Splinter Cell Remake, inganniamo l’attesa ricapitolando quel che se ne sa per ora

Dopo l'annuncio serviranno diversi mesi prima del lancio

Notizia di Jury Livorati

Una delle notizie bomba della settimana è stata quella dell’annuncio ufficiale dei lavori sul remake di Splinter Cell. I rumor e le speranze si sono susseguiti letteralmente per anni, quindi il video con cui Ubisoft ha reso pubblica la decisione di mettersi davvero al lavoro sul progetto è stato il coronamento dei desideri di molti storici fan della serie. II problema, se così lo si può chiamare, è che i lavori sono appena all’inizio, motivo per cui non possiamo sperare di mettere le mani sul prodotto finito prima di diversi mesi, o meglio anni. Nel frattempo possiamo però fare una scorpacciata con i pochi dettagli emersi finora e poi mandare in letargo il nostro hype concentrandoci su altro.

Per prima cosa, il remake interesserà lo Splinter Cell del 2002. Dietro allo sviluppo c’è Ubisoft Toronto e il remake prevede un rifacimento da zero con il nuovo motore proprietario Snowdrop, lo stesso usato per i futuri Avatar: Frontiers of Pandora e il gioco su Star Wars. Questo permetterà di ottenere grafica e gameplay di ultima generazione e di garantire la gestione dinamica di luci e ombre che ha reso famosa la serie.

Nel corso di un’intervista con gli sviluppatori pubblicata da Ubisoft stessa, scopriamo anche che l’obiettivo è mantenere intatto lo spirito dei primi giochi. Questo significa che il comparto audiovisivo verrà adattato agli standard attuali, ma il gioco resterà lineare come l’originale, senza virare verso l’ormai abusato open world. Anche la base del gameplay, ossia l’azione stealth, resterà la stessa. I giocatori saranno portati a studiare le situazioni, a pianificare le loro mosse e a sopraffare con creatività i nemici, in modo da raggiungere gli obiettivi senza essere scoperti da nessuno.

Non mancherà però l’innovazione, inserita nel contesto delle meccaniche e dello spirito originario del gioco. Il bilanciamento tra tradizione e progresso è la principale sfida per gli sviluppatori, desiderosi di poter rendere anche questo remake un prodotto unico e rivoluzionario come lo fu ai tempi il primo Splinter Cell. Anche il mondo di gioco sarà curato nei minimi dettagli per renderlo “denso”, ricco di possibilità di interazione così come avveniva nei giochi originali. Per finire, Ubisoft sottolinea come questo remake costituirà una base solida per il futuro di Splinter Cell, a testimonianza che la serie è tutt’altro che defunta e che si appresta anzi a un nuovo inizio.

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