“Halo è per tutti”: 343 Industries difende una ragazza derisa nel multiplayer

La discriminazione non conosce barriere neanche nei videogiochi

Notizia di Jury Livorati

Un paio di giorni fa era diventato tristemente virale un video che mostrava il momento esatto in cui la streamer GrenadeQueen veniva derisa da altri giocatori della beta multiplayer di Halo Infinite, i quali la invitavano con sorrisi denigratori a lasciar perdere il gioco e a dedicarsi a qualcos’altro, sostenendo che quella non fosse materia per lei. Si è trattato di un evento non isolato e di cui ci sono molti esempi passati e in diversi giochi, a dimostrazione di quanto una certa parte tossica della community ritenga ancora che i videogiochi, o alcuni generi in particolare, siano un passatempo esclusivamente maschile.

Sulla questione era intervenuto subito Seamus Blackley, il designer della primissima Xbox, che su Twitter ha linkato il video scrivendo che “questo non era il futuro di Xbox che avevo in mente. Come community e con l’aiuto di Microsoft, questi fenomeni devono essere segnalati e fermati. Ci vorrà un lavoro di squadra tra giocatori, sviluppatori e produttori di console per cambiare le cose, ma ormai è ora. Anzi, è già tardi.”

Gli stessi sviluppatori di Halo hanno voluto lanciare un messaggio positivo a proposito di questo fastidioso episodio. Sempre su Twitter, l’account ufficiale di Jerry Hook, head of design di 343 Industries, ha condiviso la fotografia di un gruppo di ragazze a un evento competitivo di Halo. Il messaggio a corredo recita “Halo è per tutti”, in chiaro contrasto alle parole che i compagni di squadra di GrenadeQueen hanno rivolto alla streamer. Una piccola soddisfazione, ma un importante punto di partenza contro le inutili discriminazioni che minacciano anche il mondo dei videogiochi.

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