Come avete potuto leggere qui sopra, Marvel’s Spider-Man: Miles Morales ha l’arduo compito di non sfigurare di fronte alle avventure videoludiche di Peter Parker datate 2018, che vi abbiamo raccontato nella nostra recensione. Con il primo capitolo di quella che, ci auguriamo, possa diventare una lunga serie, Insomniac Games è riuscita a decodificare il DNA del personaggio dei fumetti ideato da Stan Lee e Steve Ditko e a realizzarne una perfetta nuova trasposizione. Una nuova trasposizione che pesca a piene mani dalle run cartacee più recenti, strizzando un occhio anche alle versioni cinematografiche, ma mantenendo un’identità solida e unica.
Miles Morales, però, non è Peter Parker e la sua recente vita editoriale limita chiunque voglia mettere mano al personaggio a circa un decennio di storie. Nato dalle sapienti mani di Brian Michael Bendis e dall’italianissima Sara Pichelli, Miles è un ragazzo di Brooklyn che, in seguito alla morte di Spider-Man nell’universo Ultimate, deciderà di prenderne il posto. Per chi non lo sapesse, il succitato universo Ultimate è una realtà parallela Marvel, creata per aggiornare tutti i personaggi della Casa delle Idee agli anni Duemila. Una mossa commerciale tanto azzardata, quanto perfettamente riuscita e che vi lasciamo il piacere di scoprire ed esplorare.
Visto anche il recente successo del film d’animazione Spider-Man: Un Nuovo Universo, Insomniac Games si è trovata improvvisamente tra le mani un personaggio che non era più solo conosciuto dai fan dei fumetti, ma da tutto il mondo. Grazie a un ottimo lavoro di scrittura del primo capitolo, che ha introdotto Miles nel mondo di gioco, gli sviluppatori californiani hanno deciso quindi di dare vita a un DLC autonomo, ambientato circa un anno dopo lo scontro finale tra Spider-Man e Doctor Octopus. Questo contenuto aggiuntivo è stato pensato, inoltre, per poter essere giocato sia dagli utenti della scorsa generazione di console, che dai nuovi possessori di PlayStation 5. Per questo motivo, la responsabilità sulle spalle di Miles è cresciuta ulteriormente, finendo sotto i riflettori non solo del pubblico e della critica videoludica, ma di tutti coloro che si avvicinano alla nuova console targata Sony.
Come abbiamo già avuto occasione di anticipare, il titolo si apre diversi mesi dopo il termine dello scorso capitolo. Miles, nel frattempo, ha cominciato a prendere dimestichezza con le abilità da Tessiragnatele, aiutato da Peter nel ruolo di mentore. In seguito a un’inchiesta portata avanti da Mary Jane per il Daily Bugle, l’originale Spider-Man decide di prendersi una sorta di vacanza, affidando la protezione di New York al suo allievo. Ovviamente le cose non andranno lisce come previsto e Miles si troverà costretto a confrontarsi non solo con un nuovo misterioso criminale, ma anche con alcune faccende del proprio passato rimaste in sospeso.
Non entriamo più nello specifico per evitare di rovinare quella che è una storia tanto farcita di cliché, quanto splendidamente narrata. Insomniac ha trovato ancora una volta la quadratura del cerchio, dando vita a personaggi credibili, carichi di umanità e, sebbene diversi dalle opere originali, altrettanto affascinanti. Esattamente come alla base dell’universo Ultimate, anche in questo caso abbiamo differenti trasposizioni di eroi, villain e comparse, che omaggiano i grandi classici del passato, trascinando i giocatori nel futuro. Permetteteci di fare un plauso alla gestione del personaggio di Tinkerer, estremamente diverso dall’anziano Pensatore comparso nel secondo numero di Spider-Man datato maggio 1963. Una differenza che non è però fine a sé stessa, ma che viene perfettamente integrata con il nuovo mondo di gioco ideato dalla software house californiana.
Il tasto dolente della storia di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales è però legato alla sua longevità. Il titolo può essere completato, eseguendo ogni sua singola attività, in meno di dieci ore. Una durata nettamente inferiore alle avventure di Peter Parker e che non si discosta da produzioni come Uncharted: L’eredità Perduta o Infamous: First Light. Peccato, però, che per spingere le vendite del titolo su PlayStation 5 non sia stato deciso di mantenere un costo più basso, costringendo gli acquirenti a pagare un DLC standalone quasi quanto un titolo completo. Con questo non vogliamo assolutamente dire che il titolo non sia divertente e, soprattutto nel finale, esaltante, ma è innegabile come l’opera Insomniac sia stata vittima di alcune mosse di marketing, che ne hanno fatto lievitare il costo di vendita.
DualSense alla mano, le nuove avventure di Miles Morales si comportano in modo molto simile a quanto già sperimentato nel 2018. Anche questo secondo Spider-Man potrà volteggiare per una New York perfettamente ricreata dal punto di vista estetico, alternando la trama principale alle differenti missioni secondarie. Proprio riguardo quest’ultima tipologia di quest, ammettiamo di non essere rimasti particolarmente sorpresi per varietà o innovazione, ritrovando le stesse problematiche riscontrate nel corso del precedente capitolo. Raccogliere oggetti sparsi per la mappa e affrontare bande criminali non riescono a mantenere la qualità offerta dalle missioni principali, che esaltano invece per complessità e varietà.
Insomniac Games è riuscita, però, a rendere le attività secondarie perfettamente integrate con la trama di fondo. Ogni azione, per quanto scontata o banale che sia, fornisce nuovi elementi narrativi legati al mondo di gioco e, in base all’ordine con il quale affronteremo le missioni, attiverà diverse linee di dialogo tra Miles e i vari comprimari. Questo contribuisce a creare un racconto più lineare e meno frammentato rispetto alle avventure di Peter, rendendo piacevole svolgere anche l’incarico più semplice.
Torna anche il combat system derivato dal free-flow-combat ideato da Rocksteady, che si avvale però di qualche nuova aggiunta. Rispetto allo Spider-Man originale, infatti, Miles può utilizzare una scarica di bio-energia che tramortisce i propri avversari e vanta anche una sorta di mimetizzazione naturale che riesce a renderlo invisibile agli occhi dei nemici. Queste due nuove meccaniche vanno a rivoluzionare l’approccio agli scontri del giocatore, che si troverà a disposizione speciali attacchi ad area e la possibilità di prendere di soppiatto anche nemici già allertati. Se l’invisibilità si renderà utile esclusivamente in alcune situazioni, lo stesso non si può dire della scarica venom, che sarà fondamentale in ogni singola scazzottata e che saprà regalare grandi soddisfazioni ludiche e visive a chi imparerà a utilizzarla.
Esattamente come nel primo capitolo, tornano anche qui i gadget da utilizzare in battaglia e i molteplici costumi da indossare. A differenza di Peter, Miles è in possesso di tecnologie del tutto nuove. Tra questi spicca senza dubbio la possibilità di creare dei cloni digitali che attaccheranno e distrarranno il nemico, permettendo a Spidey di respirare tra un avversario e l’altro. Per quanto riguarda le diverse tute che potremo vestire, un plauso va fatto agli sviluppatori per l’introduzione della skin dedicata a Spider-Man: Un Nuovo Universo, che rallenta gli fps dei movimenti del personaggio e aggiunge degli effetti pop per richiamare la straordinaria pellicola del 2018.
Segnaliamo, infine, la presenza di alcune boss fight dalla qualità altalenante. Alcune sapranno senza dubbio emozionarvi, mentre altre le abbiamo trovate un po’ troppo semplicistiche nella risoluzione e nella messa in scena.
Giocato su PlayStation 5, Marvel’s Spider-Man: Miles Morales riesce a lasciare a bocca aperta per diversi motivi. Premettiamo che il titolo può essere affrontato in modalità “Fedeltà” e in quella “Prestazioni”. Nel primo caso avremmo una risoluzione 4K e il Ray Tracing attivo, mantenendo un frame rate stabile a 30 frame al secondo. Nel secondo, invece, sacrificheremo il Ray Tracing per ottenere i tanto bramati 60fps.
La modalità Fedeltà mette in scena una New York pulsante di vita, di riflessi, di luci al neon e di ghiaccio tra le strade che, semplicemente, ci ha lasciato senza parole. Ogni singolo elemento è curato nel dettaglio e, nonostante il titolo sia uscito anche su PlayStation 4, è evidente come gli sviluppatori abbiano lavorato tenendo come punto di riferimento la versione per la nuova console Sony. Alcuni scontri, infatti, si svolgono in ambienti illuminati in modo particolare, che creano quindi riflessi sulla tuta di Miles e su alcune superfici riflettenti, dando vita a uno spettacolo visivo davvero mozzafiato.
Passare alla modalità Prestazioni, invece, stupisce per motivi differenti. Abbandonati alcuni evidenti dettagli estetici, il gioco compensa con la possibilità di volteggiare per New York a 60 fotogrammi al secondo, dando vita ad acrobazie mostruosamente morbide e appaganti. Tornare indietro dopo aver provato questa fluidità sarà veramente difficile. Per questo motivo, vi consigliamo di completare la prima partita con la modalità Fedeltà per godervi appieno l’impianto artistico ideato da Insomniac, e poi passare definitivamente ai 60fps.
Lo specifichiamo, nel caso i trailer visti non bastassero a farlo capire: le animazioni e i modelli poligonali di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales sono a dir poco spaventosi. Il nuovo protagonista volteggia in modo completamente differente da Peter, dimostrando la sua natura inesperta e confermando la cura nei dettagli riposta dal team di sviluppo. Volti e movimenti dei personaggi, infatti, riescono a trasmettere perfettamente le loro intenzioni e la psicologia degli “attori” in scena, contribuendo a creare un mondo vivo e, per certi versi, molto vicino a un film d’animazione. Peccato che lo stesso entusiasmo non si possa trovare nelle feature aggiuntive del DualSense, che nonostante un buon sistema di vibrazione e una leggera resistenza dei grilletti, non aggiunge nulla all’esperienza finale.
Discorso molto simile anche per il comparto audio, che offre non solo un doppiaggio di ottimo livello e una colonna sonora migliore rispetto al precedente capitolo, ma anche alcune tracce davvero emozionanti. Tracce che, posizionate in alcuni momenti della storia, riescono ad accrescere l’empatia verso i personaggi e a far scorrere nelle vene dei giocatori dei veri e propri brividi. Complimenti a Insomniac per aver deciso di utilizzare un sound molto simile alla più volte citata pellicola d’animazione di due anni fa, sfruttando addirittura lo stesso Jaden. L’autore di Way Up in Spider-Man: Un Nuovo Universo, infatti, torna all’interno del titolo con I’m Ready, canzone scritta appositamente per il gioco e che potete trovare qui sopra.
Abbiamo giocato a Marvel's Spider-Man: Miles Morales su PlayStation 5 attraverso la modalità Fedeltà per la prima partita, passando poi ai 60fps offerti dalla feature denominata Prestazioni.
DurataCome avrete capito, Marvel’s Spider-Man: Miles Morales è un ottimo titolo, in grado di emozionare, stupire, divertire e appagare sotto tutti i punti di vista. È altrettanto vero, però, che il prodotto soffre ancora di alcuni elementi ludici provenienti dal passato e, soprattutto, del prezzo elevato con il quale è stato messo in commercio. Nel caso foste comunque degli appassionati di supereroi Marvel, i venti euro in eccesso sono una cifra ampiamente perdonabile. Per tutti gli altri, invece, ci teniamo a sottolineare come si tratti di un’esperienza breve, ma comunque intensa e riuscita. La scelta, come sempre, sta a voi.
Marvel's Spider-Man: Miles Morales è una vera meraviglia per gli occhi. Sia che lo giochiate in modalità Fedeltà (ray tracing e 30fps) o Prestazioni (60fps), l'opera Insomniac Games regala momenti esaltanti e una messa in scena ricercata in ogni singolo dettaglio. New York non è mai sembrata così viva e pulsante di energia.
Al doppiaggio italiano di qualità, il team californiano affianca una colonna sonora che mescola toni epici con brani hip-hop perfettamente integrati con il mood del titolo. Il risultato è un tripudio di effetti sonori e musicali in grado di proiettare il giocatore all'interno di un vero e proprio film d'animazione ad alto budget.
Insomniac Games ha lavorato sulla scia di quanto realizzato nel 2018. Nel bene e nel male. Il combat system è ancora una volta uno dei punti di forza del gioco, mentre le missioni secondarie non sono riuscite a esaltarci al pari della trama principale. Fortunatamente, gli sviluppatori hanno deciso di sfruttare le attività di contorno per dettagliare alcuni elementi narrativi e fornire al giocatore una vera e propria lore sui personaggi che incontreremo nel corso dell'avventura.
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Longevità a parte, devo dire che questo nuovo Spider-man Miles Morales mi è piaciuto davvero molto.
Davvero uno spasso! non mi ha mai annoiato.
infatti l’ho platinato sia su PS4 Pro che su PS5, ed è proprio con quest’ultima che è stato una goduria con i 60 fps, ray tracing e feedback aptico del dualsense.
Un dlc a prezzo pieno..Ottimo “mezzo”titolo che appunto si dovrebbe solo acquistare tra qualche mese o usato..