Valve affronta una nuova causa legale

Le peripezie giudiziarie dell'azienda non sembrano terminate

Notizia di Lorenzo Arduino

Dopo l’articolo pubblicato pochi giorni fa, riguardante una multa nei confronti di Valve da parte della Commissione Europea, una nuova causa legale è alle porte dell’azienda statunitense, secondo un articolo dell’Hollywood Reporter.

La corte federale californiana ha da poco intentato una causa alla società di Gabe Newell: la motivazione è un presunto abuso di potere sul mercato, perpetrato attraverso i prezzi della piattaforma proprietaria Steam. Ciò andrebbe a violare le regole del mercato, di fatto sfavorendo apertamente i concorrenti, come l’Epic Games Store e il Microsoft Store. A quanto pare, gli sviluppatori di giochi intenzionati a inserire il proprio prodotto nella lista di Steam, sarebbero obbligati a firmare un Contratto di Distribuzione, attraverso il quale si impegnano a impostare un prezzo di lancio non più alto rispetto alle altre piattaforme.

La causa recita “La possibilità di fornire giochi PC ai consumatori a prezzi minori è un metodo attraverso cui un’azienda riesce ad ottenere quote di mercato. Se questo mercato funzionasse adeguatamente, ovvero se la clausola MFN (Most Favoured Nation) di Steam non esistesse e le piattaforme fossero in grado di competere sul costo, esse potrebbero offrire lo stesso margine di prezzo, se non superiore, agli sviluppatori. Ciò fornendo comunque prezzi minori ai consumatori”.

Le accuse che hanno portato alla causa sono state mosse anche nei confronti di 5 studi che hanno firmato tale contratto, ovvero CD Projekt Red, Ubisoft, kChamp Games, Rust LLC, e Devolver Digital. Questo perchè il prezzo dei titoli non viene unicamente dettato dal proprietario della piattaforma, ma anche da sviluppatori e publisher, di concerto. La rimozione della clausola MFN non significherebbe quindi un automatico deprezzamento sugli altri negozi online. Il succo è che quindi la decisione passerebbe nelle mani degli sviluppatori piuttosto che in quelle di Valve, permettendo così a mercati concorrenti di offrire incentivi per invogliare i creatori di videogiochi a venderli attraverso store differenti.

Steam

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