Destiny 2: La Mente Bellica

Nuovi contenuti, soliti problemi.

Recensione di Roberto Branni

La Mente Bellica, espansione sviluppata da Bungie e Vicarious Vision per circa un anno, arriva finalmente ad arricchire l’esperienza di gioco di Destiny 2, portando con se diversi nuovi contenuti, un nuovo livello di difficoltà ed i soliti problemi a cui gli sviluppatori proprio non riescono a mettere una pezza.

Questo nuovo DLC arriva dopo mesi e mesi in cui i giocatori di Destiny 2 si sono ritrovati davanti ad un gioco in continua evoluzione, con gli sviluppatori intenti a sistemare le criticità emerse fin dal day-one, dove quanto di buono fatto in tre anni del primo Destiny era stato spazzato via dall’arrivo di questo nuovo e controverso capitolo. Sarà riuscita Bungie, con il prezioso aiuto di Vicarious Vision, a fare un altro passo avanti per far tornare la propria creatura nell’olimpo videoludico? Scopriamolo insieme.

Una favoletta senza morale

Immaginate di avere a disposizione una storia leggendaria che include una intelligenza artificiale interplanetaria in grado di annientare qualsiasi minaccia nel nostro sistema solare di cui però non si conoscono le reali intenzioni, un enorme dio di una antica civiltà aliena che minaccia la vita su Marte e di raccontare il tutto come fosse la favoletta dei tre porcellini. Questo è quello che accade per l’ennesima volta nell’espansione di Destiny 2. Se il gioco base aveva alzato l’asticella della narrazione portandola finalmente ad un livello accettabile (pur annientando lo stile dark che aveva contraddistinto il primo capitolo), le due espansioni hanno totalmente azzerato i progressi, mostrando tutti i limiti di uno studio di sviluppo che proprio non riesce ad emergere quando si parla di storytelling.

Le cinque missioni che compongono la campagna principale scorrono veloci, senza mai approfondire veramente le vicende o le motivazioni dei personaggi che si limitano a dare ordini al protagonista, che null’altro dovrà fare che sparare, sparare, sparare. Zero profondità, zero immedesimazione. L’ennesimo disastro narrativo firmato Bungie. Ad essere sinceri, però, un piccolo progresso è stato fatto: rispetto al precedente DLC, La maledizione di Osiride, questa espansione è totalmente libera dalle battutine infelici da quinta elementare che hanno caratterizzato le storie narrate in precedenza. Un passo avanti, ma si fa per dire.

Il grinding è di nuovo nel menu

Una delle richieste della community è stata quella di avere dei contenuti che potessero portare via diverse ore di gioco e alla fine far sentire il Guardiano davvero più potente dopo aver completato l’impresa. Sotto questo aspetto, Bungie ha centrato l’obiettivo. Le nuove imprese riportano nel gioco diversi collezionabili, piccoli misteri da scoprire e nuovi equipaggiamenti per cui vale sicuramente la pena giocare. I giocatori dovranno distruggere ben 45 piccoli frammenti di memoria sparsi per tutta la nuova mappa di gioco, alcuni davvero difficilissimi da prendere, ma le ricompense saranno finalmente all’altezza del compito richiesto, dando così un senso al tempo speso alla spasmodica ricerca di questo nuovo tipo di collezionabile.

Ad affiancare i frammenti di memoria ci sono le frequenze di violazione, delle piccole mappe del tesoro che porteranno a luoghi specifici su Marte per ottenere ogni volta delle piccole ricompense, fino a completare le varie imprese che ne richiedono la scoperta di un totale ben preciso (15 per la prima parte, 40 per la seconda).

Menzione d’onore per i cambiamenti apportati alle armi esotiche: sembra davvero essere tornati al primo anno del primo Destiny, dove le armi esotiche erano davvero sempre una spanna sopra le altre, portando con se abilità e potenza uniche nel loro genere. Grazie a questa espansione, ho trovato la mia nuova arma esotica preferita: la Lancia Gravitazionale, provatela e sono sicuro che non ve ne pentirete nemmeno per un secondo.

Bisogna purtroppo segnalare, ancora una volta, la scarsa presenza di nuovi assalti. Sono infatti soltanto 2, e riciclati dalle ultime due missioni storia, mentre l’unico contenuto originale è una esclusiva PlayStation 4. Ottime invece le aggiunte al Crogiolo, la parte PVP di Destiny 2. Tornano la partite private, che per qualche assurdo motivo erano state rimosse, mentre i giocatori potranno mostrare la propria forza scalando le nuove classifiche ranked in modalità competitiva e partita veloce.

Assalti, Protocollo Escalation ed un bilanciamento totalmente assente

Come vi dicevo in apertura, uno degli obiettivi degli sviluppatori per questa nuova espansione è stato quello di alzare l’asticella della difficoltà, per proporre ai giocatori delle attività più impegnative che possano portar via più tempo ai giocatori. Tutto questo, purtroppo, è stato fatto a discapito di un giusto bilanciamento.

Partiamo col dire che, per fortuna, il level-cap in “La Mente Bellica” non può essere raggiunto in poche ore che accadeva in passato. Bungie ha messo dei paletti intermedi che limitano la crescita troppo veloce del personaggio, lasciando alle attività end-game il compito di fornire armi ed armature di livello più alto che possano indirizzare i giocatori verso il nuovo level-cap (livello luce 385). Purtroppo, i paletti imposti dagli sviluppatori  sembrano essere troppo aggressivi, sopratutto viste le pochissime attività che permettono la crescita del personaggio. In particolare, gli assalti eroici che da sempre sono l’attività intermedia per salire di livello luce, questa volta risultano più difficili della modalità Cala la Notte (che, per chi non ha familiarità con Destiny, è una delle attività end-game per eccellenza del gioco) ma le ricompense non aiutano in nessun modo la crescita dei giocatori. Un paradosso che spiega perfettamente la totale assenza di bilanciamento della difficoltà, che meglio si può apprezzare nel Protocollo Escalation.

Questa nuova modalità ad orde (nemici sempre più forti fino al settimo livello) è difficilissima, ed è giusto che sia così. Il livello che un giocatore medio può raggiungere durante le prime ore dell’espansione è di 345, mentre il livello consigliato per iniziare a giocare il Protocollo Escalation è di 370. Un abisso separa in questo modo i giocatori dalla modalità di gioco, vi starete quindi chiedendo perché credo che sia giusto così. Vi rispondo subito: Protocollo Escalation è un attività di gruppo che può essere completata con un minimo di 9 persone (secondo quanto pubblicizzato da Bungie in sede di presentazione), quindi l’unione fa la forza e seppur con un livello più basso i giocatori possono affrontare le minacce proposte da questa modalità di gioco. Occhio però, la fregatura è ancora una volta dietro l’angolo.

Destiny 2, infatti, per le pattuglie (luogo dove si svolge la nuova modalità) prevede squadre formate unicamente da 3 giocatori e nessun modo per collegare più squadre di amici nella stessa istanza di gioco. Per arrivare a 9 giocatori nella stessa istanza è quindi richiesta una dose di fortuna davvero incredibile, fortuna che per la stragrande maggioranza delle volte non arriva mai. Abbiamo quindi un’attività per 9 giocatori può essere affrontata di base da una squadra formata soltanto da 3 guardiani. L’ennesimo paradosso di un bilanciamento totalmente assente.

Il nuovo raid: Pinnacolo siderale

Come per la precedente espansione, “La mente bellica” vede l’arrivo di un nuovo (e ci si augura ultimo) covo del Leviatano. La terza parte del raid principale arriva anch’essa in forma ridotta da 4 fasi: entrata, puzzle, pre-boss e Boss. Peccato che tutto sappia di già visto. Le meccaniche molto (troppo) simili a quelle che i giocatori hanno potuto sperimentare nell’area segreta del raid “La fine di un Re” e quelle degli encounter di “Furia Meccanica”. Le ambientazioni sono le stesse che hanno caratterizzato il raid principale e per quanto riguarda i nemici: si tratta dei Cabal. Niente alveare come bramava la community quindi. Nessuna rivoluzione quindi. Anzi, si può addirittura parlare di involuzione dato che a questo punto del ciclo vitale, il primo Destiny proponeva due raid differenti più una terza attività end-game, tutti totalmente diversi tra di loro e con diverse tipologie di nemici.

Anche il raid prevede un livello d’entrata a 370, quindi non accessibile da tutti all’inizio. Serviranno diverse settimane prima che i giocatori possano essere pronti ad affrontare quella che sembra essere, insieme al Protocollo Escalation, l’attività più difficile che sia mai stata proposta nella storia del franchise. Le ricompense? Purtroppo ennesimi reskin.

Il verdetto

“La mente Bellica” avrebbe dovuto mostrare ai giocatori che Destiny 2 può tornare ad essere un vero e proprio hobby come lo era il primo capitolo, ma piuttosto accende i riflettori su quelli che sono i limiti di un team di sviluppo che sembra essere sempre più in confusione. Se è davvero servito un anno intero a produrre “La mente bellica”, come dichiarato da Bungie, e l’espansione al suo interno include soltanto 5 missioni storia di cui le ultime due sono riciclate in assalti, forse i problemi sono più grandi di quelli che riusciamo a vedere. Il bilanciamento era da sempre uno dei punti forti di Destiny, ma questo nuovo DLC sembra far vacillare anche questa certezza. Le nuove imprese e modalità di gioco sono però ben riuscite e concedono ai giocatori che decideranno di affrontare questa nuova avventura numerose ore di gioco ed una scalata verso il massimo livello davvero molto duratura.

All’E3 2018 Bungie ed Activision sveleranno la nuova espansione di Destiny 2, quanti Guardiani saranno rimasti a giocare, però, è tutto ancora da vedere.

INFO UTILI

"La Mente Bellica" è la seconda espansione di Destiny 2 e segue le vicende successive a "La maledizione di Osiride", primo contenuto aggiuntivo arrivato per il titolo di Bungie. I Guardiani sono chiamati ad esplorare nuovamente Marte, dove una Intelligenza Artificiale ed un antico dio dell'alveare si sono risvegliati e sono pronti a darsi nuovamente battaglia.

Durata
  • La campagna principale dura poco più di un'ora. Sono infatti solo 5 le missioni storia, di cui le ultime due sono riciclate in Assalti.
  • Arrivare al level-cap, questa volta, richiederà molto più tempo grazie ai nuovi limiti imposti dagli sviluppatori.
Struttura
  • Il PVE si arricchisce di una nuova modalità ad orde, Protocollo Escalation, che promette grandi ricompense ma anche una difficoltà molto elevata.
  • Il Crogiolo, il lato PVP, guadagna un vero e proprio sistema di ranking oltre alle tanto desiderate partite private.
Collezionabili e Extra
  • Sono presenti ben 45 frammenti di memoria dissemitati per tutta la nuova mappa di gioco che condurranno a preziose ricompense.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Destiny 2
  • Data d uscita: 6 Settembre 2017
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Italiano
  • Lingua testi: Italiano
Grafica

La grafica di Destiny 2 rimane sempre di alto livello, tuttavia le aggiunte in questa espansione non sono altro che risorse riutilizzate dai vecchi capitoli o semplici reskin.

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COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

Come per la grafica, anche la colonna sonora non subisce grandi innovazioni. Buono il doppiaggio di Ana Bray, l'unico nuovo personaggio introdotto con questa espansione.

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GAMEPLAY

La perdita di bilanciamento tra difficoltà e progressione, nonché i limiti di dimensione per le squadre nelle pattuglie evidenziano la grande confusione in cui sembrano essere piombati gli sviluppatori. Il gunplay, tuttavia, rimane forse uno dei migliori presenti sul mercato.

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