Nessuno scossone ma un deciso passo verso l’attualità: Football Manager 2021 segna definitivamente l’ingresso della serie nel calcio moderno, in cui a farla da padrona sono statistiche, algoritmi, VAR ed expected goals (xG) inseriti in un calcio alle prese con gli strascichi del coronavirus. Sports Interactive ha fatto in modo di non avvilire il giocatore con troppe nozioni tecniche rendendo l’esperienza accessibile anche all’utenza mordi e fuggi, mentre come già annunciato in tempi non sospetti sul blog ufficiale Miles Jacobson e soci hanno deciso di lasciare il virus fuori dal gioco affinché rimanesse un’oasi di evasione dalla realtà in cui non dover temere stadi vuoti, distanziamento sociale e infermerie piene (uno stress già mal digeribile al fantacalcio) a eccezione delle contrazioni del mercato, realisticamente impoverito a causa della crisi globale che costringe le società a tagliare gli stipendi e a ripiegare sui parametro zero.
Non essendo particolarmente ferrato in statistica ho deciso che per affrontare al meglio le novità di Football Manager 2021 avrei dovuto scegliermi una guida, un novello Virgilio che mi scortasse come Dante all’interno dei gironi infernali del macrocosmo calcistico per insegnarmi come arrivare al successo vivendo di pane e xG, una decisione ricaduta sul più ovvio dei nomi: Fabio Caressa, mitico bardo del mondiale 2006 e conduttore dello Sky Calcio Club, salotto domenicale in cui con i suoi ospiti ama sciorinare statistiche e paragoni più o meno visionari su squadre e calciatori di Serie A.
Deciso il nome e modellato l’avatar tramite editor (che permette con risultati accettabili di ricreare il proprio personaggio a partire da una foto) mancava una società tanto coraggiosa da ingaggiare l’ex telecronista in questa folle sfida. L’unica tanto temeraria è stata l’Udinese dei Pozzo, zeppa di giovani e prestiti dal Watford.
Preso possesso della panchina bianconera, la prima cosa è stata fare il punto della situazione analizzando la rosa tra prestiti, contratti in scadenza e esuberi. Nonostante l’Udinese sia una società di Serie A e abbia un’aspettativa da metà classifica, in cassa ci sono pochissimi soldi, circa cinque milioni di budget per i trasferimenti che consentono un minimo margine di azione sul mercato. Caressa dall’alto della sua esperienza trentennale nel mondo del calcio riconosce subito il valore della colonia watfordiana, squadra inglese anch’essa di proprietà dei Pozzo, che garantisce il prestito degli esterni d’attacco Deulofeu e Pussetto oltre al ritorno a titolo definitivo di Roberto Pereyra.
Andando nella schermata delle tattiche ci si rende subito conto che non è cambiato nulla a livello di impostazioni rispetto a Football Manager 2020, gli stili di gioco applicabili rimangono gli stessi (gegenpress, contropiede fluido, gioco sulle fasce ecc) come anche le istruzioni per le tre fasi d’attacco, transizione e di difesa. Due cambiamenti saltano però all’occhio: il primo è l’assenza dei pallini verdi, gialli o rossi che indicano la predisposizione di un giocatore per quel ruolo, una mossa strana perché rende meno chiaro il posizionamento dei giocatori che adesso viene valutato esclusivamente con le stelle che ne indicano il valore rapportato ai compagni di squadra; il secondo è la scomparsa delle percentuali di forma e condizione degli atleti, rimpiazzati da una più generica icona a forma di cuore che restituisce una percezione meno fedele e quindi più verosimile dello stato di salute dei giocatori.
Per valorizzare al meglio i due esterni e la stella della squadra Rodrigo De Paul optiamo per un 4-2-3-1 che all’occorrenza diventa 4-3-2-1 per sfruttare la velocità di Kevin Lasagna.
A questo punto abbiamo un modulo di gioco basato sugli interpreti, potremmo limitarci a cercare qualche giovane svuotando le esigue tasche del club, ma Football Manager 2021 mi da un’altra possibilità: fare una riunione sulle assunzioni col presidente Pozzo, il direttore sportivo Marino, il vice allenatore Savini e capo osservatore Carnevale per decidere insieme quali siano le lacune della rosa.
Questo meeting consiste nel soffermarsi sui ruoli indicati dalla società come carenti o che sono a rischio perché gli interpreti sono in odore di cessione, lasciandoci carta bianca se iniziare uno scouting per quel ruolo indicando il tempo di ricerca, l’abilità potenziale e quella attuale del target. Nel mio caso ero convinto della coppia di terzini Samir-Ouwejan e Ter Avest-Stryger Larsen quindi ho deciso di non venderli e focalizzarmi su centrocampo e trequarti.
In un calciomercato sano la regola d’oro sarebbe quella di vendere giovani talenti presi a due spicci per fare plusvalenza, ma vendere e comprare nel primo mercato post covid non è affatto facile. Ed è così che l’Udinese si trova a svendere pesi morti dal contratto ingombrante a due spicci pur di far cassa e reinvestire gli esigui profitti.
Vanno via Arslan, Prodl, Nuytinck e tanti altri per far spazio a Christian Zapata (usato super sicuro, preso perché essendo parte del vivaio friulano permetteva la registrazione di un giocatore extra), Daniele Baselli, Niccolò Rovella, Lovro Majer e Andrea Papetti – questi ultimi tre segnateli perché giovanissimi ma già molto forti e di sicuro avvenire, utili anche per quelle società come la nostra che richiedono l’acquisto di ragazzi under 23 – che con una spesa di circa venti milioni (con i pagherò, dilazionati in tre anni) ha permesso persino a noi di fare mercato e rinforzarci.
D’altronde già l’anno scorso era obbligatorio dilazionare i pagamenti in tante piccole rate per acquistare i giocatori, metodo che quest’anno è diventato imprescindibile a causa della crisi economica. Ed ecco che la recessione porta ad alcuni casi a limite riscontrati dagli utenti come Gigio Donnarumma svincolato dopo la prima stagione o Neymar ceduto dal PSG per meno di trenta milioni, anomalie che personalmente non ho riscontrato. Una interessante aggiunta è la possibilità di chiedere al procuratore informazioni circa l’interesse del proprio assistito, in merito a stipendio desiderato e cifra necessaria alla spesa.
Altro trucco per ottimizzare il mercato è tenere sott’occhio i giocatori in rotta con la società, venduti a prezzo di favore. Accortenza che ci ha permesso di sostituire i partenti Okaka e Nestorovski con gli esuberi Sanabria e Lammers.
Una volta assemblata la squadra ed impostata la tattica è il momento di passare ai fatti. Entrati in partita la UI è radicalmente diversa da quella degli ultimi anni dato che al posto della barra superiore stracolma di impostazioni adesso compare solo il risultato del match in alto a sinistra mentre a destra capeggia l’icona delle impostazioni. La barra della telecronaca tradizionalmente sul fondo si fa più piccola e rotonda ma soprattutto si accentra e lascia spazio alle sostituzioni rapide che adesso mostrano le anteprime dei giocatori in campo e del loro stato di forma, mentre a sinistra ritroviamo gli slot per le tattiche, mentalità ed istruzioni da bordocampo.
La nuova schermata delle tattiche merita una menzione particolarmente negativa, dato che è davvero scomoda da usare e rappresenta un netto passo indietro rispetto alle annate scorse.
Ma finalmente parliamo di calcio giocato e del match engine. Grossi proclami sono giunti da Sports Interactive nelle scorse settimane per quanto riguarda il motore di simulazione delle partite ed effettivamente qualcosa di diverso si nota soprattutto in zona d’attacco dove le sorti della nostra squadra non dipendono più esclusivamente dagli esterni d’attacco ma finalmente anche la punta centrale sembra avere un ruolo più attivo. Nel caso della nostra Udinese Kevin Lasagna è riuscito a concludere il campionato con ben diciotto reti finendo sul secondo gradino del podio per quanto riguarda i capocannonieri, dietro a Duvan Zapata dell’Atalanta campione d’Italia.
Osservando il dato realizzativo di Lasagna (schierato come attaccante che pressa in proiezione offensiva) emerge in primis la semplicità con cui i lanci lunghi riescono spesso a superare le difese – nonostante le dichiarazioni di Sports Interactive sull’aver ritoccato l’intelligenza dei difensori per limitare queste situazioni, ma c’è da dire che la sua enorme velocità è adatta a questo genere di movimento -, in secundis notiamo finalmente la tendenza a concludere sul primo palo con tiri che spesso si trasformano in reti.
Parliamo di calcio giocato e del nuovo match engine
Potrà non sembrare un’ovvietà ma in Football Manager 2021 gli attaccanti sono davvero letali, lo dimostrano gli otto goal di Okaka avendo giocato una decina di gare, dimostrando evidenti miglioramenti nel capire le varie situazioni d’attacco e come e quando tirare. Questo cambio di rotta si nota molto negli altri ruoli dato che sono diminuiti i tentativi di tiro chiaramente velleitari. Giocando col 4 2 3 1 l’Udinese di Caressa ha comunque fatto largo uso degli esterni d’attacco e soprattutto delle serpentine di Deulofeu, praticamente imprendibile per molte difese, ancora un grimaldello utilissimo nel match engine che tra l’altro gode di tante nuove animazioni tra cui quella del pallonetto che finalmente regala un po’ più di spettacolo agli allenatori dato che prima veniva usata col contagocce.
Non è tutto oro quel che luccica però, dato che esistono ancora delle falle relative alle rimesse laterali lunghe che quando vengono buttate in aria spesso sorprendono il portiere avversario che sistematicamente sbaglia l’uscita e permettendoci di segnare a porta vuota.
Capitolo VAR: in linea di massima ogni volta che la VAR viene richiamata si conosce già l’esito della review e questo rovina il senso di immersività, ogni qual volta c’è un sospetto fuorigioco e viene chiamata la revisione il goal viene annullato, idem se si tratta di un fallo dubbio in area di rigore, verrà concessa praticamente sempre la massima punizione.
Parlando invece degli xG, dopo ogni gara gli analisti delle performance, nuova figura dello spogliatoio, ci forniranno dati approfonditi sulle zone di gioco, sulla percentuale di pericolosità dei tiri e la loro frequenza. Il grafico degli expected goal è in bella vista sia durante i match che a fine gara ed è stato creato appositamente per il match engine di Football Manager 2021 in collaborazione con gli specialisti di SciSports, in linea di massima se la nostra squadra ha un basso valore di xG significa che produce poche azioni da rete rispetto alla media del campionato, ma ciò non significa che il dato corrisponda a quanto poi in effetti creiamo. Spesso mi è capitato di capitalizzare molto più di quanto non avrei dovuto rispetto alle statistiche, il culmine è stato un Udinese-Sampdoria terminato 5-0 in cui il mio xG era addirittura di 1,0, a riprova del fatto che il dato sia in fin dei conti una pura indicazione che non influisce sull’effettiva resa della squadra.
Iniziando una nuova carriera la prima cosa che Football Manager 2021 rende esplicita è l’importanza del sapersi rapportare con staff, giocatori e stampa. Innanzitutto le vecchie e piuttosto sterili impostazioni “calmo”, “assertivo” eccetera sono state sostituite dai gesti, il linguaggio del corpo è ora il veicolo principale per dare enfasi alle proprie parole sia che si tratti di rispondere stizziti al giornalista indisponente o che decidiamo di lanciare una bottiglietta nello spogliatoio per svegliare la squadra dopo un brutto primo tempo.
A dirla tutta questa nuove interazioni rimangono molto legate a quelle dell’anno scorso, cambia la forma ma non la sostanza dato che le interviste sono praticamente la copia carbone di quelle dello scorso capitolo rimane deludente che basta cliccare le prime opzioni a sinistra per uscire indenni dalle domande dei giornalisti durante le conferenze stampa, che possono rivelarsi scomode trappole in grado di farci lanciare promesse impossibili da mantenere o abbassare il morale dei nostri ragazzi.
Del nuovo sistema di interazione hanno beneficiato le conversazioni private con giocatori e giornalisti, con cui si potrà parlare usando chat rapide che non richiedono l’ingresso in una pagina apposita per il dialogo, una piccola aggiunta che però migliora la qualità della vita.
Ovviamente il nostro Caressa, grazie alla sua predisposizione allo stare in sala stampa ha partecipato a praticamente ogni conferenza, cosa che vi salverà da possibili imprevisti che potrebbero capitare al vice.
È consigliabile Football Manager 2021? Certamente, anche a prezzo pieno. Chiunque sia un fanatico del calcio ha il dovere morale di prenderlo, e mi riferisco a quelli che hanno guardato l’intera serie Amazon Prime su José Mourinho ed il Tottenham “All or Nothing”, la scalata verso la Premier del Loco Bielsa in “Take Us Home” o quella tragedia greco-romana che è “Sunderland ’till I Die”. Questo perché le novità rispetto allo scorso capitolo sono sostanziali relativamente al match engine, alle rose ed al calciomercato (molto diverso rispetto a quello di una stagione fa) che però inciampa con la nuova UI in partita e con il sistema di gesti, un finto cambio di passo rispetto ai toni dell’anno scorso.
La difficoltà generale è tarata verso il medio-basso, dato che con un Udinese prevista a metà classifica abbondante il nostro Fabio Caressa è riuscito a portare l’armata friulana non distante dalla Champions League, battendo andata e ritorno Napoli, Lazio e Roma e pareggiando in trasferta con Juve ed Inter, blindando l’Europa League con un sesto posto ben lontano dalla settima piazza.
Al day one è disponibile una patch da ottocento megabyte che dovrebbe correggere alcuni piccoli della UI e tradurre diverse linee di testo rimaste non tradotte in inglese, mentre dal punto di vista delle performance siamo davanti al capitolo più veloce sia nel salvataggio della partita che nel caricamento dei match. Insomma, un acquisto obbligato come ogni anno.
La chiamata del direttore sportivo friulano è arrivata grazie a un codice stampa mentre gli allenamenti sono stati svolti grazie ad un PC assemblato con una RX580 Nitro+ Sapphire, un Ryzen 5 1500 ed otto giga di memoria RAM
DurataLa solita interfaccia di gioco con alcuni nuovi menù per le conferenze stampa ed una UI rivista per le partite che migliorano leggermente l'esperienza visiva pur rimanendo nei limiti del sobrio, in quanto a funzionalità però siamo un passo indietro. Aggiunte nuove animazioni durante la simulazione delle gare che rappresentano una piacevole aggiunta
Comparto audio praticamente assente, gli unici suoni sono quelli del terreno di gioco fatti da schiamazzi dei giocatori, arbitro e tifo
Nuovo match engine sostanzialmente migliorato rispetto alla scorsa stagione fortemente condizionata dagli esterni d'attacco mentre quest'anno il lavoro delle punte risalta di più. Particolare enfasi sulle statistiche grazie all'aggiunta di figure inedite legate all'analisi della gara e nuove feature come gli expected goals, utili ai perfezionisti