Alla presentazione di Nintendo Switch Oled in molti accolsero l’annuncio con relativa freddezza. Dopo mesi di rumor incessanti sull’imminente arrivo di un nuovo modello potenziato, la realtà fu ben diversa. Nintendo Switch Oled monta, di fatto, lo stesso identico hardware della revisione del 2019 senza migliorare in alcun modo le prestazioni del software. Passata la sbornia da leak (presunti o veri che siano), Switch Oled ha pian piano cominciato a mostrare le sue carte ed è arrivata sul mercato l’8 ottobre 2021, in concomitanza con l’uscita di Metroid Dread. Dopo aver passato qualche giorno in sua compagnia, siamo pronti a darvi le nostre impressioni e soprattutto a dirvi a chi è dedicata questa nuova revisione.
Non staremo qui a descrivere in maniera estremamente tecnica le evoluzioni dello schermo, evidentemente l’upgrade più sostanzioso della macchina. Se volete conoscere i dati tecnici che accompagnano la revisione del pannello di Switch, non è questo l’articolo che fa per voi (qui un approfondimento tecnico). Al contrario, se volete conoscere se vale la pena o no effettuare questo upgrade qui troverete tutto il necessario.
In questi primi giorni di utilizzo, abbiamo testato a fondo la Oled con tre giochi. Partendo dal recentissimo Metroid Dread, passando per un nuovo tuffo nello splendido universo di Breath of the Wild e atterrando sulla coloratissima isola che ospita lo spin off Monster Hunter Stories 2, abbiamo potuto apprezzare il nuovo schermo in tutte le sue sfaccettature. Si fa presto a capire per quale motivo Metroid Dread sia stato il gioco scelto per sponsorizzare tale revisione. Per chi non lo sapesse, uno schermo Oled è capace di restituire dei neri assoluti, potendo contare sulla retroilluminazione di ogni singolo pixel.
Metroid Dread è il gioco perfetto per sponsorizzare il modello Oled
Le zone di nero di Metroid Dread sono talmente profonde da confondersi col bordo scuro della console stessa. I colori risultano più brillanti, specialmente se si mettono a confronto le due macchine (vecchio e nuovo modello). Lo stesso effetto lo si può riscontrare sia su Breath of the Wild, sia su MH Stories 2, che a differenza di Metroid non si espongono a moltissime zone di nero. Qui sono i colori a risaltare e a dare vita a un’immagine molto più impattante. Anche l’aumento della grandezza dello schermo è in fin dei conti decisamente gradita. Se sulla carta sembrerebbe un aumento poco significativo (da 6.2’’ a 7’’), all’atto pratico la differenza si nota tutta rendendo le nostre sessioni di gioco decisamente più piacevoli.
Switch Oled è un prodotto senz’altro più rifinito del suo predecessore, per tantissimi aspetti. Abbiamo già parlato dello schermo, che oltre a contribuire a una resa dell’immagine migliore, risulta anche più elegante rispetto alle plastiche utilizzate per il precedente. In generale ci troviamo di fronte a un prodotto con materiali migliori, che sfoggia un’eleganza molto più vicina a un prodotto premium, specialmente nella sua colorazione bianca.
Oltre allo schermo, ci sono tanti piccoli ma significativi miglioramenti
I grossi miglioramenti sono sostanzialmente due: gli speaker della console e lo stand che permette di giocare con i joycon staccati. Dal punto di vista sonoro viene senz’altro riprodotto un suono più pulito e decisamente più forte. Caratteristica che può essere molto utile se Switch viene sfruttata in locale per giocare in compagnia. Abbastanza ininfluente, invece, se viene utilizzata in particolar modo con un paio di cuffie o in modalità TV. Lo stand è stato completamente ripensato. Era innegabile fosse uno degli aspetti più controversi del modello base e questa miglioria lo rende praticamente perfetto. Prendendo spunto dai Surface di Microsoft, il nuovo stand è solido, di inclinazione regolabile e esteso su tutta la parte posteriore della macchina restituendo una grande sensazione di stabilità.
Resta infine il dock. La nuova base di collegamento alla TV ha subito perlopiù migliorie estetiche e qualche ritocco pratico. Angoli smussati e plastiche decisamente migliori confezionano un prodotto estremamente più elegante. Lo spazio di inserimento del corpo principale è stato allargato e reso più stabile, con l’inserimento di cuscinetti interni che riducono sensibilmente il rischio di graffiare lo schermo. Infine da segnalare l’inserimento nativo di una presa ethernet accompagnata dalla possibilità di rimuovere completamente lo sportelletto posteriore per un migliore posizionamento dei cavi.
Chiariamolo fin da subito: per chi possiede già un modello di Nintendo Switch base, l’acquisto della nuova Oled è perlopiù un vezzo. Certo è che, se sfruttate la vostra Switch principalmente in modalità portatile, l’impatto col nuovo schermo potrebbe essere decisivo nel fare questo passaggio. Resta invece del tutto ininfluente il passaggio se si gioca solo ed esclusivamente in modalità TV. Se siete invece dei nuovi acquirenti indecisi su quale modello comprare, la scelta non può che ricadere tra il modello Lite e il modello Oled. Il modello Oled offre molto di più di quello base per soli 50 euro di differenza. Se però si è convinti di utilizzare Switch esclusivamente in portatile e per esperienze in solitaria, il modello Lite è decisamente un’ottima occasione se si vuole risparmiare qualcosina in più.
In fin dei conti, questo modello Oled arriva sul mercato per presentare un prodotto più rifinito e che consolidi l’offerta di una gamma di console che stanno riscuotendo un successo straordinario. Difficile dire cosa ci riserverà il futuro, se avremo effettivamente questo modello Pro o se si passerà direttamente a un successore vero e proprio, ma, nell’attesa, se volete entrare nel mondo di Nintendo Switch, il modello Oled è senz’altro il modo migliore per farlo.
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