop, al via il taglio degli stipendi per fronteggiare la pandemia di Coronavirus

Misure a quanto pare necessarie

Notizia di Riccardo Amalfitano

Di tutti i settori dell’industria colpiti dalla pandemia di Coronavirus, i rivenditori sono fra le categorie maggiormente danneggiate. Recentemente Gamestop ha chiuso oltre 300 negozi, fra questi, tutti gli store nello stato del Massachusetts. Tuttavia, col passare del tempo e considerando che il virus non mostra segni di cedimento, il colosso della vendita al dettaglio di videogiochi e gadget sta intraprendendo ulteriori azioni, tra cui enormi riduzioni salariali per i suoi dirigenti.

Annunciato attraverso un comunicato stampa, il CEO di Gamestop, George Sherman, dovrà affrontare una perdita temporanea del 50% del suo stipendio base. Jim Bell, direttore finanziario dell’azienda, insieme ad altri membri del gruppo dirigente esecutivo di Gamestop, dovrà affrontare un taglio del 30%. I membri del consiglio di amministrazione dell’azienda devono inoltre far fronte a un compenso ridotto del 50%.

Inoltre, a partire dal 26 aprile, “determinati dipendenti” riceveranno una retribuzione ridotta. La retribuzione totale persa sarà compresa tra il 10 e il 30 percento. Il personale aziendale potrebbe essere temporaneamente licenziato o prendere parte a una settimana lavorativa ridotta o a un programma retributivo.

Per quanto riguarda la riapertura dei punti vendita, in Carolina del Sud e in Georgia, la società sta iniziando il processo di riapertura dei negozi, con altri stati che seguiranno nelle prossime settimane. Fra questi: Italia, Germania e Austria.

Secondo il comunicato, Sherman ritiene che la società sarà in grado di uscire dalla pandemia in uno stato stabile:

“La situazione rimane incerta, tuttavia, il nostro bilancio è solido e crediamo di disporre di liquidità sufficiente per il futuro e continueremo a prendere tutte le misure necessarie per assicurarsi che GameStop rimanga un’azienda forte e vivace alla fine di questa crisi”.

Gamestop negozio
“Dove sono andati i tempi d’una volta, per Giunone” (cit.)

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