For Honor

Ubisoft pesa l'onore dei guerrieri videoludici a suon di fendenti: chi uscirà vincitore vincitore dall'arena?

Recensione di Dario Vanacore

Riuscire ad emergere, in un mondo tanto competitivo quanto quello dei videogiochi, non è cosa semplice: servono idee brillanti o che quantomeno stuzzichino l’appetito dei giocatori. Ubisoft questo lo sa bene, complici anni e anni di esperienza maturata sul campo con successi che talvolta si sono alternati a prodotti meno riusciti: quando però l’argomento di discussione è stato For Honor, già mesi e mesi prima del lancio, la reazione della community sembrava assolutamente positiva, e un incendio mediatico del genere andava semplicemente foraggiato con nuovo ossigeno fino al raggiungimento di una portata adeguata. Ci si tuffa quindi nella reinterpretazione del medioevo del publisher francese, pronti a passare a fil di spada tutti i propri nemici.

In For Honor gli utenti vengono sostanzialmente catapultati in un universo ludico che sfrutta in maniera preponderante le meccaniche di gioco online, con un minimo spazio che viene concesso anche ai lupi solitari. Il single player di fatto altro non è che un pretesto per approfondire con la dovuta calma e attenzione la gestione dei controlli, la cui conoscenza risulta imprescindibile per non finire anzitempo al creatore. La scelta iniziale prevede innanzitutto la selezione di una delle tre fazioni presenti nel gioco, che si differenziano rispettivamente in Cavalieri, Vichinghi e Samurai. Ognuna di queste presenta personaggi unici, caratterizzati da stili di combattimento molto diversificati tra loro: se da un lato i Cavalieri rappresentano il giusto equilibrio sul piano dell’attacco e della difesa, dall’altro i Vichinghi risultano essere molto più portati ad affondare i colpi, magari scoprendosi un filino di troppo in talune circostanze; la scaltrezza è invece l’arma segreta dei Samurai, che con movimenti repentini e attacchi veloci potrebbero mettere in crisi anche le difese più attente. Ogni fazione ha una propria (breve) storyline che funge da collante all’esperienza per giocatore singolo, in un susseguirsi di eventi che si conclude in una manciata di ore, spianando la strada al comparto multigiocatore.

Prima di affrontare il capitolo online, è doverso fare un piccolo focus su quello che effettivamente è il sistema di gestione delle diverse mosse dei combattenti di For Honor. La gestione delle parate, con delega allo stick analogico di destra, risulta essere assai comoda, con i colpi nemici che possono arrivare rispettivamente da destra, da sinistra o dall’alto e che sono prevedibili in base alla postura del corpo del nemico, oltre a essere preannunciati (con un brevissimo anticipo) da un segnale rosso su schermo: fondamentale quindi avere riflessi fulminei per non scoprirsi eccessivamente alle sortite nemiche. I fruitori di For Honor più cauti possono poi sfruttare l’utile rotolamento per cavarsi d’impaccio dalle situazioni più spinose. Bloccare l’inquadratura sul nemico con il tasto L2 è ovviamente fondamentale per non sprecare le proprie energie (comunque limitate e segnalate dalla barra della resistenza, posta sotto quella della salute), che possono essere convogliate in micidiali combo da portare a segno per fiaccare la resistenza avversaria: le velleità offensive dei combattenti di For Honor sono assegnate ai tasti R1 e R2, deputati rispettivamente all’affondo di attacchi leggeri e attacchi pesanti, da combinare nel miglior modo possibile per spezzare la difesa nemica. Utili in tal senso sono poi anche le prese, che consentono di mandare al tappeto (o in un baratro) i nemici con un sonoro spintone, garantendo quindi un sostanziale vantaggio in termini tattici.

Un universo ludico sempre in dinamico fermento quello che caratterizza la componente multigiocatore di For Honor: i tanti utenti che hanno affollato la lobby sin dall’uscita hanno la possibilità di affrontare diverse tipologie di competizioni, che si differenziano tra loro per il numero di combattenti disposti sul campo. Le battaglie possonoinfatti essere uno contro uno, due contro due e quattro contro quattro, con la tipologia semplice – e che va per la maggiore – che è costituita dal duello. Ben più interessanti si fanno invece le cose per quanto concerne i quattro contro quattro, che si possono affrontare anche in due diverse modalità che differiranno dal semplice Deathmatch (rinominato per l’occasione “Eliminazione”), vale a dire Schermaglia e Dominio. Nel primo caso i giocatori delle due squadre hanno l’obbiettivo di raggiungere la soglia di mille punti eliminando nemici controllati da giocatori umani e soldati semplici gestiti dalla CPU. Ogni uccisione consente il conseguimento di un determinato quantitativo di punti che vanno ad incrementare il counter della propria squadra. Dominio segue la stessa logica di Schermaglia, salvo richiedere l’eliminazione totale della formazione nemica al raggiungimento della succitata soglia.

Vittoria dopo vittoria crescerà il livello dei diversi personaggi schierati sul campo di battaglia, con equipaggiamenti sempre più potenti che vengono resi disponibili al fine di aumentare la resa dei combattenti all’interno delle arene.

Un valido sostituto in chiave “futura” di Shadow of Rome, titolo gladiatorio forse passato fin troppo inosservato su PS2

Ulteriore stimolo a dare sempre il massimo in For Honor è poi dato dalla Guerra di Fazioni, una partita persistente disputata a distanza che viene alimentata dai match disputati dagli stessi giocatori. Ogni singolo match consente agli utenti di guadagnare un determinato numero di truppe, che sono schierabili sui diversi fronti della mappa in cui la propria fazione è impegnata a combattere contro il nemico. A intervalli regolari, i confini della mappa cambiano a seconda del numero di truppe disposte da ogni singola fazione sul campo di battaglia, con i vari fronti che quindi avanzano o arretrano comportando relativi ampliamenti o diminuzioni dei rispettivi imperi. Il tutto fino alla conclusione della relativa stagione, che incoronerà il vincitore globale che potrà quindi riscattare le releative ricompense.

Se sotto il profilo del gameplay For Honor risulta essere adeguatamente soddisfacente e incredibilmente accattivante, è sotto quello tecnico che il titolo Ubisoft mostra qualche indecisione di troppo. Non sono stati pochi infatti i casi riscontrati di cali di frame rate soprattutto nelle fasi più concitate della battaglia, con più elementi in movimento sullo schermo che hanno evidentmente mandato in crisi il motore grafico. Certo, non si tratta comunque di casistiche che hanno inficiato in maniera sostanziale la godibilità dell’esperienza ludica, sebbene una maggiore attenzione sotto il profilo della fluidità non sarebbe dispiaciuta. Ottima la caratterizzazione delle ambientazioni presenti nel titolo ugualmente a quella dei diversi combattenti che risulta verosimile, con i segni della battaglia che saranno ravvisabili sulle diverse armature. Insomma, siamo di fronte a un titolo di certo non perfetto ma che, col beneplacito fornito dalla stabilità del codice di rete, mira a intrattenere per parecchio tempo. A patto di avere a disposizione una community vivace che sappia mantenere sempre alta l’attenzione. E l’onore.

INFO UTILI

Il titolo adatto per chi fosse alla ricerca di un prodotto ispirato al medioevo, con un'adeguata dose di scontri all'arma bianca.

Durata
  • Non quantificabile numericamente, vista la preponderante componente online.
Struttura
  • Importante componente online
  • Supporto fino a 8 giocatori
  • Testi e doppiaggio in italiano
Collezionabili e Extra
  • Power up per armi e armature, in grado di migliorare le statistiche dei combattenti
Scheda Gioco
  • Nome gioco: For Honor
  • Data d uscita: 14 Febbraio 2017
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Italiano
  • Lingua testi: Italiano
Grafica

Claudicante nelle fasi più concitate, risulta comunque gradevole per scenari e caratterizzazione dei combattenti.

77
COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

Quintessenziale nella sua brutalità, esalta con l'assenza di una colonna sonora il rumore delle spade che trafiggono la carne.

82
GAMEPLAY

Concept assolutamente interessante, che garantisce il massimo risultato con una gestione sapiente e intuitiva dei controlli. Non sempre eseguito bene.

83

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