Death Mark

La verità è più strana della finzione

Galleria fotografica di Iris Prina

Ho tenuto Death Mark sul mio radar sin da quando ho “provato” la demo giapponese, segretamente speravo di poterlo giocare in lingua comprensibile. Le visual novel sono un genere di nicchia, ma negli ultimi anni si sono fatte strada fino ad arrivare anche su PlayStation 4.

La particolarità di Death Mark è che alterna le fasi di lettura ad esplorazione e combattimenti in spettrali ambientazioni. Il nostro sfortunato protagonista ha un marchio letale sul braccio e, con l’aiuto di improbabili compagni, è alla ricerca di una soluzione. La storia si dipana tra spettri vendicativi e scelte mortali, in una spirale di destini che si intrecciano fino alle ultime battute.

Come in ogni visual novel, i punti salienti della storia sono narrati tramite delle illustrazioni che sostituiscono le sequenze filmate. Death Mark offre la possibilità di far scomparire le finestre di testo per poter ammirare i vari disegni senza distrazioni. Catturata dal particolare stile del gioco ho scattato un centinaio di screenshot, che ho ridotto per voi ad una trentina ma… occhio agli spoiler!

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