Microsoft: The Last of Us: Parte II è magnifico (ma il gunplay fa schifo)

Una recensione interna elogia il gioco, con un'eccezione

Notizia di Jury Livorati

I documenti emersi nell’ambito del processo tra Epic Games e Apple hanno portato a galla una curiosa e insolita testimonianza. Si tratta di una recensione interna di Microsoft e dedicata a The Last of Us: Parte II. Il documento integrale è reperibile a questo indirizzo e vale davvero la pena leggerlo, soprattutto per tutti coloro che sono convinti che le recensioni della stampa videoludica fossero pompate e che quelle dell’utenza fossero mosse da fanboy-ismo. Una fonte più distaccata e oggettiva della diretta concorrenza di Sony non potrebbe esistere, infatti, e il suo giudizio è ampiamente positivo.

Tra le osservazioni degne di note ce n’è una che parla del modo in cui Naughty Dog ha sacrificato la possibilità del giocatore di risultare incisivo nello sviluppo del personaggio e della storia. Una cosa che non rappresenta un difetto, dal momento che non è tassativo che tutti i giochi permettano di plasmare la trama e i suoi protagonisti, e che dà la possibilità allo sviluppatore di indirizzare il giocatore verso esiti predeterminati e capaci di trasmettere emozioni forti.

Tutti gli aspetti di The Last of Us: Parte II rappresentano un miglioramento rispetto al primo capitolo anche secondo Microsoft. Le aree di combattimento più ampie, l’intelligenza artificiale potenziata e la libertà concessa nell’approccio a ogni combattimento sono punti a favore. Anche il livello di dettaglio grafico è da primi della classe e rappresenta un significativo passo avanti rispetto a quanto qualunque altro sviluppatore abbia fatto su console e PC. Una serie di considerazioni che portano la recensione a concludersi con un “lo abbiamo amato, ci siamo divertiti un mondo a giocarlo e ci ritroviamo a ripensare ai protagonisti e alle loro storie anche dopo aver finito la partita.”

Non mancano i lati negativi, che riguardano direttamente e indirettamente i combattimenti. “Naughty Dog non sembra ancora in grado di creare un gunplay decente in nessuno dei suoi giochi“, scrive molto nettamente il recensore. “E questo non rappresenta un’eccezione. Per loro fortuna il tutto si adatta alle tematiche del gioco e spinge il giocatore a un approccio stealth piuttosto che frontale.” Anche il sistema di passaggio da un’arma all’altra è molto criticato, sottolineando come servirebbe un pollice sinistro aggiuntivo per usare correttamente i comandi, i quali risultano frustranti soprattutto nelle fasi più concitate.

In conclusione, la recensione conferma la bontà del titolo e, molto onestamente, ne segnala i limiti, fornendo a tutti un documento importantissimo per capire quali aspetti interessano il mondo dietro le quinte del mercato videoludico.

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